Senigallia: via l’amianto dall’ex arena Italia
In settimana partirà bonifica, Mangialardi e Ceresoni: "Risultato importante per la città"
Le coperture in amianto presenti all’ex arena Italia di Senigallia spariranno a partire dagli ultimi giorni di questa settimana. Tempo permettendo, giovedì 23 o venerdì 24 gennaio 2014 avranno inizio i lavori di bonifica dell’area in degrado con la rimozione di tutti i materiali pericolosi per la salute presenti, oltre che i rifiuti e gli scarti di quanto rimasto per anni abbandonato in un’area a ridosso del centro storico senigalliese.
E’ questa la notizia annunciata dall’amministrazione di Senigallia dopo che nelle settimane precedenti era stato reso noto l’accordo e il cronoprogramma dei lavori deciso assieme alla proprietà dello stabile all’incrocio tra via Mamiani e via Rodi. “Un momento importante per la città – ha affermato il primo cittadino Maurizio Mangialardi – perché è il primo di una serie di passaggi che restituiranno decoro e pulizia a un’area del centro storico ora non coerente con il resto della città antica” in fase di restyling.
L’area, che passerà in comodato d’uso gratuito al Comune di Senigallia per realizzare parcheggi a servizio del centro storico, attenderà ancora però diverso tempo prima che possa partire il progetto di rigenerazione urbana presentato, dato che ancora non sussistono le condizioni economiche necessarie per un intervento così complesso.
Progetto che ha ricevuto molte critiche e alle quali l’amministrazione ha voluto rispondere punto per punto.
“Innanzitutto – dichiara Simone Ceresoni, assessore all’urbanistica – non si può parlare di cementificazione perché dagli 8.538 metri cubi di volumi si passerà a 5.660. Non si può poi parlare di enorme plus valore per la proprietà perché se originariamente, con l’approvazione in Consiglio del piano Cervellati erano previsti 1.600 mq, ora siamo scesi a 1.480 mq pur mantenendo un progetto di qualità e coerente armonicamente con il centro storico. Infine l’architettura prospettata restituirà alla città una quinta urbana degna di questo centro storico, con le mura cittadine in risalto e con un edificio che delimiterà la città antica in modo degno, senza designare un falso storico“.
Il progetto, commissionato dalla proprietà all’arch. Alberto Bacchiocchi che si è ispirato a disegni e palazzi tra il ‘500 e il ‘700, è risultato preferibile rispetto ad altri presentati, ma soprattutto rispetto a quanto previsto con il piano particolareggiato del centro storico, dove – come si vede in foto – in testa aleggiava ancora l’idea di mantenere l’idea strutturale preesistente. Oggi invece si è cambiato decisamente registro, grazie – stando a quanto riferiscono i rappresentanti dell’Amministrazione comunale – proprio all’accordo con le tre famiglie proprietarie dell’area. “Uno strumento – conclude il sindaco – che nonostante le critiche, ci ha permesso di arrivare a questo importante risultato e che dimostrerà tutto il suo valore appena il cantiere partirà, segno che l’economia sta ripartendo e che vale la pena investire nella rigenerazione del centro storico“.
Perché in barba a tale rigidità (nel Piano particolareggiato si chiamano prescrizioni particolari) si passa da due piani fuori terra (cosi recita il Piano) a tre piani passando così da 7,80m a 13,20m? Forse per evitare un falso storico….
Perché, se nel Cervellati la destinazione d’uso doveva essere al 100% residenziale ora spuntano attività direzionali? Forse per evitare un falso storico….
Perché in riferimento alla cosiddetta superficie utile lorda totale (SUL per i più avvezzi) leggendo le carte c’è un aumento in mq²; si passa cioè da 1245 mq² a oltre 1470 mq² ? Forse per evitare un falso storico….
Il punto è proprio questo e le modifiche come ricorda la delibera sono sostanziali. Questo edificio che in origine era un bottonificio poi cinema ora è praticamente un rudere pericoloso anche per la presenza dell’amianto. Bene fare la riqualificazione e la bonifica, ma come si fa a dire che è un ‘progetto di qualità coerente armonicamente con il centro storico’ quando si vuole raddoppiare l’altezza per realizzare una ‘quinta degna del centro storico’? Questo è semplicemente mostruoso! Un edificio così coprirà la bellezza di porta Lambertina (alta credo 9m), inoltre la struttura cosi pensata è completamente disarmonica con il resto del rione fatto di case più basse e dunque in netta contrapposizione con il contesto architettonico. Secondo voi dov’è il falso storico?
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