Si è svolto ad Ancona, nella giornata del 13 gennaio, il processo ad Ardit Nuhu e Denis Lieshai, i due arrestati che furono colti in flagrante subito dopo la mezzanotte di Capodanno, mentre stavano rubando in casa del Sindaco di Senigallia Maurizio Mangialardi.

Una condanna a due anni è stata la decisione presa dal giudice Paola Mureddu, che ha accolto la richiesta di patteggiamento dei due, ora scarcerati perchè la pena è stata sospesa, in quanto incensurati, che già in sede di convalida dell’arresto avevano affermato di essere stati coinvolti nell’episodio criminoso da un terzo uomo, scappato nella notte del furto: la “mente” del colpo a casa di Mangialardi sarebbe una figura già nota alle forze dell’ordine, che però ancora non riescono a risalire alla sua identità.

Questi avrebbe organizzato il furto sapendo che il Sindaco non sarebbe stato in casa nel momento dei festeggiamenti per l’arrivo del nuovo anno: quello che non è chiaro è se anche i due arrestati fossero a conoscenza della cosa, nè se sapessero chi era la vittima del loro furto.

Il giudice Mureddu ha comunque considerato un’aggravante il fatto che fosse noto che Mangialardi non si trovava in casa ed ha rifiutato una prima proposta di patteggiamento di una pena inferiore ai due anni. Sembra invece sicuro, stando a quanto afferma l’Avvocato difensore Valeria Giuliani, che i due albanesi vogliano fare al più presto ritorno nel loro Paese d’origine: addirittura il furto sarebbe stato la fonte di “finanziamento” del loro viaggio di ritorno in patria.