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Sanità Marche: “Premi ai dirigenti, che però risparmiano con tagli indiscriminati”

I familiari degli ospiti dell'Opera Pia Mastai Ferretti: "Si sono divisi 700 mila Euro, ma manca trasparenza"

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Sanità

Sono da tempo impegnato per il ripristino dei presidi agli anziani e a tutte quelle persone che necessitano di tali prestazioni, che con una legge regionale assurda, il direttore generale della sanità e l’assessorato, hanno deciso di tagliare, causando disagi non indifferenti ai malati e alle loro famiglie, causa: risparmio spese sanitarie.

Leggo sulla stampa, del premio in soldoni che si divideranno o, già diviso, i signori della Sanità Regionale, a partire dai direttori generali, amministrativi, e sanitari della nostra Asur, periodo che intercorre dal 2010 ad oggi. La somma risparmiata e divisa è, 700mila euro, aggiungo io, forse di più, ed è il risultato degli obiettivi di risparmio raggiunti da questi signori nel campo sanitario regionale.

Tagliando indiscriminatamente, posti letto in ospedali a loro non graditi, Senigallia in primis, promesse non mantenute di nomine di primari mai fatte, bugie riguardo acquisti di nuove apparecchiature sanitarie, manutenzione di quelle in essere, supporti sanitari di prima necessità, vedi pannoloni. Non hanno guardato in faccia a nessuno, nè a disabili, nè anziani, categorie queste, a maggior rischio di salute e del tutto indifese.

Oltre il lauto e alto compenso annuo che già hanno, alla spartizione dei 700mila euro, forse più, i signori della sanità sono abili contabili di loro stessi. Infatti, non si sa come, questa importante somma in Consiglio Regionale non vi è traccia, nemmeno nelle più remote pieghe di bilancio regionale. Tutto questo riportato dai Consiglieri Regionali e dalla stampa.

Chissà quale alchimia studiata e messa in atto dai nostri bravi amministratori sanitari regionali, responsabili della nostra salute pubblica hanno attuato? Mi piacerebbe sapere per ragioni di trasparenza, se non ci si possa rivolgere a qualche ufficio non necessariamente regionale sulla questione. Mi sembra il minimo…!!

da Sergio Taccheri
Portavoce familiari Casa di Riposo Opera Pia Mastai Ferretti Senigallia

Commenti
Solo un commento
O. Manni
Paul Manoni 2014-01-05 09:34:11
Che in Regione siano una manica di (...omissis...) sulla pelle delle persone, e che soprattutto sul tema "Sanità", ne hanno combinate, e ne combinano tuttora di cotte e di crude, è abbastanza assodato. Che si spartiscano il "bottino", ovviamente senza la benchè minima forma di trasparenza, visto i soggetti, non c'è nemmeno di che meravigliarsi. Però alcune domande, fatte le dovute premesse, nascono spontanee. Sul sito della "Casa di riposo Opera Pia Mastai Ferretti", vedo che viene riportata la "Partita IVA", ed il proposito, a mio avviso opinabile, di "garantire un’assistenza morale e spirituale (oltre che fisica) a tutti". Ora, visto che è di correttezza e trasparenza nella gestione di soldi pubblici che si sta parlando, non pensate che forse i soldi dei cittadini dovrebbero essere quantomeno "rintracciabili", nel momento in cui vengono elargiti, anche nel nome della "sussidiarietà", nei bilanci dei soggetti privati? Ritenete giusto o no, che i cittadini abbiano il diritto di sapere quanti dei loro soldi vengono spesi dallo Stato (comune/provincia/regione che sia) per l'Opera Pia, e come o in che misura questo privato li utilizza? Questa è una storiella che non riguarda solo ospedali e case di riposo private e sussidiate, ma vale anche per le tristemente note scuole private, rese "paritarie" con la bacchetta magica di una legge che va sostanzialmente contro i dettati costituzionali, e che guardacaso, appartengono in stragrande maggioranza ad enti, fondazioni o istituti riconducibili alla Chiesa Cattolica Apostolica Romana. Scuole che si dovrebbero già sapersi mantenere da sole ed in totale autonomia, attraverso le alte rette che vengono pagate da chi usufruisce del loro servizio, il quale stando ai dati dell'OCSE è pure scadente. Di diverso grado, sono le considerazioni che si potrebbero fare, e che personalmente faccio sul "Principio di sussidiarietà". Un principio che spesso (quasi sempre) viene utilizzato in modo "malato" dal legislatore amministratore, che lo porta a fregarsene altamente delle proprie responsabilità sull'istituzione di scuole, asili, ospedali e quant'altro, in quanto gli permette di "appaltare" o "affittare" questi servizi a soggetti privati. Ossia, l'amministratore come un inquilino di se stesso, paga l'affitto per secoli ad altri perchè non può pagarsi una casa sua. Ma queste sono mie personali considerazioni che esulano dal discorso sulla mancata trasparenza e sulle poco chiare pieghe dei bilanci, leggi, leggine e determine nebulose varie, che vengono attenzionate in questo articolo.
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