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Trecastelli nascerà un secondo dopo la mezzanotte di capodanno

Monterado, Castel Colonna e Ripe brinderanno insieme il 2014

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La mappa delle tre municipalità (Ripe, Castel Colonna e Monterado) unite nel nuovo Comune di Trecastelli

Un secondo dopo la mezzanotte del 1° gennaio 2014. E’ il momento che segnerà la definitiva fusione dei tre comuni del senigalliese e la conseguente, ufficiale, nascita del nuovo ente Trecastelli.

La notte di capodanno non è solo una festa speciale per tutte le persone che avranno voglia di brindare e divertirsi: anche guardandola dal “lato” amministrativo, quella notte sarà altrettanto speciale per i circa 8mila cittadini di Monterado, Castel Colonna e Ripe che diventeranno residenti del Comune di Trecastelli.

E’ la prima volta che accade nelle Marche (l’esempio del nuovo comune pesarese di Vallefoglia, nato dalla fusione di Colbordolo e Sant’Angelo in Lizzola, arriva dopo) che tre cittadine si fondano in un unico ente. Dalla fusione – che inizialmente aveva causato qualche timore per la perdita dell’identità comunale e storica, poi spazzati via da un referendum con esiti plebiscitari – ci si aspetta un’amministrazione congiunta, unificata e nell’ottica del risparmio. Sono questi infatti gli obiettivi con i quali è stato dato il via all’iter legislativo poi approvato dalla Regione Marche e, soprattutto, dai cittadini.

Per l’avvio del nuovo anno e soprattutto del primo comune marchigiano nato da una fusione amministrativa, verrà predisposto solo un brindisi in piazza a Ripe, nel primo pomeriggio (ore 16) del 1° gennaio 2014: una “festa” all’insegna della sobrietà data la situazione di crisi perdurante in tutta la valmisa e non solo.

Commenti
Ci sono 11 commenti
roberto 2013-12-30 18:38:57
un esempio da imitare al più presto da parte di tanti piccoli comuni!
Renzo 2013-12-30 23:44:22
Come si chiamerà questo nuovo popolo? trecastellesi o trecastellani? Ma chi è il ciambott' che ha scelto il nome?
trecastellano????? 2013-12-31 06:50:23
Il nome lo hanno scelto gli abitanti nel famoso referendum......
anonimo 2013-12-31 11:54:33
No gli abitanti non hanno scelto il nome
stefano 2013-12-31 12:45:46
Non solo non hanno scelto il nome, ma non sono nemmeno andati in frotte a votare ( sotto il 50%) nel "famoso" referendum. Nell'ultimo e recente referendum di accorpamento di comuni nel pesarese i cittadini sono invece andati a votare in massa.........bocciando l'unione. Chissà, forse è già passata la fregola.
paolo fiore 2013-12-31 18:51:56
Al referendum il nome di TRECASTELLI ha avuto maggiori consensi rispetto ad altri, pertanto l'Amministrazione ha seguito il parere dei cittadini;
il referendum era di tipo consultivo e quindi non necessitava di quorum, è chiaro che se la maggioranza dei cittadini non avesse voluto la fusione, quello era il momento per manifestarlo. Pertanto, questo deve essere chiaro per tutti, chi non va a votare subisce, semmai fosse questo il caso, la volontà di chi ci và.
Nel pesarese, per la cronaca, il nuovo Comune bocciato avrebbe avuto una popolazione di circa 4.000 abitanti, come il solo Comune di Ripe; mentre quello del Vallefoglia di ben 15.000 abitanti nell'insieme.
Probabilmente uno dei motivi della bocciatura può essere questo,in quanto, per fare una fusione, comunque con tutto quello che comporta, deve valere la pena raggiungendo comunque un numero significativo complessivo di abitanti.
La fusione è un esempio da imitare valutando bene tutti gli aspetti geografici, demografici, politici ed amministrativi e non è detto che calzi a pennello per tutti i Comuni.
Se tutto "porta" la fusione comporta sicuramente economie a livello Amministrativo, non solo dal Sindaco in giù con i loro stipendi ma anche il personale minimo che un Comune per stare in piedi deve avere.
Andate a vedere ad esempio lo stipendio del Segretario Comunale, anche se part time così vi rendete conto di quante cose ci si può fare (nel rispetto per carità del suo lavoro).
paolo fiore 2013-12-31 18:57:09
Per Stefano: se hai individuato una "fregola" sei pregato a dirla, perchè criticare è facile ma fornire una controproposta alla situazione attuale ed alle nuove disposizioni statali, forse no.
stefano 2013-12-31 22:08:48
Sig. Paolo Fiore, almeno a leggere quello che scrive, si ha l'impressione che Lei non abbia ben chiaro il significato della parola "fregola". Si informi un po' meglio pertanto prima di tacciare gli altri di faciloneria. Un referendum semplicemente consultivo è , a parer mio, molto limitato . Allora sarebbe bastato che avessero votato solamente i tre sindaci e i Sì sarebbero stati sempre maggioranza. Ma tant'è. Se più della metà della popolazione non è andata a votare, questo potrebbe anche essere visto come un disinteresse alla fusione o addirittura una contrariet6à ( non è detto che la contrarietà venga sempre e solo espressa con il voto contrario). Che poi non andando a votare si favorisce chi vota Si, è un altro paio di maniche. Resta il fatto che la maggioranza della popolazione non è ha fatto le capriole e i salti mortali per questa fusione. E a parte il fatto che , a tutt'oggi, non esiste nessuna Legge che obbliga i Comuni alla fusione ( a quali "disposizioni statali" cogenti Lei si riferisce, di grazia?) e a parte il fatto che liquidare la bocciatura alla fusione di tre Comuni come dettata dalla piccolezza degli stessi è semplicistico e fuorviante. Al contrario, proprio per la scarsa popolazione l'esito avrebbe dovuto essere positivo.
Ma forse ( ed è questo che volevo dire nel mio precedente intervento) sta passando tra I Comuni la voglia , l'interesse ( o "fregola che dir si voglia) a fondersi fra loro. I Tre Castelli miseni hanno voluto fondersi? Auguri , Buona Fortuna e Buon Brindisi per domani.
Ma per cortesia si eviti di contrapporre, a chi ha un idea diversa in merito, cotanta puzzetta sotto il naso.
paolo fiore 2014-01-01 03:11:14
Pardon, pensavo la usasse per altri scopi il termine fregola. In ogni caso la fusione parte dalle Amministrazioni poi passa ai cittadini i quali, probabilmente come ho spiegato sopra, hanno pensato bene che non ne valeva la pena; la fregola semmai l'hanno avuta le Amministrazioni e non certo i cittadini.
Quello che ha scritto sul referendum non ha nessun senso; per un atto così importante DECISO dalle Amministrazioni, va lodato il fatto che a livello CONSULTIVO (conoscere il parere) queste Amministrazioni chiedessero il parere ai cittadini e quindi ripeto PER I CONTRARI ERA L'OCCASIONE MIGLIORE e non ci sono scusanti. Il passaggio poi al Referendum Consultivo è dettato anche dalla Regione, non si poteva fare altrimenti.
Sostiene che secondo Lei la maggioranza della popolazione non ha fatto salti mortali ma quello che conta è quello che riporta la CARTA e non secondo LEI.
Vedo poi che fa disinformazione in merito alle disposizioni di legge a cui faccio riferimento: tutti i Comuni sotto i 5.000 abitanti DEVONO mettere in comunione 10 servizi ben descritti nei servizi anche televisivi; non si parla di fusione che ad oggi è ANCORA UNA SCELTA. Negli anni passati si sono fatte le UNIONI dei Comuni ma questo comportava la creazione di un ulteriore ente con quello che comporta come costi e, per carità, forse qualche risparmio l'ha portato ma non sostanziale.
Mettere in comunione 10 servizi significa caricare di lavoro i dipendenti del Comune che se lo prende in carico, raddoppiare o triplicare il loro lavoro con relativo aumento di stipendio e probabilmente (anzi sicuramente) a discapito anche del buon lavoro. 10 servizi sono molti pertanto, anche per questi motivi è meglio fare il lavoro al completo che metterci una pezza come imposto dallo Stato.
Il fatto che Lei sia contrario va bene, siamo in democrazia, ma il mio intervento non è per convincerla ma per dire le cose come stanno e i miei pareri rimangono tali.
Quando leggo informazioni (non pareri) sbagliati sui giornali non posso farla passare perchè è fondamentale oggi più che mai la CORRETTA INFORMAZIONE OBIETTIVA affinchè, come in democrazia accade, ognuno si fa un suo punto di vista.
Quello che invece è ora importante, e benvenuti gli Auguri, che la nuova Amministrazione dovrà iniziare a far crescere dalle fondamenta questo nuovo Comune (avendo appunto rimescolato le carte) in maniera solida, onesta ottimizzando al massimo le risorse risparmiate e che verranno.
Nessuno di noi può predire il futuro, ma di sicuro l'UNIONE FA LA FORZA.
Un appunto se mi permette e senza puzzetta sotto il naso; scriva bene il nome del nuovo Comune TRECASTELLI (sempre per la cronaca).
stefano 2014-01-01 12:28:36
Sig. Paolo, senza polemica per carità da parte mia, ma ancora una volta parte per smentirmi ma poi clamorosamente conferma quanto dico. A tutt'oggi difatti non c'è nessuna legge che obbliga i Comuni a fondersi ma solamente a unire i servizi .Altra cosa se permette. Quindi chi è che fa disinformazione? E sul mio uso a i Tre Castelli (staccato) era riferito ai tre ex Comuni, che non per nulla chiamo miseni al plurale.
Legga ed intenda bene bene pertanto prima di criticare, sennò potremnmo parlare più che di ironia ...... di una leggera isteria.
Rinnovo a Lei e a tutti i cittadini dei tre ex Comuni ( in uno ci sono nato, anche se poi ci ho risieduto solo per qualche mese) gli Auguri sinceri per il 2014. E qui chiudo.
paolo fiore 2014-01-01 22:07:07
Guardi che io le ho risposto punto per punto e con dati reali. I commenti servono per un confronto reale con dati e pareri concreti ma se si traduce in un "gioco di parole" allora fa bene a chiudere perchè al cittadino questo non serve come non servono quei politici che usano questo tipo di dialettica.
Per sua informazione il nuovo Comune si estenderà dal fiume Misa/Nevola al fiume Cesano; non so quale informazione lei abbia per definirli "miseni".
Comunque per confronti costruttivi sono sempre a disposizione.
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