Meno imballaggi, onde evitare di parlare dei troppi rifiuti!
... ma forse, è proprio quello che invece i nostri amministratori preferiscono!
Parlare, solo parlare, perché sanno a priori che è una lotta persa andare contro lobby industriali, per di più magari internazionali.
Io non ho mai certezze: ma in fatto di rifiuti, di imballaggi, di materie plastiche, un poco ne so e, seppur non sia un esperto, come girano queste cose, lo immagino.
Immagino quindi che, se la malavita organizzata ci ha messo su gli occhi, un motivo ci sarà pure. Immagino che se anche le Amministrazioni pubbliche ci hanno su messo gli occhi, facendola apparire come servizio per i cittadini, un motivo ci sarà pure. Ovvero, l’intenzione del Servizio Pubblico ci sarà sicuramente, ma certamente il primo obiettivo è visto come un servizio occupazionale per gli impiegati della Politica che oggi rasentano la cifra vergognosa di 1 milione e 200 mila occupati (un semplice eufemismo!).
Ed allora un presidente, un direttore, consiglieri, insomma la solita catena di Sant’Antonio prevista dalla consuetudine partitica. La giusta formazione per mettersi a parlare scendendo a giocare una partita attorno a tavoli rotondi, quadrati. L’esito finale della partita è sempre quello del zero a zero, dove il massimo che si ottiene è la decisione su quale ditta far ricadere l’affido del servizio. Si sceglie sempre il prezzo al ribasso più conveniente e che anche questo va, di solito, pari passo con il servizio più scadente.
Ed è così che, in questi casi, il circolo si chiude. Nuove discussioni, nuove tavole rotonde, ditte che rinunciano, falliscono ed altre che subentrano. Nei Consigli Comunali le “maggioranze” si scontrano con le “opposizioni” sulle varie tipologie di tassazione e sulle relative percentuali. Dimostrando al cittadino che, quando c’è da fare cagnara, nessuno si tira indietro. Ed allora si fa la sparata sui cassonetti insufficienti o sui ritardi dei ritiri. Ma che volete, loro sono politici, cari cittadini. E devono anche pensare che se domani le “opposizioni” divenissero “maggioranze”? Meglio allora continuare a parlare del dito, perdendo di vista la luna!
Ancora devo sentire un solo politico che abbia avuto il coraggio di parlare delle lobby degli imballaggi e della loro drastica riduzione fino a portarli al minimo indispensabile. Troppo disarmati per affrontare una simile guerra? Troppo sgomenti? O solo troppo codardi? Figuriamoci poi ora, dopo lo schiaffo governativo ricevuto da alcuni Comuni sulla legge che regola il Gioco d’ Azzardo. E se alcuni di questi si sono presi una sberla da un Governo amico, figuriamoci di che forza li riceverebbero da lobby internazionali. Ed allora meglio vivacchiare alla giornata.
Mi si dirà, ma questo di che diamine parla. Allora, visto che non mi piacciono le teorie ma gli esempi pratici e concreti, ecco quanto mi è accaduto e vorrei poter dire anche io, ma con meno enfasi, ma con più convinzione “BASTA”! Che si prenda una decisione, subito, a partire da… ieri. Non come l’abolizione dei contributi ai partiti, rateizzata e che vedrà (se la vedrà!) il termine nel 2018.
Quello che si vede, su, nella foto a fianco del sottotitolo, è la quantità di imballo-rifiuto che comporta l’acquisto di due cariche di toner per la stampante di un PC portatile: una per il toner del nero ed una per quello del colore.
Ogni cartuccia di toner è racchiusa è confezionata come segue:
1) una confezione di plastica bianca e sovra stampata a colori e che in questa foto a lato porta (per intenderci) il numero 511 racchiude a sua volta, come una matriosca,
2) un’altra di plastica trasparente che oltre ad un foglio d’istruzioni (che nella foto si vede posto sopra quella bianca) contiene
3) un altro involucro sempre in materiale plastico, ma trasparente
4) con all’interno un’altra scatolina, sempre in plastica, di uno spessore maggiore per dare maggior sicurezza al contenuto, come se custodisse invece che del toner un cristallo Swarovski.
5) E, dentro quest’ultima, finalmente, l’oggetto del desiderio, una vergine… questa in materiale plastico nero: la cartuccia di toner.
e se l’imballo fosse stato così, o anche in una bustina?
E voi pensate che nessun studioso di questi problemi di inquinamento di rifiuti non ci abbia fatto nessun pensierino a tutta quanta inutilità e spreco di plastica, denaro ed inquinamento tutto ciò procuri?? Certo che lo avrà fatto! Ma il business arriva da tutte le parti ed il dio quattrino riesce a tacitare tutte le bocche. Nei modi più disparati, a volte, purtroppo.
Infatti, il problema quantità di rifiuti, in questo specifico caso, viene prevaricato dall’importanza della presentazione dell’articolo. Queste due cartucce di nero e colore poste ognuna dentro una semplice bustina di polietilene (PLT) saldato avrebbero offerto la stessa sicurezza in fatto di umidità, allo stesso modo della corazza (di cui le foto) con l’intero imballo. Una cosa però, le bustine di PLT non avrebbero giustificato il suo prezzo di 44 € per entrambi i colori. E non parlo per il costo in se stesso, perché libero di acquistare o meno, ma parlo del perché costruito sopra per farcelo pagare ed che prezzo questo comporti per l’ambiente. E poi neppure si trattasse di altri tipi di polverine da naso… Ma si sa che non si può, o non sarebbe elegante e quindi costoso, incartare un diamante sulla carta gialla (che oggi neppure si trova più!!)
Ma l’esempio che ho portato è solo uno dei tanti casi in cui ci imbattiamo tutti i giorni, e che spesso, proprio perché sono talmente ripetitivi ed oramai usuali, ci abbiamo fatto l’abitudine e come in tutte le cose di questi tempi, li subiamo senza ribellarci. Che lo faccia un semplice acquirente, è anche scusabile (ma non so fino a quanto poi, i pecoroni a me non sono mai piaciuti!). Che lo faccia poi un politico o un Amministratore è inamissibile ed imperdonabile. Che poi nei Consigli Comunali se ne discuta, se ne discuta e si continui a discuterne, sulla gestione e non sul come ridurli, questi i rifiuti, beh, permettetemelo, oserei dire che è scandaloso.
E dopo tutto quello che ho detto, da domani, io so che tutto resterà uguale. Ma almeno (e non mi reputo di certo un eroe), preferisco non mettere la testa sotto la sabbia, come fanno coloro che invece “vivono” politicamente anche di questo.
uno dei primi passi e conferire i rifiuti presso i centri commerciali o presso i negozi dove noi acquistiamo la merce..
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