Abuso edile in zona Portone, il Comune di Senigallia “sonoramente sconfitto”
Replica all'amministrazione che canta vittoria: "ricorsi accolti dal Tar, non rigettati"
Paradisi e Rebecchini tornano sulla questione del ricorso al Tar Marche contro il Comune di Senigallia in relazione ai lavori edili abusivi in un’abitazione in zona Portone, “sanati” con 57.000 euro. E lo fanno commentando un comunicato stampa dell’Amministrazione comunale in cui la sentenza del tribunale amministrativo viene “spacciata per vittoria, come costume politico di questa maggioranza” quando in realtà sarebbe “una sonora sconfitta“.
La vicenda ha inizio con i lavori di sopraelevazione in un’abitazione di via De Bosis, dove – durante la costruzione di un piano in più – è stato accertato un problema con il progetto iniziale e un abuso certificato anche nella relazione dei Vigili Urbani di Senigallia. Un abuso edilizio consistente in diversi metri cubi, tra i 90 e i 145 stando alle diverse perizie tecniche effettuate (30 secondo il Comune). E che andavano o rimossi ripristinando la situazione precedente ai lavori oppure sanzionati in caso la demolizione dell’abuso potesse creare problemi di staticità dell’edificio.
“La sentenza non definitiva del Tar – commenta il consigliere comunale Roberto Paradisi – non dà ragione al Comune di Senigallia, anzi, accoglie i ricorsi presentati, esattamente il contrario di quanto sostiene l’amministrazione comunale che, evidentemente al suo interno conta anche un ufficio di cultura popolare“.
Nei ricorsi presentati – uno da Sandro Torelli e da altri vicini all’abitazione del signor Zuares, e uno dal proprietario stesso – sono contenute osservazioni diverse: mentre Torelli (sostenuto dall’avvocato Venuti) sostiene di essere danneggiato dai lavori di sopraelevazione che sono partiti e quasi terminati stando a un progetto iniziale palesemente differente dalla realtà, Zuares impugna l’ordinanza del Comune di Senigallia che certifica l’abuso e definisce la sanzione in 57.000 euro.
“Il Tar Marche, invece – continua l’avv. Venuti – ha accolto il ricorso di Torelli confermando ben sei degli otto motivi di illegittimità presentati e procedendo quindi all’annullamento del provvedimento del Comune con cui si annullava il permesso di costruire e sanciva la sanzione. Inoltre, il Tar ha ordinato il riesame delle motivazioni che l’ente comunale ha sostenuto. Quindi non riusciamo a capire dove sia la vittoria del Comune“.
Ora, la “palla” torna in mano al Comune che dovrà ripresentare le motivazioni che ha sostenuto con l’ordinanza impugnata e approfondire la questione tecnica per cui ha valutato impossibile ripristinare la situazione precedente l’abuso.
“Se non è possibile ‘tagliare’ una fetta dell’immobile – continuano Paradisi e Torelli – per problemi di staticità, è però sicuramente possibile ridurre l’altezza (quindi senza balconi troppo vicini alle proprietà dei vicini, Ndr) ripristinando quindi di fatto le cubature a una quota legittima come permessa dal piano Casa senigalliese. Altrimenti un piano in più in zona Portone non può essere sanato con solo cinquanta mila euro“.
Tra l’altro, già pagati, per poter procedere coi lavori. E che, eventualmente, il Comune potrebbe essere pure costretto a restituire in caso di demolizione dell’abuso.
Nel caso di specie l'ennesimo esempio di cattiva amministrazione. A quando qualche esposto alla Corte dei Conti per danno erariale o, alla magistratura ordinaria per abuso di ufficio? Non sono più i momenti delle semplici polemiche politiche. Un conto e' polemizzare un conto e' denunciare. Troppo per chi, comunque, fa parte del gioco.
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