Marche, educazione alla salute e a stili di vita sani nelle scuole
La Regione ha prorogato anche per gli a.s. 2013/14 e 2014/15 il protocollo con l'Ufficio scolastico regionale
Dalla scuola un contributo per promuovere stili di vita corretti. Nelle Marche continua la collaborazione tra la Regione e l’Ufficio scolastico regionale per incoraggiare i ragazzi ad adottare modelli di comportamento ispirati a una corretta educazione alla salute.
La Giunta regionale ha prorogato anche per gli anni scolastici 2013-2014 e 2014-2015 il protocollo d’intesa con l’istituzione scolastica. “Il protocollo ha consentito l’instaurarsi di un’effettiva collaborazione tra le realtà sanitarie e scolastiche, che si è andato concretizzandosi in programmi complessivi di stili di vita salutari in ambito scolastico, di formazione e di programmazione di azioni comuni – evidenzia l’assessore alla Salute, Almerino Mezzolani – Questa collaborazione ha avuto un ulteriore sostegno nei Piani regionali della prevenzione, al cui interno sono state approvate linee d’intervento che vedono, nell’alleanza con l’istituzione scolastica, una delle prioritarie azioni strategiche per gli obiettivi della sanità pubblica“.
“La collaborazione tra scuola e Regione coinvolge anche gli aspetti legati all’educazione alla salute – rileva l’assessore all’Istruzione, Marco Luchetti – È fondamentale che i ragazzi acquisiscono stili di vita corretti già a scuola, magari in controtendenza rispetto a quanto gli strumenti di comunicazione di massa spesso propongono. Conoscere è fondamentale per capire come orientarsi e quali siano le priorità. Le indicazioni della scuola agevolano gli adolescenti ad assumere atteggiamenti responsabili che poi incideranno, negli anni a venire, sulle proprie condizioni di salute, con le conseguenti ricadute sui servizi erogati dal sistema sanitario“.
Il Piano regionale per la prevenzione 2013, in accordo con la componente scolastica, prevede una linea d’intervento che si basa sulla collaborazione tra realtà sanitarie e scolastiche. La proroga del protocollo consentirà di dare continuità alle azione anche in previsione del prossimo Piano nazionale di prevenzione che impegnerà le Regioni ad approvare Piani regionali di durata quinquennale (2014-2018).
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