Sdemanializzazione e Bolkestein: “Sbagliato dire sempre e solo no”
Liverani: "E' ciò che ha fatto il sindaco Mangialardi. Servono alternative che nessuno propone"
“Sdemanializzazione“: una parola che mette paura e spaventa, anche a Senigallia. Ma forse è meglio fare una obiettiva chiarezza perché se ne dicono tante, come sempre, ma sono pochissimi quelli che conoscono la storia della Bolkestein e il perché si è arrivata a questa proposta. Andiamo quindi per ordine e partiamo dall’inizio.
Nel 2004 la commissione europea presentava la Direttiva Bolkestein, che prende il nome da “Frist Bolkestein”, Commissario europeo per il mercato interno della “Commissione Prodi”. Una direttiva subito criticata dalla sinistra radicale e dai verdi, oltre ad altre formazioni sociali, in quanto ritenuta come una “deriva liberista” che stava investendo l’Europa.
La Bolkestein prevede l’asta delle concessioni ogni tot anni, 6 se non ricordo male. E quando l’Europa la approvava (12 dicembre 2006) nessuno dei nostri parlamentari europei se ne era occupato come avrebbe dovuto. Altre nazioni invece lo hanno fatto, ed ecco quindi che quelle più “furbe” e più presenti hanno ottenuto delle proroghe che vanno dai 40 anni della Spagna ai 60 di altre nazioni fino ai 99 anni di qualche altro.
La Bolkestein sarebbe stata operativa per l’Italia dal 1 gennaio 2010 (ma fu recepita con decreto legislativo il 26 marzo 2010), a quel punto, visto il malumore e le forti critiche che aveva generato, l’Italia riuscì a farsi dare una proroga di 5 anni che scadrà il 31 dicembre 2015 e che l’Europa ratificava. Esiste anche un’altra legge italiana che allunga la proroga al 2020, ma l’Europa non l’ha ancora recepita e quindi, di fatto, è nulla.
Fino a poco tempo fa nessun politico, e sottolineo nessuno, era riuscito a tirare fuori una sola idea o una proposta valida. In più, come sempre accade in Italia, le varie Associazioni del settore non riescono a trovare una unità di intenti in difesa della categoria e marciano ognuna per la loro strada. L’unica idea che al momento è in piedi l’ha fatta il Governo con questa proposta di “sdemanializzazione” appoggiata da tutto il PDL e da metà PD.
Che cosa significa in pratica. Significa dare in gestione, tramite la vendita, la prima parte di spiaggia dove insiste il box office, 10 forse 15 metri? Non lo so, ma è un tratto esiguo. E lasciare la parte antistante, ossia quella dove si posizionano gli ombrelloni, in concessione per “X” anni. Quindi quando sul giornale leggete che lo Stato “vuole vendere le spiagge” non è assolutamente vero, si dà una informazione completamente sbagliata e tendenziosa: l’eventuale vendita riguarderebbe solamente una piccola striscia a ridosso del marciapiede.
Quello che ora io non comprendo sono alcune cose. Qui nessuno vuole difendere per partito preso una categoria, qui bisogna usare il buon senso e capirle le cose. Tutta la spiaggia è proprietà del demanio, e su questo non ci piove, ma tantissimi anni fa si è data la possibilità ai privati di investire e di creare così una attività. Era giusto? Era sbagliato? Non lo so, di fatto questa è la realtà oggi. Ora a questa categoria, che investe oltre 30.000 famiglia italiane, non si può dire che ogni sei anni va all’asta, li massacri come prima cosa e gli impedisci di investire e rendere un servizio ottimo come invece accade ad oggi, perché è palese che se arriva un grosso gruppo che “spara” una cifra alta, il piccolo “bagnino” va a ramengo e con lui i suoi investimenti, mutui compresi.
Non capisco anche il perché dell’acredine di alcune persone verso la categoria: invidia o che altro? Rendiamoci conto che è una normalissima attività come tante altre e quindi penso che abbiano tutto il diritto di difenderla, e non mi sembra giusto privarli di punto in bianco di un qualche cosa che leggi, regolamenti e normative gli avevano attribuito tanto tempo fa rendendoli quindi regolari a tutti gli effetti. Ecco quindi che bisognerebbe usare il buon senso visto che se errore c’è stato, è stato commesso decine e decine di anni fa. Non possiamo e non è giusto continuare a dire sempre di NO, come sta facendo il presidente della Regione Emilia Romagna, Vasco Errani, e come ha fatto il sindaco Maurizio Mangialardi lunedì ad un convegno sulla proposta del Governo, senza però proporre delle alternative. Troppo facile dire sempre NO!
Questo si chiama populismo bello e buono. Io non difendo e non sono contro nessuno, come qualcuno ha scritto, e non vado alla “ricerca dei voti” usando tematiche “di comodo”, ma ragiono con la mia testa e con il buon senso, senza dover prendere ordini da un partito e senza dover rendere conto a qualcuno. Ritengo solamente vergognoso che la politica italiana non riesca a tirare fuori una soluzione e non riesca mai e poi mai a marciare unita e compatta sulle problematiche serie. Ora una proposta del governo c’è, può piacere o meno, non entro nella parte tecnica in quanto non sono un esperto, ma dico che da quella proposta si può benissimo partire mettendosi seduti parlandone, modificandola, aggiustandola, togliendo o mettendo, ma dire NO o mettere dei veti è completamente sbagliato!
Farsi la guerra tra categorie, tra cittadini, o tra “poveri” come si usa dire, è completamente sbagliato, e non capisco perché si debbano leggere commenti contro una categoria, screditandola, che tra parentesi è un veicolo importantissimo per il turismo e l’economia italiana. Qualcuno è invidioso? Non è questa la strada giusta, come non è quella del dire sempre NO! Questa categoria lavora come lavorano tutti! Avete paura che evadono? Ok, si mandino più controlli, ma continuare con le solite litanie è sbagliato. Io non difendo una categoria, io difendo il diritto acquisito da leggi, normative e regolamenti negli anni, e mandarli oggi per “stracci” è completamente sbagliato.
E questo discorso lo farei per chiunque oggi subisse un torto, senza distinzione alcuna. Io sono Italiano e difenderò sempre quello che è espressione vitale del nostro Paese, usando il buon senso e non la demagogia o il populismo. Una proposta oggi esiste, sedetevi e parlatene con spirito propositivo, perché siete stati eletti per risolverli i problemi cari politici, e non per complicarli! Abbiate rispetto di chi deve farsi un “mazzo” tanto per vivere e non ha la vostra fortuna di vedersi piovere ogni mese, sul proprio conto in banca, migliaia e migliaia di euro!
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da Marcello Liverani
Essendo un cittadino come tanti che nn vede di buon occhio questa vendita parziale della spiaggia, da punto di vista di mero confronto e non x demonizzare una categoria:
1)Il richiamo alla bolkestein che per alcuni paesi e stata modificata è un po superficiale se nn si analizzano poi quelle situazioni;
2) gli imprenditori balneari sono a conoscenza di questa direttiva da 7 anni, chi ha effettuato investimenti non ritengo lo abbia fatto senza sapere di questa legge, quindi valutandone i benefici ma anche i rischi.
3) la spiaggia è parte della nostra vita e della nostra storia.anche quei 15 metri!.é una ricchezza di tt. é una parte che pulsa nel nostro cuore!. vendere oggi anche solo una parte ( come spiegato da lei) mi fa sentire male e piu povero dentro e nelle tasche. oltremodo dato il mio pessimismo lo vedo come un precedente oggi vendiamo 15 metri poi il prossimo anno (o due) con i conti in rosso e per fa cassa venderemo anche il restante? Dicendo cio penso a Lei ed alla sua ideologia che dovrebbe essere improntata alla difesa dei beni dello stato.
4) difesa del territorio e prevenzione dai disastri naturali. quanto se ne parla ultimante e si va in direzione opposta. Arriva una mareggiata bella grossa e giu a piangere e chiedere danni.
Giusto o sbagliato aver permesso manufatti stabili sulle spiaggie il mio personale giudizio e sbagliato.
Concludo con un punto in comune con il suo articolo ovvero che una concessione di 6 anni è troppo breve, intorno ai venti mi sembra giusto ma la vendita o 50 o 99 no grazie.
Ovvero il "bagnino" ha il suo capanno dove svolge il servizio di noleggio.
Il "bagnante" noleggia l' ombrellone e/o lo sdraio e da solo, lo piazza come e dove gli pare nella spiaggi antistante. Semplice, efficace e pratico.
Non è necessario fare strutture in cemento armato sulla spiaggia (che alla prima mareggiata vanno in pezzi) l' occupazione rimane ( è necessaria la figura del bagnino e c'è il servizio di salvamento) e la spiaggia è molto più naturale.
Sembra strano, ma è la pura e semplice realtà.
Dimenticavo, è cosi' anche in Francia..
C
Mi spieghi perché tutto questo casino per una categoria che dichiara al fisco 13 mila euro in media all'anno, cioè la metà di un operaio metalmeccanico?
Perché si difende un'attività che, dati alla mano, non dà nemmeno da mangiare?
privilegiati che pagano 2 soldi per averla tutta la vita. Massimo 10 anni con canoni adeguati , poi si cambia.
Che almeno si abbia la compiacenza di scrivere in una lingua che assomiglia all'italiano....
Giustamente, come scrive il sig Giampiero appare strano come, una categoria che dichiara 13.000,00 euro annui sia così interessata a tutelare il proprio privilegio. Perché di privilegio si tratta. Gent.li sig.ri con simili redditività non si vive, non si investe e non si può offrire nessun servizio di qualità. Vede sig Liverani, lei si sforza di apparire il nuovo bene, affronti gli argomenti con visioni nuove. Con il suo modo di pensare io, beneficiario di auto blu per diritti acquisiti potrei dirle ma perché adesso dovrei farne a meno, e così via.
Questi sono i problemi dell'Italia, tutti hanno qualche privilegio da difendere e, i politici di turno non hanno il coraggio di intaccare tali privilegi. Lei fa dei numeri, 30.0000 famiglie vivono di quelle attività , io ripeto di quei privilegi poi, leggo che le istituzioni dovranno spendere milioni di euro per tutelare le ns coste dall'erosione, dalle mareggiate. No, mi spiace non condivido nessuna proposta di concessione trentennale o più, sei un professionista del settore bene, partecipi alle procedure di assegnazioni, utilizzi il bene per sei anni secondo standards qualitativi ben fissati e ti riproponi a scadenza. Conseguenze di tali scelte, operatori sempre attivi sul mercato, professionali.
Il resto e' la solita politica italiana, tutelare gli interessi di pochi sulla motivazione dei diritti acquisiti.
Ripeto, non stiamo parlando di grossi complessi industriali che necessitano di investimenti strutturali ingenti, stiamo parlando dello sfruttamento di una parte di spiaggia del demanio e quindi di tutti. Le regole non vanno bene, i gestori si prendano in locazione dei locali, li comprino e svolgano la loro attività. Sono stanco dei privilegi e della difesa dei pochi (tassisti, notai, ecc).
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