Udc Senigallia: “il Pd ammette la sua colpa nello sfascio dell’Italia”
Perini e Francesconi: "tramite il nuovo segretario Renzi, il partito fa un outing politico"
Alle ultime elezioni politiche il PD ha ottenuto 8.674.614 e in queste politiche hanno votato circa 3 milioni di elettori mentre Renzi ha raggiunto quota 68% dei consensi, ovvero all’incirca il 22% degli elettori totali che hanno votato Pd alle politiche del 2013.
Volendo svolgere un’analisi politica seria di quanto accaduto, cosa sicuramente utile anche per tutti i movimenti politici presenti nella nostra città, non possiamo prescindere dal seguente dato: 4 elettori su 5 del Pdnon hanno votato Renzi. In ogni caso, un tale dato va necessariamente valutato alla luce del fatto che (cosa tutt’altro che improbabile) alle primarie ci sono state persone le quali non solo alle prossime politiche potrebbero disertare le urne, ma votare altri partiti, forse anche l’Udc.
E’ a partire da tale doverosa premessa che si può cercare di comprendere se l’apparentemente grande spinta propulsiva del “novello Silvio” della sinistra, sia reale o soltanto “fumo, tanto fumo, senza arrosto“, nonché se il Pd abbia davvero intrapreso con convinzione la strada del cambiamento effettivo di se stesso e di quella parte di Italia che non funziona anche, forse soprattutto, per le tante colpe della sinistra. In particolare Renzi parla di cambiare il modello scolastico basato sulle logiche “sessantottine“, cambiare il sindacato, cambiare il sistema fiscale, dare spazio alla meritocrazia, ridurre i costi della politica anche creando un modello bipolare e monocamerale.
In altre parole si tratta di compiere delle vere e proprie rivoluzioni copernicane che molti, soprattutto nel centro e nel centrodestra, condividono e sollecitano urgentemente.
A ben vedere, quindi, il vero risultato politico di queste ultime primarie del Pd è semplicemente che per la prima volta nella storia il Partito Democratico ha riconosciuto espressamente la propria diretta responsabilità nello sfascio del paese, anziché imputarlo comodamente alla parabola politica del solito Cavaliere.
Spesa pubblica, regionale e locale, fuori controllo, la persistente logica clientelare, una scuola in cui è venuto meno del tutto il rispetto nei confronti degli insegnanti, sindacati che fanno politica, anche continuando a porre sullo stesso piano lavoratori pubblici, dotati ancora di massime tutele, e lavoratori privati, davvero “privati” ogni giorno della loro dignità. Ancora la logica della tessera di partito e della clientela che consentono di trovare l’agognato posto di lavoro, spesso al di là di meriti e competenze: tutte colpe che coraggiosamente e forse inconsapevolmente Renzi si è assunto a nome del proprio partito.
Politicamente dunque il Pd ha fatto outing tramite il nuovo segretario, eletto dal 22% dei suoi possibili – ma non sicuri – elettori, dichiarando la propria natura, le proprie colpe e chiedendo scusa al paese e agli elettori degli altri partiti per gli evidenti disastri, a cui esso ha contribuito e che il Sindaco fiorentino ha enormemente e intelligentemente cavalcato in termini elettorali.
Una scelta coraggiosa che speriamo sia reale, attuandosi nelle future scelte che verranno effettuate in quel Parlamento recentemente “toccato” da una storica sentenza della Corte Costituzionale.
Speriamo che anche a livello locale i vari politici che fanno riferimento al Pd adottino il modello di sana autocritica e assunzione di responsabilità di Renzi, dimenticando il “tarlo Berlusconi” e dichiarando apertamente le proprie responsabilità sullo sfacelo che oggi viviamo. Così ci aspettiamo facciano anche gli altri partiti, nessuno escluso!
Tutti infatti, che più chi meno, siamo responsabili dei problemi di questo “bel paese”, pertanto tutti dovremmo impegnarci responsabilmente a fare meglio, con o senza primarie, con la maggioranza dei consensi o con 317 voti poiché quegli stessi 317 sono persone che lavorano o il lavoro lo hanno perso o lo cercano, che studiano, che hanno difficoltà nella propria azienda, che vedono diminuire i clienti nei propri negozi e aumentare la tarsu, sono madri e padri di famiglie, costrette a risparmiare ormai anche sui beni essenziali, sulla spesa, sopravvivendo spesso solo grazie alla pensione dei loro nonni.
Noi come parte di un movimento che cerca di dare voce ai bisogni del territorio ci siamo e ci stiamo per il bene dell’Italia, insieme per un autentico rinnovamento.
Francesca Francesconi
Maurizio Perini
In ogni caso,siamo davvero felici della sua stimolante "fedeltà" e per questo le facciamo i nostri migliori auguri di buon Natale!
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