Gestione fiumi, WWF Marche dice no alla giunta regionale
Martedì 10 incontro pubblico a Senigallia, per gli ambientalisti è allarme dissesto idrogeologico
Il WWF Marche in occasione della consultazione pubblica per l’applicazione della direttiva comunitaria 2007/60 “Alluvioni”, che si terrà martedì 10 dicembre a Senigallia, esterna una forte preoccupazione riguardo le recenti notizie di una proposta della giunta regionale, comunicata dall’Assessore regionale Giorgi, in attesa dell’approvazione delle linee guida dalla legge regionale 31 del 2012, di consentire il prelievo di ghiaia anche da parte di privati dai fiumi delle Marche e di stralciare riferimenti relativi alla tutela delle valenze naturalistiche delle aste fluviali e il rispetto della Rete Ecologica Regionale (istituita con legge regionale n. 2 del 2013).
Purtroppo questo approccio è figlio del concetto di manutenzione delle aste fluviali visto solamente come pulizia d’alveo, mentre invece dovrebbe essere il mantenimento delle funzionalità geomorfologiche, idrauliche ed ecologiche.
Il rispetto delle caratteristiche ecologiche dei fiumi come le aree di esondazioni naturali, la vegetazione ripariale, le caratteristiche geomorfologiche naturali, troppe volte scardinate da cementificazioni, rettificazioni, costruzioni in alveo, interventi con decreti di somma urgenza, è l’elemento principale che consente di prevenire il dissesto idrogeologico del nostro paese la cui criticità ha subito una crescita esponenziale negli ultimi anni, come dimostrato dagli ultimi eventi piovosi.
Gli effetti del dissesto idrogeologico sul territorio nazionale e regionale che avvengono oramai con cadenza annuale, non sono conseguenza dei cambiamenti climatici imprevedibili ma evidentemente il risultato di un fallimento nella concezione di gestione del territorio fluviale avvenuto senza una pianificazione territoriale, una gestione di bacino e una considerazione delle caratteristiche naturali ed ecologiche dei corsi fluviali, la migliore arma per la prevenzione dei danni.
Il WWF Marche non è contrario al prelievo delle ghiaie nelle aree dove tale pratica sia realmente necessaria a prevenire l’incolumità pubblica e danni alle infrastrutture, ma dovrebbe essere accompagnata da una valutazione complessiva delle problematiche dell’asta fluviale, della considerazione delle aree di esondazione dove non costruire, le aree dove fare laminare in maniera controllata il fiume, degli interventi che permettono il naturale deflusso delle ghiaie, il tutto nel maggior rispetto possibile della naturalità dei fiumi e della normativa per la tutela ambientale.
I risultati disastrosi del fallimento della gestione fluviale degli ultimi decenni, fatta di non programmazione ed esclusivamente di continui interventi realizzati con decreti di somma urgenza senza una pianificazione su basi scientifiche né tantomeno una progettazione tecnica adeguata, sono sotto gli occhi di tutti. Tali interventi diventano un cane che si morde la coda.
Purtroppo la legge n. 31/2012 e le recenti proposte di modifiche della giunta regionale non faranno che aggravare tale situazione, portando ad una maggior deregolamentazione nella realizzazione degli interventi di gestione delle aste fluviali.
Gli strumenti normativi esistono: le direttive comunitarie Dir. 2000/60 “Acque”, la direttiva 2007/60 “Alluvioni” , la normativa nazionale, regionale e gli strumenti di pianificazioni quali il Piano Paesistico Ambientale Regionale , il Piano di Assetto Idrogeologica e il Piano di Assetto Idrogeologico.
Il WWF Marche chiede semplicemente di dare seguito all’applicazione di questa normativa e strumenti di pianificazione e di non gestire gli ambiti fluviali esclusivamente con interventi di somma urgenza, ancorché alcune volte necessari.
Per poter commentare l'articolo occorre essere registrati su Senigallia Notizie e autenticarsi con Nome utente e Password
Effettua l'accesso ... oppure Registrati!