Acqua pubblica, ancora pochi atti concreti a Senigallia
In Commissione le richieste de La Città Futura contro la remunerazione del capitale investito
Si è svolta la commissione consiliare richiesta dal gruppo de La Città Futura in merito allo stato di attuazione dell’esito del referendum sull’acqua pubblica, relativamente al territorio senigalliese, e allo studio di fattibilità per il passaggio da s.p.a. ad azienda speciale pubblica nella gestione del servizio idrico integrato.
Abbiamo chiesto la commissione per la mancata applicazione dell’esito referendario in tema di acqua pubblica, palesemente violato dal nuovo metodo tariffario dell’AEEG che fa rientrare sotto mentite spoglie quello che i cittadini avevano abrogato, cioè la “remunerazione del capitale investito” pari al 7%.
Senigallia è stato uno dei pochi comuni che si sono attivati nel territorio affinché i due risultati del referendum fossero rispettati: sono state votate delibere, mozioni, odg, ma nonostante tutto le cose sono rimaste su carta e non recepite in Multiservizi s.p.a. (società in ‘house’ a capitale pubblico).
Il capogruppo consiliare Carlo Girolametti in commissione ha sottolineato la gravità dei distacchi dell’acqua a indigenti per morosità incolpevole avvenuti nel territorio, che conferma le contraddizioni di una società in ‘house’ nel perseguire una funzione pubblica.
Per questi motivi, come Città Futura, abbiamo presentato 3 richieste in Commissione consiliare al sindaco Maurizio Mangialardi:
1. che venga rispettata l’abrogazione del 7% pari al capitale investito, cancellando il nuovo metodo tariffario deciso dall’AEEG e facendo recepire questa volontà dei cittadini nell’ambito ATO.
2. l’opposizione dell’Amministrazione Comunale alla pratica dei distacchi totali dell’acqua ai cittadini morosi indigenti e l’obbligo da parte di Multiservizi s.p.a. di garantire, in questi casi, almeno la gratuità di 50 litri pro-capite al giorno, quantità ritenuta essenziale per l’uomo dall’O.M.S.
3. con tutti i dati tecnici acquisiti in Commissione dai cicli di incontri, arrivare a un confronto di ipotesi di differenti modi di gestione del servizio idrico, tenendo presente la metodologia dell’Azienda Speciale Pubblica Consortile che più di tutti rispecchierebbe l’affinità con la volontà referendaria.
da Stefano Canti
La Città Futura
lacittafutura.info
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