Sagra a Sant’Angelo: il comune di Senigallia ci ha guadagnato
L'amministrazione replica al consigliere Paradisi sul contributo comunale alla festa di agosto 2013
Siamo alle solite. Non passa giorno senza che l’opposizione faccia deflagrare una bomba mediatica nel tentativo di suscitare l’indignazione dei cittadini nei confronti dell’operato dell’amministrazione comunale. Tutte le volte l’ordigno si rivela un banale “mortaretto” e le accuse lanciate si rivelano prive di qualsiasi fondamento.
Il copione si ripete anche questa volta con il consigliere Paradisi che si scaglia nei confronti dei perfidi amministratori colpevoli, anche in un momento di profonda crisi come questo, di finanziare le festicciole di paese delle frazioni. E dà anche le cifre il consigliere Paradisi giurando che ben 20.000 euro di risorse comunali hanno preso il volo per alimentare salsicce e generi alimentari vari per lo svago della popolazione di Sant’Angelo. La spara talmente grossa che verrebbe voglia perfino di non rispondergli se non fosse che qualche cittadino potrebbe pensare davvero ad un’amministrazione che invoca sobrietà e pratica invece sprechi.
Le cose naturalmente sono andate in maniera radicalmente diversa visto che il consigliere Roberto Paradisi nel suo racconto tralascia i seguenti particolari tutt’altro che secondari:
1) Le attività svolte a carattere interamente volontaristico dagli abitanti di Sant’Angelo per la gestione e l’organizzazione della sagra sono preordinate ad incassare le somme pagate dalla persone che affollano gli stand e che vengono puntualmente versate nelle casse comunali. Nell’edizione 2013 della sagra di Sant’Angelo il Centro Sociale organizzatore della manifestazione ha versato nelle casse comunali i proventi riscossi che ammontano a 14.750 euro.
2) Quindi, dal momento che l’impegno di spesa assunto dall’Ente per la gestione della sagra di Sant’Angelo è stato ridotto a 12.345 euro (determinazione n. 1241 del 18/11/2013) si deduce che non solo l’Ente non ha perduto un solo euro per il sostegno accordato all’iniziativa, ma che addirittura il Comune ci ha guadagnato circa 2.400 euro.
Allora, ricapitoliamo: un’intera frazione (a Sant’Angelo lavorano ogni anno alla sagra tra le 100 e le 120 persone) si dà da fare per organizzare nel migliore dei modi una manifestazione che valorizza le nostre tradizioni e che esercita un forte richiamo nei confronti di residenti e turisti. Gli abitanti della frazione lavorano per mesi a titolo esclusivamente di volontariato, favorendo la coesione sociale di Sant’Angelo e riuscendo perfino a far guadagnare soldi al Comune.
E cosa ottengono in cambio di un simile impegno a favore della collettività? Le invettive di un consigliere comunale che li accusa di essere “amici degli amici”.
Lascio giudicare ai cittadini se questo continuo clima di sospetto ed allarme sociale alimentato sul nulla dalle opposizioni sia il modo migliore per favorire quella condivisione e concordia sociale necessaria in periodo così drammatico come quello che stiamo vivendo.
da Maurizio Mangialardi
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