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Presunti festini con gli studenti, indagato docente di Senigallia

Indagini a Bologna nei confronti di un professore della locale Università

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Onoranze Funebri F.lli Costantini
Aula universitaria

Presunte serate allegre a base pure di alcol e droghe con alcuni studenti e studentesse e favoritismi nei confronti di alcuni di loro. Sono queste le accuse – ancora tutte da dimostrare e attualmente al vaglio della magistratura – mosse da alcuni testimoni a Bologna ad un docente associato della locale università, Alessandro Serretti, 47 anni, nativo di Senigallia.


La notizia – ripresa da tutti i principali quotidiani nazionali – sta facendo discutere nel capoluogo bolognese dove il professore della Scuola di specializzazione in Psichiatria è conosciuto come uno studioso di primo livello, con numerose pubblicazioni scientifiche alle spalle.

In primavera sarebbero state alcune allieve – assieme ad una professoressa – a far partire le indagini dei Carabinieri dopo un esposto in Procura per presunti favoritismi del docente a danno di altri specializzandi e specializzande.

Successivamente, poche settimane fa, 25 dei 32 alunni iscritti alla ristretta scuola, avrebbero inviato una missiva al Garante dell’Ateneo bolognese, per chiedere l’intervento diretto del Rettore Ivano Dionigi: nella lettera – poi girata alla Procura – vi sarebbero elencate informazioni precise sul comportamento di Serretti e sui suoi presunti favoritismi a vantaggio di una ristretta cerchia di allievi/e.

Il Pm bolognese che si occupa del caso – Rossella Poggioli – ha già ascoltato diverse persone coinvolte nella vicenda. Per il momento Serretti è indagato solo per reati legati agli stupefacenti.

Commenti
Ci sono 3 commenti
Stefano 2013-11-29 12:17:19
Che porcellum!
Hook60 2013-11-30 09:24:18
Riflessione per la redazione, questo, a mio sommesso avviso, e' uno di quei casi dove bisognerebbe astenersi dal citare le generalità, non perché trattasi di professore ma, per la natura delle accuse e del tipo di indagine basata su testimonianze e non su fatti già provati dalla magistratura inquirente, per essere esplicito, intercettazioni ambientali, registrazioni di filmati e via dicendo. Storie simili, presunte o vere, sono riscontrabili in molti atenei italiani.
gio 2013-12-01 19:29:02
il fatto purtroppo portroppo qualcuno il nome lo ha riferito agli organi di stampa

quindi se non lo pubblica una testata giornalistica lo pubblica una altra!
occorre colpire chi fornisce le indicazionei agli origani di stamap
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