Sold out per il concerto del rapper Salmo al Mamamia di Senigallia
Ventidue canzoni in scaletta e una dedica speciale per la sua Sardegna - FOTO
Che live. Tutti credevano che sarebbe stato difficile eguagliare la performance di qualche settimana fa di Guè Pequeno e invece lui ce l’ha fatta. Anzi, Salmo è riuscito non solo a riempire lo storico locale underground di via Mattei, ma anche a trasformarlo in qualcosa di diverso, un mix tra rap e hardcore, tanto che a tratti sembrava di assistere a un concerto metal con tanto di “pogo” sotto il palco.
Il rapper sardo è saltato sul palco accompagnato da una vera band composta da batteria, basso, chitarra e il compagno di viaggio dj Slait ai piatti. La hit d’aperura Russel Crowe ha scaldato gli animi delle migliaia di persone accorse da ogni parte della regione, poi a seguire Il Pentacolo, Old Boy, Space Invaders, Redneck e Rob Zombie hanno chiuso la prima parte di live tra applausi scroscianti e urla.
Dopo un breve intermezzo in cui, con l’ironia di sempre, ha intrattenuto i tantissimi presenti, eccolo lanciarsi in The Island, Blood shake, Back On Track e Live Fast Die Young. Ovazione quando ha intonato Yoko Ono quasi a cappella, accompagnato solo dalla chitarra.
Il rapper si è anche concesso un momento per ricordare i suoi conterranei vittime dell’alluvione in Sardegna (Salmo, all’anagrafe Maurizio Pisciottu, è di Olbia) sventolando la bandiera con le teste di moro accolta con un grandissimo applauso. «Se potete fare qualcosa per le vittime fatelo, grazie» ha detto il cantante.
Salmo ha poi proseguito con i brani Killer Game, Street Drive In, Nella Pancia dello Squalo, Erba di Grace, Un Dio Personale e Death USB, ma il Mamamia ha letteralmente tremato con gli ultimi brani, i più veloci e cattivi. E non è mancato il celebre Wall of Death, il «giochino sadico» (così lo ha definito il cantante). Salmo ha diviso la pista in due, creando due gruppi rivali, e al suo segnale le due fazioni si sono scontrate in un “pogo” pazzesco a ritmo rap hardcore che ha messo a dura prova le ossa dei tantissimi presenti.
«Vediamo se si riesce a rappare con una base hardcore?» ha detto rivolgendosi alla sua band. Una mission impossibile che il cantante ha portato a termine tra gli occhi sgranati dei fan. Circa 40 secondi in cui l’artista non ha preso fiato cantando a una velocità impressionante. A seguire le hit S.A.L.M.O., Weishaupt, Disobey, Stupido Gioco del Rap (grandissima ovazione) e Faraway che ha chiuso il live tra le urla a squarciagola dei fans.
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