Gruppo Misto e Partecipazione: “No alla privatizzazione dei cimiteri”
"Basta col far pagare la crisi ai cittadini"
Per l’ennesima volta (dato che l’iter sembra procedere spedito) interveniamo sul rischio della privatizzazione dei cimiteri di Senigallia e, lo facciamo per cercare di convincere la maggioranza che governa la nostra città a respingere la proposta di una “finanza di progetto”, giunta al Comune ormai da tempo e a cui l’Amministrazione dovrà per legge dare una risposta.
Due ditte di Catania e una di Roma, il cui titolare è sempre di Catania (ma potrebbero essere anche di Bolzano o Genova, per noi nulla cambia), che intendono riunirsi in ATI – associazione temporanea di imprese -, asseverate come da legge da altra società di revisione e organizzazione contabile (di Roma), hanno presentato un “project financing” (finanza di progetto) per l’ampliamento e la gestione dei cimiteri di Senigallia, Montignano e Roncitelli. Se tale proposta dovesse essere accettata dalla Giunta, partirebbe la gara per la realizzazione del progetto. E qui inizierebbero i guai.
Questo perché la privatizzazione dei cimiteri sarebbe a quel punto cosa fatta a Senigallia, delegando al privato l’ampliamento e la gestione di questo servizio con un importo da impiegare di oltre 19 milioni in cambio di 30 anni di gestione.
Qualcuno potrebbe dire: ma come, il privato mette una cifra così considerevole (anche se diluita negli anni) e noi ci lamentiamo pure?
E qui casca l’asino, perché nessuno fa niente per niente, un privato investe solo per trarne un tornaconto, e con l’intervento esterno di capitali extra comunali, i profitti che gli investitori realizzeranno saranno tutti a carico dei cittadini, con un aumento certo ed esagerato dei costi. Inoltre la privatizzazione costringerà a corrispondere l’Iva sui servizi cimiteriali, che attualmente i cittadini non pagano, essendo il servizio gestito dal Comune.
Il privato quindi è pronto a costruire e vendere in proprio i loculi, le cappelle e gestire tutti i servizi inerenti la tumulazione, la manutenzione, fino alla gestione delle lampade votive.
I servizi cimiteriali, per la delicatezza delle situazioni psicologiche ed affettive che coinvolgono gli individui, non possono essere considerati alla stregua della gestione di altri servizi meramente “commerciali”, necessitano di particolare attenzione poiché si incrocia la sensibilità e la dignità di ogni persona, anche dopo la morte. Le logiche speculative e di guadagno dovrebbero restare fuori dai cimiteri.
Vogliamo ricordare come si esprime sui project financing l’ing. Ivan Cicconi, uno dei più grandi esperti europei di appalti pubblici e direttore di Itaca, istituto per l’innovazione e la trasparenza negli appalti: “Chi appoggia il project financing è un catalizzatore di illegalità, un ladro di risorse, un ladro di democrazia, un ladro di futuro, appunto un ladro di tutto ! Il finanziamento del privato rimane solo aleatorio perché alla fine sarà il pubblico, quindi noi, a caricarsi di immani spese, ai privati invece rimangono gli utili”.
L’analisi del mercato sul project financing effettuata in Italia negli ultimi 10 anni individua una serie di limiti legislativi, amministrativi, procedurali ed economici, che impediscono una piena ed efficace risposta della finanza di progetto alla pressante richiesta dei servizi di pubblica utilità proveniente dal territorio.
Vogliamo quindi augurarci che l’amministrazione rispedisca al mittente la lettera e il plico ricevuto e gestisca al meglio le ditte che attualmente lavorano per conto dell’amministrazione e sotto il controllo della stessa, per un servizio sempre più adeguato. Visto anche che lo stesso servizio è in attivo nel bilancio del Comune, per cui non c’è nessuna motivazione logica e fondata per privatizzare.
da Luigi Rebecchini (capogruppo gruppo Misto)
Paolo Battisti (capogruppo gruppo Partecipazione)
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