UdC Senigallia, dissenso per l’affido a una coppia gay di una bimba di tre anni
Perini e Francesconi intervengono sulla sentenza del Tribunale di Bologna
Esprimiamo il nostro fermo disappunto e la nostra disapprovazione nei confronti del provvedimento recentemente adottato dal Tribunale per i Minorenni di Bologna che, seppure emanato nei limiti di legge – essendo l’affido consentito anche a persone non coniugate – tuttavia, appare in evidente contrasto con i principi fondamentali dell’Ordinamento giuridico, in particolare con i principi e la ratio che stanno alla base di tutto l’impianto di tutela in materia minorile.
Ci risiamo. Ancora una volta l’adozione di provvedimenti giudiziali assolutamente discutibili, vere e proprie ferite al Sistema, diventa terreno fertile per esercitare pressioni ideologiche nell’opinione pubblica a sostegno del pensiero indifferentista della cd. cultura di genere, allo scopo di poter più efficacemente incidere sul Legislatore per imporre modifiche legislative favorevoli ad accogliere le istanze “familiari” promosse dalle lobby omosessuali.
E il primo obiettivo sembra essere stato raggiunto: è, infatti, sufficiente dare uno sguardo al mondo dei mass media, dalla tv a internet alla carta stampata, per vedere che il messaggio dominante è quello che parla di una “attenzione particolare ai ‘diritti civili’ … soprattutto a quelli degli omosessuali“! Beh …come dare torto a tale chiave di lettura?
In effetti, in tutta la vicenda salita agli onori delle cronache gli unici “diritti” – meglio sarebbe dire desideri o pretese – che hanno trovato accoglienza, tanto nella valutazione dei servizi sociali, quanto nel provvedimento del Tribunale per i Minorenni, sembrano essere quelli della coppia affidataria in questione, mentre invece la minore, ovvero il soggetto più debole da tutelare, appare essere rimasta sullo sfondo a semplice ornamento della storia.
Invero, quel che risulta emergere da questa vicenda – come da altre analoghe, del resto – è che in un simile contesto si contraddicono i principi base dell’Ordinamento giuridico e cioè la tutela primaria delle posizioni deboli, in questo caso dei bambini, dei minori. Infatti, nell’ambito di questa cultura prettamente adulto-centrica, focalizzata solo a soddisfare interessi e pretese (quando non veri e propri capricci) degli adulti, il bambino diventa semplicemente oggetto, cosa, res, prodotto del desiderio dell’adulto.
Siamo ad una aberrazione dello Stato di Diritto, soprattutto quando alla base di tali istanze si pone l’esigenza di adeguamento a Sistemi giuridici in cui hanno preso dimora stabile – riteniamo a torto – concezioni meramente egoiste, individualiste e relativiste, senza neppure cercare di comprendere gli enormi guasti che hanno determinato e determineranno, ma, in un insensato sforzo di mimesi, prestarsi ad raccoglierle semplicemente perché altri l’hanno fatto e siccome gli altri sono migliori di noi allora noi dobbiamo adeguarci a questa “conquista della civiltà”.
Noi rimaniamo convinti che un bambino ha bisogno di una madre e di un padre!
A dimostrarlo, oltre all’esperienza inconfutabile della storia umana sin dai suoi albori e al buon senso, sono peraltro numerosi studi seri e non condizionati da lobby, a cui, purtroppo, la nostra società lascia colpevolmente troppo spazio e troppo potere.
da Coordinamento UdC Senigallia
Francesca Francesconi
Maurizio Perini
Sara bellissimo il mondo cosi!! Vivete nel mondo delle fiabe!
Solo un esempio: Pensate, che un bambino da una madre sola sta male????? Quante c'è ne sono!!!!
Non è possibile generalizzare!!!
tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono uguali davnti alla legge senza distinzione di sesso etc.
art.7 lo Stato e la chiesa cattolica sono,ciascuno nel proprio ordine, indipendenti e sovrani.
Parlate di lobby ma Voi (udc /dc/ccd/biancofiore etc) siete probabilmente la looby + influente in italia.
il mero sesso donna e uomo ditemi dove sta scritto sia un sinonimo di buoni genitori. la madre di roma che prostituiva le figlie era lesbica? i varii uomini che negli ultimi anni stanno uccidendo mogli e alle volte figli sono gay?
certo sono casi estremi, ma trovatemi solo esempi di cronoca in cui la comunità gay è carnefice e non vittima. a me nn ne vengono in mente.
Se inoltre pensate che all'interno di una coppia gay un bambino possa crescere 'deviato' nn pensate che quelle stesse 2 persone sono nate e cresciute in 2 coppie etero? e nonostante ciò sono gay.
Il vostro Dio parla di amore e, anche se nn riuscite a capirlo, ci può essere anche tra persone dello stesso sesso. Essere Gay nn è sinonimo di cattiva persona. o sbaglio?
Altro estremo famoso la gianna nannini credete sarà una cattiva madre/padre? una persona profonda che con le sue canzoni ha toccato le corde dei nostri cuori parlando di amore e donando positività a tt.
Parlando con tante personne un problema vero in italia è riuscire ad arrivare all'adozione di un bambino tra burocrazie e costi è un calvario.
Visto che nel mondo sono +di 150 milioni i bambini orfani nel mondo chi ha una concezione egoista, individualista, relativista?
a)una coppia omosesuale che vorrebe provare a donare amore ad un bambino.
b) un partito che vuole negare questa possibilità ad un bambino che altrimenti probabilmente morirà di aids o peggio di malattie curabili ( 6 mil all'anno).
grazie x lo spunto di riflessione. etero nn ipocrita
non abbiate paura del diverso
amate e nn giudicate
In primo luogo, il nostro intervento non è, né vuole essere, una sentenza di condanna nei confronti di nessuno perché riteniamo che il valore e la dignità di ogni essere umano, dal primo istante del concepimento, siano gli stessi senza distinzioni di sesso, razza, lingua, religione, opinioni politiche, condizioni sociali, personali e fisiche e, dunque, non vogliamo giammai esprimere giudizi, tantomeno di condanna, nei confronti di chicchessia, in quanto ciascuno è libero di vivere, nel rispetto dell'altrui vita, libertà e dignità, come meglio crede. Riteniamo, infatti, conformemente alla nostra Costituzione, che non c’è distinzione tra omosessuale, eterosessuale, femmina, maschio, ricco, povero, sano, malato, esiste semplicemente l’uomo con la sua dignità inviolabile e la sua libertà di pensiero, di espressione, affettiva, psicologica, intellettuale e culturale: questo è il fondamento della nostra civiltà e il presupposto di ogni vera democrazia.
In secondo luogo, l'articolo da noi pubblicato interviene su temi specifici riguardanti l'affidamento di un minore e la speculazione ideologica che ne è derivata, attraverso lo spostamento del centro di interessi, operato a livello mediatico, dalla minore alle richieste della coppia.
Mettere al centro gli interessi e i diritti dei minori nelle situazioni che li riguardano significa prima di tutto guardare al bambino, ai suoi veri bisogni e alle sue reali necessità; la prospettiva cioè non può essere quella che sembra più rilevare in questa vicenda e negli effetti mediatici suscitati, da cui emerge soprattutto la rivendicazione di un appiattimento di posizioni e situazioni diverse.
Nessuno di noi ha mai pensato o detto che i gay non sappiano o non possano voler bene, ci mancherebbe!!! Ogni essere umano è capace di amare, ha in sé il desiderio e il bisogno di amare e di essere amato e questo vale per tutti senza distinzioni!!! Quindi, assolutamente respingiamo al mittente le accuse che ci vengono mosse in questo senso, perché non corrispondono alla realtà dei fatti e delle idee espresse!!! A meno che non si voglia forzare la mano, mettendoci in bocca cose non dette, e fare un processo alle intenzioni!!!
Consapevoli della delicatezza e complessità dell’argomento abbiamo cercato di essere chiari e puntuali nell’esposizione, dalla quale – è nero su bianco – non emergono affatto le posizioni che ci vengono attribuite in maniera del tutto gratuita. Il giudizio che viene dato è nei confronti di una decisione che si ritiene non buona e nei confronti delle bandiere ideologiche che ne sono immancabilmente derivate!
Concordiamo sul fatto che l’ipocrisia sia una mala pianta perniciosa, ma non riteniamo il nostro intervento possa essere etichettato in questi termini e respingiamo l’accusa di omissione mossa, essendo la vicenda in questione già ampiamente nota, nei dettagli, al pubblico e ai lettori, in quanto posta sotto tutti i riflettori mediatici e più accessibili.
Ipocrita è far leva sempre e solo sul piano strettamente emotivo e sentimentale per cercare di raggiungere i propri obiettivi.
Non si può spiegare a parole cosa sia l’Amore …è una realtà talmente grande che supera la capacità di comprensione umana, benché sia parte di ogni uomo; certamente, però, l’amore non può essere identificato con il sentimentalismo o l’emotività, perché è un vero lavoro, è impegno, è ascolto, è confronto, è sacrificio per il bene dell’altro, è volere il bene dell’altro e non solo il proprio. L’amore è una cosa bellissima ma è anche difficile.
Crediamo di avere, come tutti, il diritto (cfr. 3 art. Cost.) di esprimere in modo pacifico il nostro dissenso e la nostra posizione. Oppure la nostra posizione ha meno valore o non ha il diritto di essere espressa? Veramente nell’epoca del pensiero unico (o la si pensa così oppure non si ha diritto di parola perché sei brutto e cattivo) non tutti, come sembra, hanno pari dignità e sono uguali davanti alla legge senza distinzioni di opinioni politiche (cfr. art. 3 Cost.)?
In ogni caso, riteniamo l’uguaglianza fra gli esseri umani e la loro pari dignità come un dato per noi incontestabile nelle idee e nei fatti, ma uguaglianza non significa appiattimento delle posizioni e dei ruoli, in quanto concepita in tal modo sarebbe una falsa uguaglianza, perché non rispetterebbe le specificità e le distinzioni innate e naturali.
La delicatezza del tema e il suo carattere controverso fa si che purtroppo le diverse e contrapposte posizioni in gioco si confrontino attraverso categorie fra loro spesso non coerenti che rischiano di confondere i termini del dibattito e della riflessione, innescando le solite guerre ideologiche che nulla hanno a che vedere con l'interesse dei bambini, soggetto debole da tutelare in primis.
Il concetto di libertà, inteso come libera espressione della personalità è un principio di alto valore sociale ed etico che si rinviene in tutte le Costituzioni democratiche, oltre che nella coscienza di ciascuno, e trova un limite invalicabile proprio nell'esistenza della libertà altrui; per tale motivo, il bilanciamento di libertà contrapposte è alla base del vivere civile.
Ad esempio, la libertà di espressione trova un suo insormontabile limite nel rispetto della verità e della dignità delle persone, tant’è che le violazioni vengono sanzionate nel reato di diffamazione.
E’ incontestabile ed essenziale che la dignità di ogni persona non dipende dalle sue scelte di vita, ma, allorché si introducono i temi dell'adozione o dell’affido i protagonisti diventano i bambini e questo “dettaglio” non pare essere colto dalla maggioranza dei cd. opinionisti che affollano i media: il problema fondamentale è che viviamo in una società adultocentrica, in cui i bambini sono ancora considerati oggetti, strumento della felicità degli adulti, ma questo modo di ragionare è sbagliato, perché dimentica il suo vero punto di riferimento.
Quindi, per giungere alla giusta soluzione di queste problematiche occorre necessariamente mettere al centro la soggettività giuridica dei bambini.
Accanto alle esigenze e ai desideri di coppie omosessuali stanno i diritti, i bisogni e le necessità dei bambini: solo attuando un serio e veritiero confronto tra questi due poli si potrà dare un peso specifico alle esigenze sottese ad entrambe le parti.
La volontà manifestata da coppie omosessuali di sentirsi genitori, di poter crescere un bambino, è un esigenza che, certo, cerchiamo di comprendere, ma il diritto del bambino dove si colloca?
I bambini nascono necessariamente dall'unione sessuale di una donna con un uomo e le implicazioni biologiche, esistenziali, psicologiche, filosofiche, antropologiche che ne derivano sono reali, fondamentali e ineliminabili, senza che ciò possa essere considerato discriminante per nessuno. Il femminile nella madre e il maschile nel padre sono modelli basilari e insostituibili per l’identità di ciascuno, fermo restando – cosa alquanto scontata - che essere madre e/o padre non significa automaticamente essere buoni genitori, certamente non lo esclude.
Non considerare questa realtà fondamentale è un errore frutto di una impostazione chiaramente adultocentrica, che poi emerge in tanti diversi altri contesti di non rispetto dei minori ad opera degli adulti.
Appare, quindi, pretestuoso tirare in ballo le drammatiche situazioni dei bambini dei paesi poveri, non solo perché l'eventuale aggiunta di queste coppie ai richiedenti non modificherebbe la situazione dei molti minori abbandonati nel mondo, giacché il problema è che molto spesso sono i loro paesi di origine a non riconoscerli come adottabili, tanto che ancora oggi le coppie disponibili all'adozione devono attendere anni per poter accogliere un bimbo abbandonato, ma anche perché un ragionamento del genere punta soprattutto a far leva sull’emotività delle persone.
Le profonde ingiustizie sociali che purtroppo imperano nel mondo vanno combattute con forza, decisione e perseveranza e interpellano tutti noi affinché ci impegniamo a promuovere e ad attuare valide soluzioni; tuttavia, l'impegno contro l’ingiustizia sociale e la fame nel mondo non può essere portato avanti rinunciando all'etica dei diritti delle persone.
Se, dunque, i bambini rappresentano la categoria sociale debole, promuovere in primo luogo istanze rinunciabili di soggetti adulti forti a discapito dei diritti inviolabili dei primi non significa forse assumere una posizione discriminante proprio nei confronti dei soggetti deboli da tutelare in via privilegiata?
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