Ridurre l’impatto ambientale degli imballaggi: in 10 mosse si può
Seconda edizione a Senigallia della campagna nella settimana europea per la riduzione dei rifiuti
Seconda edizione di “Meno rifiuti piu’ benessere in 10 mosse“, una campagna lanciata nel 2012 dall’associazione dei comuni virtuosi in collaborazione con Italia Nostra e Adiconsum. L’obiettivo è sollecitare il mondo della produzione e della distribuzione a compiere 10 azioni nel breve e medio termine per alleggerire l’impatto ambientale di imballaggi e la promozione di soluzioni riutilizzabili invece che usa e getta. L’iniziativa partecipa alla settimana europea per la riduzione dei rifiuti in programma dal 16 al 24 novembre.
Il Comune di Senigallia, che fa parte dell’associazione comuni virtuosi, aderisce e sottoscrive la campagna aderendo alla petizione, che anche i cittadini interessati possono anch’essi sottoscrivere a questo link: www.comunivirtuosi.org/meno-rifiuti
L’obiettivo è quello di coinvolgere e informare anche i consumatori focalizzando l’iniziativa sugli imballaggi dei beni di largo consumo che, insieme agli articoli usa e getta, diventano quel genere di rifiuto con cui si deve fare i conti quotidianamente.
La novità della seconda edizione consiste nella partenza di una comunicazione personalizzata alle maggiori aziende dei prodotti di largo consumo del settore alimentare, della cosmetica e detergenza, nonché le principali insegne della distribuzione organizzata, che continuerà con il 2014.
Ai responsabili delle aziende, più o meno virtuose sotto l’aspetto ambientale, verrà chiesto di rendere noto il proprio impegno rispetto alle 10 mosse, sia per i progetti attuati che per quelli già pianificati. Tuttavia, l’invito all’azione che “Meno rifiuti più benessere” racchiude nei confronti delle aziende, è di ben più ampia portata poiché l’impatto complessivo di un prodotto non è limitato al solo packaging.
La scelta di un materiale piuttosto che un altro, sin dalla fase di progetto di un prodotto o imballaggio, inciderà infatti su tutte le fasi a monte del processo, dall’estrazione delle materie prime, alla produzione di energia utilizzata per estrarle e lavorarle, ai trasporti, etc. Questa scelta sarà allo stesso tempo determinante quando il prodotto dovrà essere smaltito. L’azienda che studia un nuovo prodotto non può esimersi dal considerare come lo stesso potrà essere recuperato, riciclato o riutilizzato una volta che terminerà la sua funzione primaria.
Anche quando gli enti locali arrivassero a realizzare la migliore delle raccolte differenziate possibile, essendo il riciclaggio un processo industriale, il ruolo che possono giocare le aziende nell’immettere imballaggi che possano essere facilmente differenziati e riprocessati industrialmente è imprescindibile.
Al momento hanno sottoscritto il documento circa 300 enti locali, tra cui appunto Senigallia, e aderito associazioni nazionali come Greenaccord, Fare Verde, MDF- Movimento Decrescita Felice, Slow Food Italia , Cittadinanza Attiva, Altroconsumo e l’Associazione Borghi Autentici d’Italia.
Il documento della campagna “Meno rifiuti piu’ benessere in 10 mosse” può essere consultato al link: //www.comunivirtuosi.org/meno-rifiuti-piu-benessere-adesioni/meno-rifiuti-pi-benessere
Come si fa a far muovere i consumatori da una parte o dall'altra nella decisione di acquisto di un prodotto rispetto ad un'altro in base all'imballaggio ?
Semplicemente dal sistema con cui i Comuni fanno la differenziata.
Attualmente i Comuni Virtuosi stanno facendo e promuovendo una pratica che di sicuro non aiuta al vostro intento; il sistema raccolta Porta a Porta integrale dove, non solo è costoso coprendo fino al 60% il costo totale della Tariffa, ma mette sotto lo stesso piano tutte le tipologie del rifiuto. Al consumatore dal momento che paga salata la TARES venendogli a prendere a casa TUTTO, non starà attento ad acquistare un prodotto rispetto ad un'altro NON ECOATTENTO. Non solo, al consumatore non gli rientra nulla in tasca se ha molto differenziato rispetto al grigio in quanto NON LO PUO' VENDERE; con questo sistema di raccolta è la RIECO che ne beneficia.
Vi faccio notare che Senigallia ha differenziato materiale che se fosse stato SUO gli avrebbe fruttato 1.600.000 euro oltre ad un risparmio di almeno 2.500.000 euro eliminando la raccolta integrale.
Vi propongo la mia strategia e vedrete se non ne sarete costretti: carta, plastica/metalli e vetro portate dal cittadino su isole presidiate da cassa integrati (che già paghiamo) o automatizzate pagando al cittadino quanto conferisce (magari anche con buoni acquisto su negozi convenzionati) oppure sistemate nelle aree dei centri commerciali (attirano i consumatori).
Il grigio, dal momento che DEVE essere intorno al 20 % della nostra produzione, prelevarlo a domicilio UNA VOLTA al mese; l'organico a domicilio come adesso.
Cosa avverrebbe con questo: il cittadino non solo cercherà di acquistare prodotti con un imballaggio che ha valore ma anche quello che ne ha il meno possibile in quanto avrà lo scomodo di portarlo nelle isole. Il fatto poi che il grigio passerebbe una volta al mese, all'inizio si può partire ogni 15 gg., anche quì il cittadino è obbligato a scegliere prodotti che NON abbiano indifferenziato.
Comuni Virtuosi provate a fare una simulazione di costi e ricavi e vi renderete conto che avete preso una strada sbagliata e che non vi aiuta a quello che giustamente state facendo. Tempo fa Vi inviai anche una email in questo senso ma nessuno si è degnato a rispondermi. A disposizione.
avendo già avuto benedizione-sponsorizzazione-contributi-patrocinio dalla casta politica senigalliese (= ass. città sostenibile + ricciolone + opposizioni + cir 33 + riecco + verdame variegato + stampa on line + ..................) cerco soci-ecovolontari per l’oggetto da effettuarsi in una delle prossime domeniche, quando sarà al top la raccolta differenziata settimanale.
Astenersi politici-perditempo-poltronisti governativi e compagnucci. Munirsi di bici e fotocamera .........610 s.n.d. .... foto non visibili su imballaggi all'ecoisola (????) di via caserme.
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