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Alla Piccola Fenice di Senigallia il film “L’Albero degli Zoccoli” di Ermanno Olmi

Il capolavoro del maestro del cinema sarà proiettato martedì 19 novembre

Optovolante - Ottica a Senigallia
Una scena del film capolavoro "L'Albero degli Zoccoli" diretto dal maestro del cinema Ermanno Olmi

Prosegue la rassegna del circolo cinema Linea d’Ombra dedicata a Ermanno Olmi. Martedì 19 novembre, alla Piccola Fenice alle ore 21:15, verrà proiettato il capolavoro “L’albero degli Zoccoli” (170 min, 1978).

Con questo film il regista affronta le proprie radici, attraverso la vicenda corale di quattro povere famiglie contadine nelle campagne della Bassa bergamasca alla fine dell’Ottocento.

La vita dei contadini che lavorano la terra a mezzadria è fatta di duri sacrifici, sempre affrontati con grande dignità. La storia qui narrata sembra seguire l’alternarsi delle stagioni e il consueto ritmo delle piccoli e grandi fatiche quotidiane (mostrate sempre con scrupolo documentaristico): la cura dei campi e degli animali, lo sgozzamento del maiale, le sagre paesane, il raccolto delle pannocchie, le veglie serali, durante le quali si recita il rosario e si raccontano storie fantastiche. Siamo in un universo privo di coscienza di classe, permeato di cattolicesimo tradizionale, cui non mancano però sfumature pagane, dove i protagonisti non rivendicano mai esplicitamente una maggiore giustizia sociale, ma che non rinunciano mai a porsi come creature, dotate di sensibilità e individualità.

Una scena del film capolavoro "L'Albero degli Zoccoli" diretto dal maestro del cinema Ermanno OlmiIl film fu il manifesto di quel “cinema degli umili” che portò Olmi alla ribalta internazionale vincendo numerosi e prestigiosi premi tra cui, la Palma d’oro e Premio Ecumenico a Cannes, Premio come Miglior Film Straniero al NYFCC award, al Kansas City film critics circle award e al César in Francia. In Italia vinse il David di Donatello come miglior film, e 5 Nastri d’argento.

Ermanno Olmi qui curò la regia, la sceneggiatura, la fotografia e il montaggio. Gli interpreti sono non professionisti senza alcuna precedente esperienza recitativa. Il film fu girato nel dialetto bergamasco della zona in cui l’opera è ambientata.

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