Processo a Prota, l’informatore ammette di aver ricevuto “regali” in droga
Nuova udienza del processo al carabiniere (ora sospeso) in forza al radiomobile di Senigallia
L’accusa è pesante: quella di aver concesso regali in droga ai propri informatori. Per questo il carabiniere Massimo Prota – ora sospeso dal servizio che prestava a Senigallia – è indagato e finito sotto processo con le accuse di detenzione a fini di cessione e spaccio di sostanze stupefacenti, peculato e falso in atto documentale.
Ad Ancona si è svolta una nuova udienza delprocesso a carico del militare, arrestato nel 2011, assieme a Simone Ubertini, Luciano Olivieri (che ha patteggiato una condanna a 18 mesi) e Gennaro Idea (ma quest’ultimo è indagato solo per un episodio di falso ideologico). L’informatore che Prota “usava” – secondo l’accusa indebitamente – per smascherare i traffici illeciti di sostanze stupefacenti, veniva “remunerato” con dosi di droga che il carabiniere tratteneva illegalmente da precedenti arresti, falsificando poi i verbali con la complicità di Ubertini.
Il processo riprenderà il prossimo 5 dicembre e riguarda fatti che risalgono agli anni 2009 e 2010, quando il militare prestava servizio presso il Nucleo Operativo RadioMobile senigalliese.
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