Senigallia: le imprese vogliono ripartire ma sono ancora troppi i “freni”
Su tutti tasse e burocrazia. Saldo negativo per i primi 9 mesi 2013: a Corinaldo il primato di cessazioni
Le micro e piccole imprese del Senigalliese hanno fame di ripresa ma una molteplicità di fattori lega al palo la forza dell’artigianato, una macchina produttiva che nel territorio conta – secondo i dati dell’Ufficio Studi Confartigianato – 2.143 aziende.
“Si tratta di un sistema che necessita di risposte chiare e immediate – dichiara Giacomo Cicconi Massi, segretario Confartigianato Senigallia –. Gli imprenditori ce la stanno mettendo tutta ma la crisi che assedia il comparto non molla“.
Nei primi nove mesi dell’anno sono state 153 le cessazioni di attività artigiane nel comprensorio, a fronte di 129 iscrizioni con uno scarto in negativo di -24. Tra i settori, il deficit più alto interessa il comparto delle costruzioni che flette a -14, – 4 per i servizi alla persona, -3 per il manifatturiero.
“Questi numeri pongono in evidenza – continua Cicconi Massi – che le criticità sono ancora diffuse sul territorio ed è opportuno muoversi con iniziative concertate per affrancare le MPI da questi lacci che ne frenano la reale capacità produttiva. Ci riferiamo alla pressione fiscale, alla burocrazia, ai ritardi dei pagamenti, alle difficoltà di accesso al credito: fattori che ‘congelano’ la ripresa e inchiodano l’impresa. La Confartigianato di Senigallia è attiva, con una azione continua di confronto con le Istituzioni locali, su tutti i fattori chiave per le imprese. Solo con un impegno condiviso e azioni concertate – conclude Cicconi Massi – si può arrivare all’obiettivo, non solo di alleggerire il carico a vantaggio degli imprenditori, ma anche di promuovere l’immagine di Senigallia con una serie di iniziative per supportarle nel cammino verso la ripresa“.
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