Mense comunali a Senigallia: “Cibi non biologici, costi alti e pasti freddi”
Partecipazione e Rebecchini: "Altro insuccesso dell'amministrazione, un danno per i più deboli"
Lunedì 28 ottobre si è riunita la Commissione mensa; una rappresentanza di genitori, docenti ed operatori del settore sono stati convocati dall’Assessore Schiavoni per confrontarsi relativamente al servizio refezione scolastica ad un mese e mezzo dall’inizio delle lezioni.
Anche quest’anno, i problemi che si presentano sono i soliti degli anni precedenti, e non sono stati ancora risolti:
1)Poca appetibilità di alcuni piatti proposti nel menù
2)Porzioni a volte non sufficienti ai fabbisogni degli alunni
Nonostante queste siano problematiche emerse anche in passato, dobbiamo constatare che molto poco è stato fatto per tentare di risolvere i punti critici di appetibilità e che pochi sono i nuovi piatti e/o variazioni introdotte (ravioli, purea di patate e carote, ecc…).
Per quanto riguarda le porzioni si è rilevata invece una notevole discrepanza tra il peso a crudo soprattutto di carne e verdure e la quantità degli stessi che arriva invece nei piatti dei bambini: una porzione di carne di 70 grammi si riduce della metà una volta cotta e diventa quasi invisibile. I cibi sovente non sono graditi oppure quando piacciono spesso risultano scarsi. Se le carni si riducono della metà durante la cottura o se le verdure perdono consistenza dopo essere state cotte o condite, è DOVEROSO ripensare alla grammatura da crudo per evitare di somministrare porzioni assolutamente inadeguate ai bambini.
Altro punto critico da mettere in evidenza è l’alto costo del buono pasto (5 euro, aumentato del 30 %) che, in tempi di crisi, molte famiglie stanno facendo enormi sacrifici ad acquistare. Già dallo scorso anno alcuni genitori erano stati costretti a mandare i figli a mensa a singhiozzo, alternando giornate in cui li facevano fermare a mangiare a scuola ad altre in cui li portavano a casa per risparmiare. Quest’anno addirittura ci sono stati casi di bambini che hanno cambiato di classe (da tempo pieno a solo la mattina), con una conseguente grave ricaduta sulla continuità didattica dell’alunno, senza contare il disagio affettivo e psicologico di un distacco da compagni e maestre, perché i genitori non si potevano più permettere il costo dei buoni.
Certo, l’Assessore invita a fare domanda ai servizi sociali per cercare di ottenere almeno una riduzione del costo ma, facciamo presente che spesso chi non arriva a fine mese sono anche quelle famiglie con un reddito fisso mensile alle quali, sulla carta, non spetta alcun sussidio, ma che, alle prese con il costo della vita sempre più alto, tasse e balzelli, non possono più permettersi 100 euro mensili per far mangiare i figli a mensa e, cercano di risparmiare facendoli consumare il pasto a casa e poi riportandoli a scuola.
Il costo del buono mensa è di 5 euro e l’Assessore ed i Dirigenti spesso hanno sostenuto che tutto questo è giustificato dal fatto che i cibi somministrati sono biologici; ad una lettura attenta del documento dalla Ditta fornitrice, risulta che di biologico c’è ben poco: nessuna carne ad eccezione di quella di vitellone servita una volta al mese, nessun formaggio o latticino, nessun tipo di pasta. Frutta, verdura, uova, pane ed olio biologico, nelle quantità previste per ciascun pasto, possono giustificare un tale costo?
Resta ancora da valutare la qualità dei piatti che arrivano nei refettori dopo la chiusura delle cucine di Marzocca e della Puccini, ed il relativo accorpamento in due solo punti cottura di Pascoli e del capannone della Cimas dove, lo ricordiamo, vengono predisposti circa 700 pasti, che devono essere veicolati in tutti plessi della città e quindi essere preparati con largo anticipo rispetto all’orario del pranzo.
Per questo è stata formata una sottocommissione di genitori che provvederanno ad assaggiare i pasti a campione nei vari plessi ed a valutare quindi la qualità di quanto somministrato agli utenti. Ma noi in questi giorni abbiamo ascoltato alcune mamme con i loro bambini all’uscita delle scuole e ci sono già i primi segnali di insoddisfazione (soprattutto per i cibi che arrivano in tavola freddi).
Il Gruppo Consiliare Partecipazione insieme a Luigi Rebecchini continuerà a monitorare costantemente la situazione nel rispetto delle famiglie, che sono sempre chiamate a pagare aumenti ed a subire nel contempo le scelte dei tagli al sociale di questa Amministrazione.
da Paolo Battisti, Roberto Mancini, Luigi Rebecchini
Non vorrei che mia figlia mangia fuori di casa!!!! Addirittura i gatti a casa mia mangiano meglio!!!
i temi scolatici oggigiorno sono molto rognosi, perchè ad essere rognosi e pretenziosi sono proprio i genitori. quelli stessi che battezzano i propri figli: christian, nicholas, asia, emily,...e che corrono a comprargli cellulari da 300-500-700 euro a nemmeno 10 anni di età
Non c'e' limite al peggio.
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