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Il Diario Siriano di Enea Discepoli: combattere senza armi -FOTO

Il fotografo senigalliese racconta la sua esperienza in prima linea con i ‘media-attivisti’

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Enea Discepoli

Nonostante la figura del fotoreporter negli ultimi anni abbia perso un po’ di smalto a favore delle agenzie di stampa, c’è ancora chi è disposto a rischiare sulla propria pelle ed andare in prima ‘linea’ per vedere con i propri  occhi e documentare con la propria macchina fotografica cosa accade.

E’ il caso di Enea Discepoli, fotografo senigalliese che, negli ultimi mesi, si è recato due volte in prima linea in Siria per dare un volto e una voce a quei protagonisti anonimi e involontari che si trovano a fare i conti ogni giorno con la realtà della guerra civile. Le foto che ripercorrono la sua esperienza siriana sono raccolte nel suo PhotoBook ‘Diaro Siriano’ disponibile su Amazon.it.

Discepoli con un soldato ribelle SirianoDiscepoli dopo essere arrivato in Siria ad Aleppo attraversando il confine turco, si è unito ad una Katiba, così vengono chiamati i gruppi armati dei ribelli, e lì ha affiancato quattro ribelli che combattono senza l’ausilio di armi e mitra. Si fanno chiamare ‘Media-attivisti’; il loro simbolo è un caricatore di un fucile automatico contenente una pallottola, una penna stilografica ed una pennetta USB e portano avanti una guerra parallela per mostrare cosa avviene oltre la cortina di fumo dell’informazione data dal Governo Siriano che dipinge le truppe ribelli (ESL) come un manipolo di terroristi.

Partiamo proprio dalla figura dei ‘Media-attivisti’… quant’è prezioso il loro lavoro?

Fondamentale. I Media-attivisti giocano un ruolo importantissimo perché sono l’unica vera fonte di controinformazione che si antepone ai dispacci che vengono divulgati dal governo di Assad. Se non ci fossero loro molto di ciò che sta accadendo in prima linea si perderebbe. E’ incredibile il coraggio con cui questi ragazzi affiancano i soldati in prima linea tenendo l’occhio fisso nel mirino della loro reflex, incuranti del pericolo che stanno correndo. Purtroppo sono tanti quelli che muoiono nel tentativo di raccontare e documentare senza che nessuno li difenda. Gli stessi ribelli, da non molto tempo, hanno accettato di essere accompagnati  da questa nuova  figura che non imbraccia un Ak-47. Non solo: tengono anche ‘a bada’ le frange qaediste provenienti dalla Cecenia o dall’Iran che cercano di infiltrarsi  in questa grande coalizione per  prendere il sopravvento e trasformare questa lotta per la liberazione in una Jihad.

Il governo di Assad spesso ha accusato le ESL di voler trasformare il paese in uno stato islamico radicale.

Katiba in azioneE’ falso: li temono e cercano di arginarli il più possibile, sono considerati una vera e propria spina nel fianco anche perché, rispetto all’esercito di liberazione, hanno attrezzature e preparazione militare. Non è raro che le Katibe si scontrino con commandi Jihadisti. E’ innegabile che siano presenti delle infiltrazioni terroristiche che hanno altri obiettivi ed altri scopi; ma chi combatte il regime  non vuole essere confuso con altre identità.

E riguardo l’uso da parte dell’esercito regolare di armi chimiche? Qual è la loro opinione? E su un eventuale intervento da ‘fuori’?

Lo hanno detti gli stessi israeliani che hanno intercettato l’ordine da parte dell’esercito di Assad del lancio di ‘missili sporchi’. L’ordine arrivava dalla brigata comandata dal fratello di Bashar al-Assad. Se lo hanno ammesso loro: non si può certo dire che gli israeliani tengano per i ribelli. Riguardo la risoluzione da parte delle forze Nato che si era vociferata… per certi versi sarebbe stata acqua benedetta. Non dimentichiamoci che siamo comunque di fronte a quella che i tecnici chiamano guerra asimmetrica: da una parte i ribelli formati da volontari ed una manciata di militari disertori armati con fucili leggeri e mortai fatti in casa, dall’altra l’esercito regolare con mezzi pesanti, armi moderne e risorse in quantità ma ti dico che i ribelli non molleranno fino alla fine e non si piegheranno ad Assad. Sta proprio a noi, che lavoriamo nei Media, a denunciare quello che sta facendo e chiedere un intervento quanto meno politico.

Cosa auspichi per la Siria ed il suo popolo?

Riportare la democrazia che c’era prima della dinastia di Assad: la storia ci insegna che prima del colpo di Stato, in Siria, c’era una democrazia, un Parlamento, i Curdi sedevano vicino ai Cristiani che sedevano vicino ai Maroniti. La cultura siriana è di stampo democratico. Loro non prevedono ingerenze esterne, tipo Onu e potenze internazionali, anche se non escludono che possa servire in futuro una forza cuscinetto composta dall’unione di eserciti islamici. Dicono che quando il tiranno sarà abbattuto ci sarà una grande coalizione. Loro stanno già eleggendo i loro rappresentanti che già stanno discutendo a Istanbul: l’obiettivo è quello di creare un nuovo stato islamico democratico moderato dove ci sia spazio per tutte le altre confessioni.

Commenti
Ci sono 29 commenti
Joe 2013-11-05 08:40:28
Questa è assurda: "Lo hanno detti gli stessi israeliani che hanno intercettato l’ordine da parte dell’esercito di Assad del lancio di ‘missili sporchi’. L’ordine arrivava dalla brigata comandata dal fratello di Bashar al-Assad . Se lo hanno ammesso loro: non si può cero dire che gli israeliani tengano per i ribelli". Israele non sarà amico dei ribelli, ma è evidente che da anni Israele ed Assad sono nemici giurati, tanto è vero che Israele ha sempre spinto per l'intervento armato, anche nelle forme più moderate degli ultimi tempi (http://www.lastampa.it/2013/08/28/esteri/israele-teme-di-pi-al-qaeda-meglio-che-assad-non-cada-YdwzJzkSMK6vOcEDPEI1fM/pagina.html). Leggere questo mi fa molto dubitare dell'indipendenza ideologica del reporter, il quale si esprime come un militante del cosiddetto Esercito Libero. Pure questo è essere in qualche modo embedded.
mauro 2013-11-05 09:20:43
l'obiettivo di uno stato islamico moderato con il rispetto bla bla bla già non mi piace. lo stato islamico moderato, se Discepoli non si è espresso con troppa leggerezza, è quello di Enhada o di Erdogan, e io da laico orgoglioso quella gente la considero delinquente come Assad o giù di lì, e pensare che questo esercito libero, con l'ideologia ivi espressa sia il meglio che il fronte anti Assad, offre mi lascia un po' l'amaro in bocca.
Enea Discepoli 2013-11-05 09:28:59
Non ho mai nascosto di essere un fiancheggiatore non armato della resistenza siriana.La rivoluzione non e' un pranzo di gala
Joe 2013-11-05 09:43:55
Le parole vanno usate come si deve. La rivoluzione non è applicare l'islam come una importante fonte del diritto in un quadro di democrazia elettorale (mentre uno stato laico democratico non vuole come fonte del diritto alcuna religione, nemmeno di maggioranza, scindendo le questioni, riprendendo Mauro). La vittoria dell' Esercito Libero Siriano semplicemente genererebbe nuove elites politiche, probabilmente legate all'area della Fratellanza musulmana, non una rivoluzione che tocca i rapporti di forza tra capitale e lavoro (e le aree che sostengono l'esercito libero non hanno prodotto rivoluzioni da nessuna parte). E abbiamo visto come quei sistemi 'islamici democratici moderati' (e anche qui concordo con Mauro) alla Erdogan con le rivoluzioni non hanno nulla a che fare. Per cui sarebbe bene non usare frasi che sono patrimonio ideologico altro per giustificare la parte che si sostiene come 'rivoluzionaria'.
Joe 2013-11-05 09:52:06
Aggiungo che non è nemmeno la vicinanza ideologica a fare il discrimine, ma quel che si dice. E quella sua affermazione su armi chimiche ed Israele -che Lei nella sua replica, tra una citazione di Mao e una petizione di principio, si è ben guardato dall'argomentare, pur essendo il cuore dell'obiezione- è sintomatica.
Enea Discepoli 2013-11-05 12:39:30
Non dobbiamo giudicare il cosiddetto "islam moderato" come una bestemmia ma come una probabile soluzione perché e' un modo di vita c che milioni di persone seguono,il discorso della democrazia laica non e' ne esportabile ne applicabile per i paesi mussulmani,scordiamoci la parola democrazia quando si ragiona con dei mussulmani,ci piaccia o no.Sono realista e ammetto che per il momento la coalizione anti Regime e' frammentaria e gli equilibri precari e le soluzioni da cercare....ma le forze qeadiste non sono la maggioranza delle forze ribelli in campo.E' improprio fare un paragone con la nostra resistenza al nazifascismo,ma anche allora molte erano le componenti nella resistenza,laiche,comuniste,cattoliche....
Enea Discepoli 2013-11-05 12:45:10
Per quello che riguarda Israele,volevo solo rimarcare come le accuse ai ribelli di aver lanciato i gas sono assurde e facilmente smontabili,alle nazioni unite hanno la registrazione Dell ordine verbale di lancio ,allora?Basterebbe divulgare questa notizia..
Joe 2013-11-05 13:13:12
No, Lei ha sostenuto che le dichiarazioni israeliane sono credibili perchè Israele non è amica dei ribelli. Io e l'evidenza diciamo che non è affatto così, visto che, dati alla mano (e ha un link) Israele è più nemica di Assad (e viceversa). Dunque, questo è puro argomento propagandistico, tanto è vero che nessuno, come argomento, lo ha tenuto in considerazione, e visto che comunque l'ONU è tutt'altro che unanime sull'attribuzione dell'attentato chimico. Non nego che possa anche essere stato Assad (non so, non ho sicurezze per dirlo, visto che non sarebbe la prima volta che un satrapo nemico dell'ordine atlantico viene accusato anche di ciò che non ha fatto), ma l'argomento con cui liquida la questione Le, è assolutamente risibile e fa della sua fiducia incondizionata sull'innocenza dei ribelli un atto fideista che Lei ammanta di oggettività (e qui sta la mia critica). Sul resto, io guardo gli effetti sociali, e il cosidetto islam moderato (che sono sostanzialmente emanazioni della fratellanza musulmana), e che so benissimo essere differente dal qaedismo (io ho citato Erdogan o Enhada, mai i qaedisti apparentabili ad Al Nusra), col concetto di democrazia, laicità, diritti non ha nulla a che fare, per cui non vedo minimamente paragonabile il discorso al CLN, ma la logica conseguenza politica di questa vittoria non può che un'apertura al liberismo verniciato di shari'a, ovvero un sostanziale peggioramento delle condizioni di vuta delle masse povere (basta vedere gli scenari post primavere arabe ove governano, o -Egitto- hanno governato, forze assimilabili all' 'islam moderato'). Viceversa potrebbe Lei informarmi sulle posizione economiche dell'Esercito Libero Siriano, se ne hanno, per capire se vi è almeno una possibilità rivoluzionaria che non sia l'affratellamento all'emiro del Qatar.
Hook60 2013-11-05 14:07:13
Basterebbe che ci dicesse da chi i rivoluzionari prendono gli armamenti. La politica internazionale non è fatta da sogni o da utopie ma da spietato pragmatismo. Ancora vogliamo credere alla primavera araba? Lo sostiene lei, inconciliabile islam e democrazia bene, allora perché abbattere sistemi di governo che, per anni hanno garantito la pace nella regione? Gli equilibri internazionali sono più solidi con il nuovo Egitto, la nuova Libia? Non credo, come non credo che dietro ad ogni componente rivoluzionaria non ci sia la componente qeadista con la sua organizzazione e la sua enorme capacità finanziaria. Mi consenta pur non mettendo in discussione la sua buona fede, non riesco a concepire come si possa sostenere e fiancheggiare delle formazioni che di liberatori non hanno nulla ma semplicemente abbattere un sistema per instaurarne un altro.
kikko 2013-11-05 16:12:31
bello fare il foto-reporter di guerra anche non professionale e bel resoconto...non si pianga però quando ritornano a piedi pari con gli aerei di stato
Enea Discepoli 2013-11-05 18:04:05
Mi son preso un Po di tempo per rispondere alle osservazioni e commenti.
La Siria e il medio oriente :non dare nulla per evidente nella politica come nella vita quotidiana che si va modificando giorno per giorno.Sto seguendo i giovani mediattivisti perché mi ricorda il nostro lavoro di controinformazione negli anni 60 e 70.Radio Alice di Bologna,e prima ancora la stampa alternativa fino alle telestreet ssu su fino all avvento della rete.Evidenza e' una parola superficiale e comoda per rientrare in schemi comodi al nostro palato.L'Area del medio oriente e' un intrico di forze e tensioni sociali,di calore umano e sangue versato,tanto sangue.Per mia esperienza,cioè aver vissuto e seguite le gesta di alcune Katibe (brigate di combattenti)posso testimoniare che sono spinte dal popolo che hanno liberato,nelle zone sotto comando della coalizione la vita e' tornata a scorrere,cibo,sicurezza,riaperte le scuole e delegati di quartiere che provvedono alle necessita primarie.Posso anche testimoniare che le uniche armi che ho visto usare sono armi leggere e dei mortai costruiti in officina ,non certo le sofisticate armi offerte dal quatar o gli Stati uniti..........la piccola porzione di realtà siriana,cioè La città di Aleppo,quasi del tutto liberata dall Esercito Libero mi fa ben sperare proprio perché esistono delle realtà (Aleppo Media Center, Revolution yuoth sirian....)che fanno in modo di verificare giorno per giorno lo stato delle cose,le notizie e riunioni.Tre giorni fa e' stato ucciso in un agguato un giovane giornalista che trasmetteva via telestreet la vita della gente comune e gli sforzi che la coalizione fa.Le primavere arabe sono fallite perché in quei paesi non si era sviluppato il livello politico di mediazione e di elaborazione di piattaforme strategiche.I Siriani sono di altra pasta,tolleranti e ecumenici,mercanti e poeti,intellettuali del mondo arabo........poi se il sig Kiko mi vuole accompagnare a fine mese in Siria gli offrirei il soggiorno.....purtroppo lIslamofobia e' sempre in agguato
Joe 2013-11-05 20:53:25
Insomma, qualche generico appello democratico buttato giù senza alcun progetto organico che non sia la democratizzazione nel senso dell islam moderato, lo stesso schema che nel post primavera araba ha aperto allo sfacelo delle classi operaie e contadine che nulla hanno guadagnato. Non tiriamo fuori gli anni 70 giacché, come evidente, il paragone ha senso solo come propaganda visto le differenze storiche sociali e politiche. A parte i paragoni campati per aria prima col CLN poi gli anni della contestazione, risulta dal suo scritto che l esercito libero ha una visione omogenea alla fratellanza musulmana, dunque all emiro qatariota e agli interessi del capitale atlantico e dunque non ha senso parlare di rivoluzione ma di semplice lotta per il potere tra fazioni edulcorata da un fiancheggiatore di una parte in causa, che per sostenere la sua parte ha detto assurdità e forzature a partire da Israele le quali sono state tutte ben rilevate in precedenza.
Mario 2013-11-05 21:11:58
Questa fa proprio ridere. Li funziona diverso perché gli arabi non mediano mentre i siriani sono un bel popolo. Sentir parlare di politica uno così equivale a sentir parlare di astronomia un astrologo.
Francesca Casci 2013-11-05 22:02:30
Cari Signori commentatori, io davvero rimango allibita nel leggere le critiche, a volte anche sterili, che avete mosso nei confronti del protagonista di questo articolo.
Va bene la libertà di opinione, ma ci deve essere pur sempre un limite, soprattutto se si attacca qualcuno in modo pesante e per giunta gratuito.
1) Innanzitutto il Sig. Discepoli ci ha messo nome e faccia per cui mi sembra abbastanza civile in un confronto fare altrettanto piuttosto che celarsi dietro finti pseudonimi. Ma stendiamo un velo pietoso...
2) Peggio ancora: come vi permettete di criticare quella che è un'esperienza personale vissuta sulla propria pelle? Voi ci siete stati forse? Non mi sembra che il Sig. Discepoli stia cercando di farci credere il falso, ha semplicemente raccontato ciò che LUI stesso ha visto e vissuto e come tale va preso. Solo lui conosce le sensazioni che può aver provato e nessuno di noi può dire "non è vero!" E' già apprezzabile avere una sua testimonianza diretta: si può essere d'accordo o meno sull'ideologia che lui dice di aver abbracciato ma questo non ci da il diritto di mettere in discussione una sua esperienza di vita.
3) Gente,una cortesia: documentatevi prima di sparare a zero su una persona che non si è inventata fotoreporter per caso durante una vacanzina fuori porta. Non conosco personalmente il Sig. Discepoli ma dalle ricerche che ho fatto (PRIMA di scrivere il mio commento e per evitare di scriverlo a vuoto!) credo proprio si tratti di una persona che grazie ai numerosi viaggi verso mete difficili abbia molto da raccontarci. Il suo intervento dovrebbe risultare prezioso per comprendere una realtà politica e culturale che di certo molti di noi non conoscono affatto, invece che diventare bersaglio di critiche superficiali.
Loretta 2013-11-05 22:03:56
Shukran Enea ..
Joe 2013-11-05 22:24:14
Scusi, qua non si parla di esperienze personali, ma con queste si fanno considerazioni politiche precise e dirette, che come tali sono passibili di critica. E di argomenti di critica politica ne sono stati posti, per cui il problema non sussiste. Su nomi e cognomi....a parte che in rete il nickname e permesso e per ogni violazione di legge esiste la mail di riferimento, in secondo luogo anche se mettessi un Nome proprio nessuno garantirebbe che sia vero, e infine è discepoli che promuove un libro ed è normale che lui ci metta la faccia mentre qua siamo comuni commentatori, e personalmente, essendo i basato su argomenti politici, non vedo che conti la mia faccia visto che gli argomenti sono lì. Capisco voler difendere chi si ammira o i propri amici, ma è bene non scadere nel pretestuoso.
Hook60 2013-11-05 23:24:57
Joe ha espresso molto bene un concetto, non si critica la sua scelta, si criticano le attestazioni politiche che fa di quella guerra. Vede gent.le sig.ra Francesca, non generalizzi lei non sa se il sig Enea e' l'unico ad avere esperienze personali di certo sono esperienze che racconta con il suo punto di vista, enfatizzando il valore dei ribelli ( combattere solo con armi leggere) e' una bugia non si ottengono risultati come quelli descritti senza armamenti idonei, logistica, comunicazioni quindi appoggi e, su questo, non si possono accettare le affermazioni del reporter quindi, a mio parere, descrive e riferisce fatti e situazioni con l'animo di parte, quindi fazioso. Paragonare poi la guerra in Siria, ai ns moti studenteschi degli anni 70 lascio al mittente riflettere sulla pochezza dell'affermazione. Un'ultima considerazione, ci spieghi perché un dittatore nel mirino delle potenze militari occidentali, offra loro il pretesto giuridico riconosciuto dal diritto internazionale quale l'uso delle armi chimiche, per un intervento armato? Intervento che di fatto spazzerebbe via in pochi giorni il suo regime? Queste domande meritano una riflessione sig Enea, come spiegare ai suoi lettori in quale modo una forza rivoluzionaria non armata, non appoggiata possa sconfiggere sul campo un esercito regolare che conta sull'aviazione, fanteria, artiglieria pesante, comunicazioni, logistica, per rispetto della verità non ci dica perché armati di ideali di libertà, gli ideali non perforano le corazze dei tank.
mauro 2013-11-06 11:13:00
questa della tradizione democratica e parlamentare siriana mi suona strana, visto che, leggendo, noto che prima degli assad ci sono stati 13 colpi di stato in 21 anni, per cui bisognerebbe capire a quale parlamento o a quale remota epoca storica -ininfluente se si parla di storia contemporanea- si riferisce il reporter quando elogia queste tradizioni democratiche. anche la richiesta di un cordone di eserciti islamici mi piace tanto poco quanto l'intervento ONU e mi suona molto poco democratico e rivoluzionario e molto, come dice bene joe, fratellanza musulmana, tipo morsi, erdogan, qatar e compagnia briscola. insomma, qua invece di una rivoluzione mi pare un salto...dalla padella alla brace nonostante tutte le energie -e qualche disinvoltura storica- che il nostro reporter-fiancheggiatore impiega. nessuno nega la sua buona fede, ma il wishful thinking gioca spesso, se si parla di politica, brutti scherzi.
Enea discepoli 2013-11-06 21:39:44
Tutti le argomentazioni che mi ponete hanno un difetto,sono talmente di seconda mano,filtrate,elaborate chissà quante volte,addirittura sapete che prima degli Assad ci sono stati 13colpi di stato ma che da noi si sarebbero detti rimpasti.Detto questo voi vi dimenticate che sono un ....fotografo,convinto che la fotografia possa comunicare alle masse,che chiederanno ai loro governi di prendere decisioni.
E che sono impegnato con giovani mediattivisti,fotografi,videomaker,giornalisti,web master e haker....che al posto delle armi usano questi mezzi di comunicazione per contrastare e spero abbattere un Nidam (regime) mafioso,corrotto e crudele.E' anche su queste forze che il popolo siriano,sia esso mussulmano,curdo,cristiano,vincerà
Questione di tempo
Hook60 2013-11-07 07:39:44
Quando quello che spera succederà, la vittoria del popolo sul regime mafioso, spero abbia il coraggio e l'onesta professionale di restare in Siria a documentarne le fasi politiche. La trovo, mio personale parere, completamente schierata senza più capacità di analisi, lei non è un operatore di pace lei è un combattente schierato.
Ultima riflessione quando sarà finito il conflitto, racconti ai suoi lettori con quali modalità ha potuto entrare ed uscire da un paese in guerra governato da criminali? Io posso immaginarlo ma sarebbe interessante che lo spiegasse lei ai suoi estimatori.
Joe 2013-11-07 07:44:43
Insomma, i 13 colpi di Stato sono stati semplici rimpasti (e poi, guarda un po', come un fulmine a ciel sereno c'è stato il Baath, roba da far ridere gli storici), la rivoluzione funzionerà perchè sono un buon popolo e le armi chimiche le ha tirate Assad perchè lo ha detto Israele. La Storia, ci dice poi Discepoli, fornisce argomentazioni stantie e di seconda mano, mentre, si deuce, la sua propaganda di fiancheggiatore porta a queste perle di sapienza. E' sempre un atto umano far fare quattro risate al prossimo, e devo dire che dunque Discepoli ci sta regalando grandi atti di umanità! L'unica è che con questa propaganda becera rischia di far diventare simpatico pure Bashar Assad.
Enea discepoli 2013-11-07 11:13:30
Buon giorno,darmi del becero non mi sembra corretto solo perché ho vissuto sulla mia pelle le conseguenze della rivoluzione siriana.Mi sono sempre schierato con i ribelli di qualsiasi razza e credo.La ribellione nasce sempre da una situazione di oppressione ed e' portatrice di cambiamento.Voi state a ragionare di cose lette e la Storia si sa la scrivono sempre i vincitori.Che vi sia simpatico Bashar si sente e lo si legge chiaramente,e che siete portatori malati di una islamofobia tipica della sinistra e di certo laicismo anche.perciò come dicono gli arabi لكمدينكولئديدين Voi rimanete della vostra opinione ed io della mia......buona giornata
Enea discepoli 2013-11-07 11:39:44
Dimenticavo di raccontarvi come sono entrato i Siria.Certamente non con un visto turistico ma con dei contrabbandieri da un varco nei fili spinati della frontiera turco siriana.
Joe 2013-11-07 11:40:03
Insomma, se si critica con argomenti, e, tra quelli che siamo intervenuti, ne abbiamo elencati diversi, si diventa subito fiancheggiatori di regime, islamofobi, laicisti ma, in mezzo a qualche anatema, ci si guarda bene di entrare sui punti delle confutazioni, che rimangono lì, scritte ed inevase a beneficio di chiunque voglia farsi un'idea del livello della Sua analisi: se questo non è il classico clichè propagandista -visto che le risposte sugli argomenti non sono state altre che la retorica della storia che la fanno i vincitori- non saprei come chiamarlo. Posso anche scusarmi di aver usato il termine 'becero'...davanti a tutto questo lascio ad ognuno trovare gli aggettivi migliori davanti ad un'opera di propaganda palese che non risponde sul merito ma al massimo con qualche trito slogan. Buona giornata ba Lei.
Enea discepoli 2013-11-07 12:38:26
Mi elencate di nuovo le confutazioni?quelle a cui non vi ho risposto,gli spari e il rombo dei bombardamenti,il pianto delle madri e degli orfani mi hanno stordito e fatico a seguire le vostre argomentazioni....grazie.Inoltre se volete approfondire chiedetemi l amicizi su Facebook dove troverete altre informazioni e approfondimenti.
Hook60 2013-11-07 12:55:58
Immaginavo le modalità di ingresso in Siria. Mi piacerebbe chiederle, nell'ipotesi venisse catturato, chiederebbe l'aiuto del ministero degli esteri italiano? E se si, con tutti i costi che tali operazioni comportano a carico del contribuente? Lei è libero di fare della sua vita quello che vuole ma, da rivoluzionario dovrebbe assumersene completamente la responsabilità. Troppi lati oscuri sig Enea, tutto per svolgere il suo mestiere di fotoreporter? Perché non cerca di documentare quello che succede nella repubblica democratica dell'Iran? O ritiene quel regime non oppressivo? Da rivoluzionario vedrebbe con favore una no fly zone garantita dagli imperialisti americani? Troppe risposte inevase quindi per me nessuna credibilità. Continui tranquillamente il suo mestiere.
Enea discepoli 2013-11-07 14:32:22
Questa suo ultimo post mi canvince che lei vuole solo fare polemica,dovrebbe conoscere meglio la materia.Il mondo islamico e' complesso e diverse sono le sensibilità di ogni paese.Ma vengo a rispondere alle sue.Se venissi catturato?Non chiederei certo al ministero degli Esteri e ,non si preoccupi che non peserò sulle risorse dei contribuenti.
Poi non capisco cosa dovrei andare in Iran,che conosco bene,anche li regime oppressivo e l'Islam sciita non mi e' troppo congeniale e conosco le maniere dei mercenari iraniani e hizb che stanno combattendo al soldo del regime Siriano e vedo come soluzione umanitaria un corridoio per i civili anche se sono cosciente che una forza di contrapposizione farebbe entrare nel paese forze militari estranee.Infine termino che i lati oscuri ci sono e non ne parlo per ovvie ragioni di sicurezza.Sono disponibile a parlarne con lei a 4 occhi.....ma non credo che accetterà di incontrarmi.....
Hook60 2013-11-07 15:40:51
Perché no? Non la considero un pericolo ma, in materie così delicate l'unica cosa che non accetto ed essere strumenti di propaganda. Tutte le scelte fatte liberamente e con scienza vanno accettate o quantomeno tollerate. Il mondo arabo e' complesso, forse per noi occidentali troppo, il rischi di essere usati e' alto. Spero lei abbia capito il senso delle mie polemiche che, non riguardano la persona, non mi permetterei mai, quello che mi lascia perplesso sono le sue idee. Ammiro sempre chi ha il coraggio di scegliere e di rischiare di suo per le sue convinzioni.
Joe 2013-11-07 16:00:44
Discepoli. Rilegga, veda le contraddizioni su alcune sue considerazioni storico-politiche, e vedrà che riesce da solo ad accorgersi.
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