“Dopo le mense e le farmacie, ora a Senigallia si privatizzano i cimiteri”
Battisti (Partecipazione): "Chiesta una Commissione per relazionare sul personale del Comune"
Il 31 ottobre ho consegnato (a nome del gruppo Partecipazione e di Luigi Rebecchini) la domanda per una commissione consiliare per poter avere un relazione dettagliata riguardo il personale del Comune di Senigallia. Abbiamo chiesto di incontrare i rappresentanti delle RSU comunali e la direzione del personale dell’ente.
Questo perché le scellerate esternalizzazioni/privatizzazioni cominciate nel mandato Angeloni e poi proseguite senza cognizione e lungimiranza alcuna con Mangialardi (senza dimenticare il decreto emanato dal loro alleato Brunetta), hanno ridotto all’osso il personale comunale, tanto che l’Amministrazione oggi si trova in estrema difficoltà anche solo per gestire il normale svolgimento quotidiano della manutenzione cittadina.
L’ultima “gravissima” idea partorita dell’Amministrazione, a proposito di esternalizzazioni/privatizzazioni, è quella di aver già inserito in bilancio, nel piano triennale di opere pubbliche, la possibilità di effettuare un Progetto di Finanza riguardo la gestione del cimitero di Senigallia e Montignano.
Abbiamo avuto modo di visionare le carte che riguardano la proposta di un ATI (associazione di tre imprese) per una “finanza di progetto”. In pratica Mangialardi vuol far gestire il Cimitero di Senigallia e Montignano ai privati per i prossimi trenta anni!
Il problema è che l’acquisto di ogni loculo, essendo gestito non più dal pubblico, verrà gravato immediatamente dell’Iva (per un importo pesantissimo), attualmente esente. Quindi in un sol colpo i cittadini si vedrebbero gravati di costi ancora più insostenibili per poter tumulare i propri cari nei nostri cimiteri. Il camposanto trattato dall’Amministrazione alla stregua di un centro commerciale da cui spremere più danari possibili.
La situazione non è migliore in altri settori. Ormai non c’è praticamente più personale per tenere pulita la città (i dipendenti del Centro Ambiente sono in numero esiguo), anche fosse per un semplice sfalcio dell’erba e della pulizia dei marciapiedi (ormai diventati impraticabili per i cittadini, come la maggior parte delle strade). Sporcizia, cartacce, pacchetti di sigarette, volantini, la città è completamente abbandonata a se stessa.
Mangialardi inoltre ha esternalizzato/privatizzato le mense comunali (chiudendo 7 punti cottura solo nel suo mandato), costringendo alcuni lavoratori del Comune ad andare a lavorare presso un privato, e “esautorando” almeno 7 lavoratori a tempo determinato che, causa la chiusura delle mense, non si sono visti rinnovare il contratto di lavoro.
In questi giorni poi è “saltata” fuori la questione della esternalizzazione delle Farmacie Comunali, che sono assolutamente in attivo di più di 300mila euro e non c’è nessun motivo logico per cui debbano essere affidate ai privati. Il 13 agosto scorso i capigruppo della maggioranza hanno parlato di questa cosa, e nel silenzio estivo (in quel mese si prendono le decisioni più dolorose… per i cittadini naturalmente) si è consumato un altro dramma compiuto da questa amministrazione. Perché le farmacie comunali, come da comunicato dei sindacati, costituiscono oltre ad una fonte di reddito per la collettività reinvestito per il bene sociale, preziosi presidi sanitari di distribuzione di farmaci per conto del Servizio Sanitario Regionale e un calmiere per i prezzi di un gran numero di farmaci. Con questa operazione vanno definitivamente a cadere tutti i “finti” buoni propositi della maggioranza che ha sempre detto di guardare al “sociale” come obiettivo primario (ricordiamoci i vergognosi tagli ai disabili e all’handicap in generale).
La cosa più grave in assoluto, oltre la mancata economicità di queste operazioni e l’incertezza che affidare tutto ai privati sia la soluzione migliore, è un’altra: qualora i privati fallissero e si dovesse tornare indietro, a seguito di una esternalizzazione del personale interessato, ci sarebbe l’impossibilità di un riassorbimento in caso di reinternalizzazione dell’attività. Con risultati ancora più disastrosi di quelli occorsi fino ad ora.
Il Camposanto, dal punto di vista etico, morale non può e non deve essere un affare da poter commercializzare. Io non sono contro l'intervento dei privati a prescindere.. Ma quando c'è concorrenza... Non quando si forma un monopolio...su una cosa così delicata poi. Non si lucra sui morti.
Paolo Battisti
(Capogruppo Partecipazione)
Quanto invece per il fatto che tutto questo avviene senza il supporto di solide argomentazioni ( che non siano le solite fole del taglio di spesa ormai insostenibile). Farmacie, Servizi Cimiteriali, Servizi di Igiene Urbana, Mattatoio per anni hanno rappresentato la cartina al tornasole della qualità di una amministrazione non tanto "virtuosa" ( parola abusata e molto spesso detta a sproposito) quanto "efficiente". Sembra che erogare servizi , per le amministrazioni, sia diventato una seccatura, come sembra che avere dipendenti sia diventata solo una rogna da tagliare. Resta pertanto incomprensibile , e nello stesso tempo paradossale, perché non venga tagliata-a lato del taglio dei servizi interni- la lunga lista dei Dirigenti, yes-men dalla busta paga pesante. Chissà, forse anche per i Dirigenti, al pari dei politici, esistono le liste bloccate.
Ma paradosso per paradosso, c'è anche quello del Sindaco che prima , dall'office dell' Ufficio Anagrafe, minaccia sfracelli fino alla restituzione della fascia tricolore cittadina , e poi si prende con non-chalance la fascia tricolore di tutti i comuni regionali! Vabbè.
Ritornando all'oggetto dell'articolo, dal momento che alla ATI ( perché solo una? si è presentata solo questa per l'esercizio della "finanza di progetto" ?)sembrerebbe che venga concesso l'intero servizio , ovvero la costruzione, la vendita , la gestione degli immobili cimiteriali , oltre ai servizi funerari e di pulizia , una domanda sorge spontanea : A parte le ripercussioni economiche sulle imprese cittadine, ma come verrebbe gestito il "diritto di superficie" nei vari passaggi fra pubblico, concessionario, compratore, utente? E alla scadenza dei tempi di utilizzo , le opere ritornerebbero al Comune o in proprietà al Concessionario?. Parrebbe una questione un po' delicata, che potrebbe portare a doversi districarsi in un autentico ginepraio.
Per poter commentare l'articolo occorre essere registrati su Senigallia Notizie e autenticarsi con Nome utente e Password
Effettua l'accesso ... oppure Registrati!