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Senigallia 5 Stelle: “In troppi sulla stessa barca”

La saga dell’ex Sacelit Italcementi. Dal serial televisivo Castelli di carta. - 2^ puntata

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Il plastico del Borgo delle Torri, in realizzazione a Senigallia

Il primo a salire sulla barca dell’ex Sacelit Italcementi era stata la società Vecchia Darsena, una filiazione di Edra, che aveva comprato il terreno subito da bonificare dall’amianto e dagli altri inquinanti, per un costo che si dice si aggirasse intorno agli 8 milioni. A quel tempo la proprietà d’accordo con il comune proponeva un piano d’area che venne approvato dal consiglio comunale.

Ma il progetto   non è stato portato avanti secondo noi perché la Zarina ha messo il suo veto. In seguito a questi disaccordi la Vecchia Darsena trova un compratore e scende dalla barca.

Chi compra è La Fortezza di Lanari, al prezzo di 34 milioni. Una simile zavorra fa in modo che il livello dell’acqua si innalzi subito al punto da  preoccupare chi è salito a bordo.

Un altro passeggero è il Comune, il quale, preso atto della nuova situazione,  propone una convenzione con opere di urbanizzazione previste per 20 milioni. Lanari sottoscrive. Una somma insolita ed enorme anche in percentuale dei costi complessivi (intorno al 25%). Ma si sa, la città pubblica non è a buon mercato, e nemmeno le ambizioni di chi la governa. Sta di fatto che adesso i costi salgono a 54 milioni. Con questa cifra l’acqua arriva ben oltre il livello di galleggiamento. Ma i passeggeri sono entusiasti e convinti che questa navigazione li porterà a scoprire un nuovo continente.

Il Comune, per parte sua, non rinuncia però a indossare una ciambella di salvataggio, che consiste in una bella sfilza di fideiussioni di una finanziaria, la Finword, e soprattutto della Banca delle Marche, che ha finanziato il progetto; e anche questo terzo passeggero ha il suo peso.

Si parte. I costi, tra documentati e ragionevolmente presunti, per la costruzione girano intorno ai 24 milioni di euro, il che significa che adesso la barca è caricata di 76 milioni di euro. A questi bisogna pur aggiungere un certo numero di altre passività, come il costo della progettazione, gli oneri finanziari per milioni e le intermediazioni, per un valore usuale ascrivibile alla società del 2% del valore complessivo del venduto: quasi 2 milioni. Caricata di 78 milioni di euro di soli costi, la barca ha ormai l’acqua al livello della paratìa. Non riesce più a muoversi.

Adesso proviamo a chiedere a qualsiasi osservatore che sia un minimo  “navigato” in questioni di galleggiamento delle imprese: a quale prezzo si dovevano vendere i 16.035 metri quadri di superficie utile vendibile, non diciamo per ottenere un margine, ma solo per cavarci le gambe? Immaginando che La Fortezza avesse venduto tutto il vendibile ai 5.500 euro al metroquadro che mediamente  venivano richiesti, i ricavi sarebbero arrivati approssimativamente a 88 milioni. Con quale margine, senza contare alcun imprevisto  e le imposte sul reddito  che poi si troverebbe a pagare?

Impossibile: il Borgo delle Torri non sta sul mercato. Infatti il mercato non risponde. A questo punto, però, ci sia permesso chiedere:

Cosa ha convinto l’imprenditore ad addossarsi, contro un rischio enorme, tutta questa impresa per così esigui margini di guadagno da ottenersi soltanto nella condizione più fortunata, di vendere tutto? Ha sbagliato i suoi conti?

Cosa ha convinto la Banca a finanziare un imprenditore che si era caricato di costi così consistenti – come quello dell’acquisto del terreno e degli oneri di urbanizzazione?

Cosa ha convinto l’Amministrazione Comunale a proporre una convenzione così gravante sui costi complessivi, e ad affidare quindi le speranze di un’intera città a una barca che non le avrebbe portate da nessuna parte?

Com’è: hanno tutti sbagliato i loro conti? Sarà difficile per questi uomini in barca offrire spiegazioni convincenti.

Non potranno infatti incolpare il credit crunch della banca – come ha fatto Lanari, dal momento che BdM lo aveva già finanziato generosamente prima di fermarsi per evidente mancanza di acquirenti; né parlare alla leggera di una “impasse di tipo finanziario”, come hanno fatto quelli del Comune, perché l’anomalia non stava tanto nell’alto prezzo che veniva proposto, quanto nei costi che l’hanno determinato.

Meno ancora si potrà dire che sia stata la tempesta della crisi ad affondare la barca: così appesantita da troppi passeggeri con bagaglio appresso, sarebbe affondata anche senza una bava di vento.

Commenti
Ci sono 6 commenti
Paolo 2013-10-29 13:44:04
Sicuramente interessante, certo che 5500 € al mq sono cifre che si spendono a Montecarlo o Nizza non a Senigallia. Forse gli amministratori nell'approvare questo progetto si erano dimenticati in che città viviamo, o sono stati ipnotizzati a loro insaputa chissà. Aspettiamo la terza puntata e vediamo cosa esce fuori
Paolo Senigallia 5 Stelle
Bucaniere 2013-10-29 17:33:43
Una rilettura della vicenda Sacelit-Italcementi che sembra il resoconto della scoperta dell'acqua calda, con anni di ritardo... E con dei calcoli dei costi superficiali ed impropri.
Altri hanno chiesto, da tempo, una ridiscussione in Consiglio Comunale del Piano di Lottizzazione a suo tempo approvato, se non altro per salvaguardare l'interesse economico della città (oneri ed opere di urbanizzazione).
Qui invece sembra si voglia andare incontro alla barca del povero Lanari appesantita dai troppi costi.
Per Senigallia 5 Stelle si doveva/dovrebbe demandare i Piani ai lottizzanti ? Senza passeggeri, nè bagagli, cioè senza vincoli d'interesse pubblico ?
un povero tra i poveri (di politica) 2013-10-29 21:35:10
"ORA SEMBRA TUTTO PIU' CHIARO"
Ora è tutto più chiaro ed è facile, certo, a cose avvenute. Ma quando lo avevo preannunciato io (vedi i mie commenti in proposito) sin dalla prima uscita del progetto compreso l'albergo 5 stelle (che non ha nulla a che vedere su chi ha redatto l'articolo) che il nostro sindaco aveva tanto decantato e voluto per Senigallia. Risposi e commentai che c'erano già gli Yots degli arabi ancorati fuori dal porto di Senigallia in attesa di quell'albergo. Ipotizzai che il 5 era il numero perfetto per Senigallia e che le 5 gru, presenti nell'area di costruzione, avrebbero fatto la fine delle 5 navi della Navalmeccanica, sarebbero rimaste ferme per lo stesso tempo. Meglio smontarle vero????? visto che il 5 piace tanto a Senigallia che non sia di buon auspicio per i "5 STELLE DI SENIGALLIA".
Gino Bedetti 2013-10-29 23:13:46
Lanari ha fatto bene i suoi conti, credo che oggi non ha i problemi della maggioranza degli italiani, quando la banca ti offre, tramite la politica, un fido milionario senza garanzie, nessuno rinuncerebbe, altrimenti era impossibile pagare una somma di 34 mln di euro il terreno, noi cittadini Senigalliesi abbiamo capito che ancora una volta ci hanno fregato.
leobad
Leonardo Badioli 2013-10-30 10:59:13
Rispondo al signor Bucaniere, prendendo sul serio anche il nome. Nel tempo l'acqua, a quanto pare, si è andata riscaldando anziché raffreddarsi, vista la situazione dell'ente prestatore e garante. Calcoli dei costi superficiali e impropri? Perché non prova a correggerli, se li ritiene tali? L'obiezione che questo articolo sia scritto per soccorrere Lanari fa davvero ridere: più della Banca? più del Comune, che ha un proprio rappresentante nella Fondazione? In realtà Lanari già pesava di suo. La pesantezza dell'operazione non viene solo dai 20 milioni degli oneri di urbanizzazione, ma anche dai costi dell'area; se da altro lo diranno altri. Diciamo che ognuno dei passeggeri ha fatto la sua parte perché la barca andasse a fondo. Adesso staremo a vedere se i naufraghi affogano o se trovano scampo su un'isola tropicale. Per noi cittadini sento già una Celine Dion che canta una canzone...
licaone 2013-10-30 19:49:23
Finalmente un articolo dei “cittadini-grilletti” che mi fa un riassunto abbastanza chiarificatore della vicenda borgo torri-sacelit.
Mi rimangono piccole curiosità a cui cittadini informati, opposizioni sagaci, magistratura salva-mondo e pennivendoli servitorelli, FORSE si degneranno di rispondere a me suddito:

1) I nomi dei consiglieri comunali che al momento dell’approvazione-santificazione del progetto Portoghesi-Lanari-Angeloni-mangialardi-banca marche, hanno votato contro, dato che ricordo un entusiasmo bulgaro!
2) Se il sequestro di via Mamiani e del sottopasso è stato contemporaneo o successivamente contemplato-attuato-mantenuto?
3) Le fideiussioni valgono ancora qualcosa, magari coprono i costi per l’abbattimento della ciminiera? ........suddito ignorante n.h.u.m.
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