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Legacoopsociali Marche pronte a manifestare per salvare il welfare state

L'assemblea regionale: "non capiamo come vengono gestiti i tagli alle risorse"

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Legacoopsociali Marche in assemblea

Comprendiamo le difficoltà derivate dalla crisi economica ma non capiamo il modo nel quale vengono gestiti i tagli alle risorse che, dal nostro punto di vista, significa determinare delle scelte che possono mettere a rischio quello che è il welfare e il sistema di servizi che interessa ogni famiglia delle Marche. Non chiediamo di sostituirci alle istituzioni nella programmazione del welfare ma domandiamo di partecipare a questa programmazione“.

Chiediamo, perciò, alla Regione Marche di non attuare più tagli lineari ma di fare delle scelte appropriate per un welfare accessibile a tutti i cittadini. Abbiamo la necessità di essere ascoltati sulla nostra idea di sistema sociale e siamo pronti anche a manifestare per farci sentire“.

Amedeo Duranti, presidente del Comitato regionale delle 68 cooperative che aderiscono a Legacoopsociali Marche, sintetizza così il dibattito che si è svolto durante l’assemblea congressuale, che si è tenuta ad Ancona nella sede di Confidicoop Marche, un confronto sullo stato delle cooperative aderenti, con 10.408 soci, 5.255 dipendenti, un fatturato 2012 di 141,8 milioni. Al centro dell’incontro anche l’annuncio del presidente del Consiglio, Enrico Letta, del blocco dell’aumento dell’Iva dal 4 al 10% per le coop sociali, provvedimento che doveva scattare dal 1 gennaio 2014 e che avrebbe causato la perdita di centinaia di posti di lavoro anche nelle Marche.

Chiediamo il ripristino del tariffario regionale – ha aggiunto Duranti – che riconosca il costo del lavoro delle cooperative sociali, che è stato cancellato e di cui, invece, abbiamo un estremo bisogno per poter continuare a tenere in attività le nostre cooperative. Gli effetti del massimo ribasso nelle gare per gli appalti, che nella nostra regione stanno diventando sempre più frequenti, determinano la crisi della vera cooperazione sociale, lo sviluppo del lavoro nero e della cooperazione spuria”.

Fabio Grossetti, responsabile regionale Legacoopsociali Marche, ha spiegato che “la cooperazione sociale, è cresciuta notevolmente dall’ultimo congresso del 2009 con circa il 50% di aumento del fatturato nonostante la crisi perché la cooperazione è un modello di impresa che punta soprattutto alla tutela dell’occupazione rispetto al profitto e alla patrimonalizzazione“.

Gianfranco Alleruzzo, presidente di Legacoop Marche, ha rafforzato il concetto “della necessità di avere interlocutori regionali disponibili a costruire un welfare sui reali bisogni delle persone, e non solo sull’applicazione dei tagli e sulle esigenze dalla necessità di risparmio“.

Paola Menetti, presidente nazionale di Legacoopsociali, ha sottolineato come “il cambiamento dei bisogni sociali“, con le famiglie che si devono confrontare con la scarsità di risorse economiche, con la disoccupazione, che riguarda il 40% dei giovani, “deve essere la priorità della cooperazione sociale. Le cooperative non sono solo quelle con la capacità di offrire servizi ma sono, soprattutto, i soggetti in grado di realizzare un progetto di innovazione e di inclusione sociale“.

All’assemblea di Legacoopsociali Marche, hanno partecipato anche Paolo Pelosi, direttore Agci Marche, Eraldo Giangiacomi, responsabile regionale Federsolidarietà Confcooperative Marche, il vicepresidente di Legacoop Abruzzo, Leopoldo De Lucia e Giovanni Santarelli, assessorato regionale Politiche sociali.

da Legacoopsociali Marche

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