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Banca Marche, la fuga infinita

Dopo il presidente Masera, altri membri del CdA danno le dimissioni

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Onoranze Funebri F.lli Costantini
La filiale di Banca Marche in piazza del Duca a Senigallia, con lo sportello Bancomat

Altre dimissioni dal CdA di Banca delle Marche. Dopo l’uscita del presidente Rainer Masera e – dopo poche ore – del consigliere indipendente Pietro Alessandrini, nella giornata di mercoledì 16 ottobre sono giunte le lettere del vicepresidente di BdM Federico Tardioli e di altri due consiglieri.

Insomma una grana dietro l’altra per l’isituto di credito marchigiano che ha perso anche i consiglieri Alberto Costantini e Roberto Civalleri. Una scommessa – quella di rilanciare la banca nata dalla fusione di tre casse di risparmio del territorio regionale – che si fa sempre più difficile vincere date le indiscrezioni che vorrebbero a 500 milioni (e non più a 300) l’ammontare complessivo delle quote da saldare per poter andare avanti senza rischiare la bancarotta.

Intanto dal territorio i segnali sono ancora deboli. La cordata di imprenditori non sembra vacillare, ma, oltre alle rassicurazioni, non sembrano esserci dati reali su cui poter basare un piano aziendale di rilancio.

Commenti
Ci sono 3 commenti
Mario Rossi 2013-10-16 15:56:13
Secondo il mio moodesto parere, questa fuga di massa ha un solo scopo, cioè quello di mettersi al riparo dalle conseguenze del commissariamento...non vorrei sbagliare ma mi sembra di ricordare che i membri di un CdA soggetto a commissariamento per tre anni non possano rivestire ruoli analoghi in altre società o istituti che dir si voglia. Quello che lascia con l'amaro in bocca è che al momento dell'accettazione dell'incarico, il signor Masera e soci, sempre secondo me, hanno valutato solo la possibilità di prendersi un bel pacco di soldi, aspettando l'intervento esterno per la ricapitalizzazione. A questo punto la domanda sorge spontanea...ma a cosa servono questi cervelloni se poi a mettersi la mano in tasca sono sempre i soliti noti?
Betto Lelli 2013-10-16 23:16:37
Questo Masera non ce lo 'vedevo' a capo di BM; ha un curriculum brillante con nomi altisonanti: BRI, Bankitalia, IMI, SanPaolo, Fideuram, Ferrovie; me lo ricordo ministro di area economica tanti anni fa.
Poteva mantenere a lungo un incarico di 'ripiego' in una banchetta(*) regionale adriatica, periferica all'asse Milano-Bologna-Firenze-Roma, per di più in odore di commissariamento? [*Non si offenda chi ci lavora, non è questa l'intenzione; per fare un paragone è come se un allenatore di calcio passasse da una stagione all'altra dalla Champions League alla zona retrocessione. Tra l'altro nel suo sito la banca si cita come nona grande banca italiana e come sesto gruppo bancario; sarà vero. Nell'unica classifica che ho trovato in rete la vedo ventesima come numero di sportelli]. Ad ogni modo "anvedi" questo Masera! Apperò!!! Copioincollo dal sito Sanguisughe.com qualche riga pubblicata l'anno scorso, ben prima dell'approdo a BM:"...Menzione speciale della settimana, infine, per l’ex banchiere Rainer Masera che si è dimesso dalla commissione Tav: si consolerà con la ricca pensione (18.413 euro al mese) che incassa regolarmente dal 1988, cioè da 24 anni. Rainer Masera andò in pensione che aveva 44 anni: da allora è stato ministro, preside d’università, consigliere d’amministrazione di numerose società. E siamo sicuri che nemmeno oggi (nonostante il vitalizio di 18.413 euro al mese) rimarrà disoccupato."
polpa fermignano 2013-10-17 22:17:47
che banda di uomini (...omissis...) in italia ci sono rimasti (...omissis...) e (...omissis...) che vergogna
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