Il Risorgimento tra laici e cattolici alla biblioteca di Senigallia
Martedì 15 ottobre l'appuntamento con la storia d'Italia e delle Marche
“Il movimento risorgimentale marchigiano, fra mondo laico e mondo cattolico” sarà il tema trattato martedì 15 ottobre 2013, alle ore 17.30, presso la Biblioteca Comunale ‘Antonelliana’, da Marco Severini e Marco Moroni, docenti nelle Università di Macerata e Ancona, che interverranno per la presentazione del libro “Marchigiani nel Risorgimento. Documenti e cimeli (1808-1945)” a cura di Ettore Baldetti, con editing e appendici di Simona Gambarara, pubblicato dalla casa Editrice “Argalia” di Urbino.
L’opera, contenente fra l’altro i nomi di circa 1300 garibaldini marchigiani partecipanti alla Campagna del Trentino del 1866, costituisce un excursus sulla storia del Risorgimento marchigiano dalle origini postnapoleoniche fino alla I Guerra Mondiale, per l’annessione di Trentino e Friuli-Venezia Giulia, e al cosiddetto “Secondo Risorgimento”, con la liberazione dall’occupazione tedesca. Lo studio analizza fonti e testimonianze dei protagonisti più umili, esposte anche nell’omonima mostra itinerante attualmente ospitata nel Palazzo Mattei di Barbara, di cui si pubblica il catalogo.
Fra i fautori del Risorgimento si annoverano naturalmente tanti laici di diversa estrazione e rilevanza, da Mercantini, Mamiani, Elia, alle centinaia di garibaldini e umili patrioti, ma anche i cattolici dettero un importante contributo fra una popolazione per lo più analfabeta e soggiacente all’egida ecclesiastica: dal contestato Pio IX, con le popolari aperture liberali del biennio 1846-1848, ai volontari ‘crociati’ del ’48, fino al decisivo apporto dei marchigiani Murri e Gentiloni, per l’avvento di una dottrina sociale della Chiesa.
La presentazione del libro, si concluderà con un terzo appuntamento, al teatro ‘Odeon’ di Barbara, venerdì 18 alle 21, con la trattazione del I e II Risorgimento nella valle del Misa e nelle Marche, e la proiezione di un filmato sul passaggio del fronte nel 1944, curato da Giuseppe Santoni.
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