L’Associazione di Storia Contemporanea è stata protagonista nello scorso week-end di tre importanti iniziative in alcune località delle Marche meridionali.

Venerdì 27 settembre, alle ore 17.00, Palazzo Leopardi di Montefortino (Fm) ha ospitato la presentazione di “Dieci donne. Storia delle prime elettrici italiane” di Marco Severini, la monografia storica che ha ricostruito l’incredibile vicenda del 1906 che assegnò a dieci maestre marchigiane (nove di Senigallia e una di Montemarciano) la palma, appunto, di prime elettrici della storia nazionale; sono intervenuti il sindaco Domenico Ciaffaroni e l’assessore alla cultura Maurizio Petrocchi, mentre la studiosa Silvia Serini ha illustrato l’opera, dialogando con l’autore.

Sabato 28, alle ore 10.30, la Sala Consiliare di Amandola (Fm) ha fatto da cornice alla presentazione del volume “Viaggi e viaggiatori nell’Ottocento”, pubblicato da Marsilio nel 2013 e curato da Marco Severini, un affresco avvincente su come si viaggiava nel XIX secolo dalle Marche all’Italia, dall’Europa alle mete extra-europee; dopo il saluto del sindaco Giulio Saccuti, hanno preso la parola, oltre al curatore, gli studiosi dell’ASC Cinzia Cingolani, Emanuela Sansoni, Matteo Soldini e Cesare Mario Natale. Quest’ultimo, in particolare, autore di un saggio sul parlamentare fermano Giovanni Battista Gigliucci, ha ricordato come il processo verbale della legge n. 1 del Parlamento italiano, quella che il 17 marzo 1861 assegnò a Vittorio Emanuele II il titolo di re d’Italia, sia stato firmato proprio dal Gigliucci che, segretario dell’Ufficio di Presidenza della Camera, fu chiamato a surrogare il Presidente della Camera assente.

Infine, sempre sabato 28, ma alle 18.00, Palazzo Magnalbò di Rotella (Ap) ha accolto la presentazione del libro “Dieci donne”, con gli interventi del sindaco Domenico Gentili, della studiosa Marina Fedeli e dell’autore dell’opera: poco prima era stata inaugurata la mostra “Donne in arte”, realizzata in collaborazione con la Scuola di ricamo di Angela Orsini, Silvia Simonetti e Antonella Fioravanti.

Tutte queste iniziative hanno stimolato il dibattito con il pubblico presente e consentito di avviare nuovi progetti di ricerca nel settore storico-culturale.

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