Senigallia, Patto per la notte: urge la ‘patente a punti’ per i locali
Battisti: "Troppe sono le irregolarità e le violazioni alle normative che si registrano quotidianamente"
Il Sindaco Mangialardi mesi fa, dietro anche alle sollecitazioni di un comitato costituitosi appositamente, si era trovato d’accordo nell’introdurre, come è stato fatto a Firenze, la “licenza a punti” per i locali. Il modello fiorentino ricalca quello della patente a punti per gli automobilisti, con tanto di ‘premi’ e sanzioni, teso a contenere gli eccessi della movida notturna.
E questo è un tema che è tornato di fortissima attualità. Il Comandante della Polizia Municipale di Senigallia spiegava così al Corriere Adriatico il nuovo regolamento che a breve dovrebbe essere introdotto anche nella Spiaggia di Velluto: “La licenza a punti, propone un bonus iniziale per tutti. A seconda della gravità dell’infrazione si perdono punti e, viceversa, rispettandoli si guadagnano.
Sono molteplici gli aspetti su cui è possibile intervenire e questi saranno poi gestori ed Amministrazione a concordarlo, fermo restando che la licenza a punti non va a sostituire i provvedimenti già previsti dalla normativa che, sia amministrativi che penali, rimarranno comunque”. La bozza prevede un bonus di 20 punti. Ne può perdere 5 chi vende da bere ai clienti che poi schiamazzano, oppure vanno in giro con il drink in mano fuori dal locale o chi non tiene pulito all’esterno.
Tre invece per chi non mette a disposizione il kit per il test alcolemico, oppure ha i bagni inagibili. Senza punti i gestori perdono lo status di “amico della città” e rischiano anche la sospensione della licenza. Per i virtuosi si andranno a prevedere delle agevolazioni – chiosava Brunaccioni -, da concordare insieme, che dovranno invogliare ad aderire al patto”.
Troppe sono ormai le irregolarità e le violazioni alle normative che si registrano quotidianamente durante i mesi estivi e non, con gravissimo nocumento alla salute della cittadinanza e al riposo notturno. Il Sindaco forse si è “dimenticato” del sopracitato regolamento, perché la “Movida” che spesso porta a degli eccessi che vedono coinvolti giovani, spesso minorenni, è stata proprio la sua amministrazione a farla crescere a dismisura.
Locali aperti fino a notte fonda, con pochissime regole e controlli quasi nulli, che hanno portato ad un consumo eccessivo di bevande alcoliche, di pasticche e droghe varie. Senza contare i danni che vengono fatti alle strutture, sia private che comunali. E ci sono dati ufficiali e dichiarazioni dei rappresentanti delle forze dell’ordine che hanno messo in guardia da questo che ormai non sta diventando più un pericolo, ma una certezza.
Se si vuole regolamentare la “Senigallia notturna”, non possiamo dimenticare che bisogna fare una riflessione sul tipo di “Turismo” che vogliamo per Senigallia. Va benissimo aumentare l’offerta turistica, va benissimo che la nostra città diventi un punto di riferimento per i ragazzi dell’intera Regione. Ma tra gli innumerevoli “danni” e scelte sbagliate compiuti da questa amministrazione, c’è sicuramente quello di cercare “consenso” attraverso i numeri (per poterli sbandierare nelle conferenze stampa), senza riflettere sulle conseguenze delle scelte fatte.
Esempio emblematico è stata la “Notte Bianca”, che ogni estate l’amministrazione promuove come evento indimenticabile. A parte uno spettacolino sul piazzale della Rotonda, la serata e nottata è consistita nel bere nei locali del lungomare fino alla mattina. Col risultato che quella sera il Pronto Soccorso è stato intasato di ragazzi in preda a problemi alcolici, tanto che sono stati dovuti recuperare materassini della protezioni civile per accogliere nei corridoi tutte quelle persone che si sono sentite male.
Mangialardi, che ha preso l’interim di Assessore al Turismo da quando il precedente assessore Colocci si era dimesso per problemi personali (“casualmente” noi avevamo chiesto le sue dimissioni pochissimo tempo prima per conflitto di interessi), non ha fatto assolutamente nulla per questa città. Si è trovato due eventi partoriti da altri che funzionano da anni (Caterraduno e Summer Jamboree) e una spiaggia meravigliosa che ci invidiano tutti. L’unica idea in 2 anni che è venuta al nostro Sindaco-Assessore è di mettere a disposizione (a pagamento) la Rotonda (il nostro monumento più celebre) per i matrimoni, invece di “farla fruttare” come dovrebbe, cioè un patrimonio di inestimabile valore.
Quando ci sono i soldi sono tutti bravi a “inventarsi” idee e metterle in pratica. E’ quando mancano le risorse che un amministratore deve mettere in pratica l’ingegno, le idee, la progettualità. Ma non è questo il caso.
“Regolamentare” è un concetto che non mi garba affatto, soprattutto quando si parla di giovani (che devono avere tutte le possibilità di esprimersi), ma fino a quando questi amministratori saranno in campo è gioco forza farlo. Quindi si rende necessario introdurre come prima misura la “Patente a punti per i locali”. Visto che l’amministrazione “latita” ho inviato una richiesta (domani la presenterò in maniera ufficiale) al Presidente Fiore per una commissione che cominci ad occuparsi della “Patente a punti”.
Poi occorre assolutamente, cominciando per tempo (quindi da ora) ripensare a che tipo di “Turismo” vogliamo per la nostra città. Che non può essere solo quello messo in pratica da questa amministrazione.
Turismo creativo, culturale e artistico, balneare, congressuale, naturalistico e del territorio, enogastronomico, religioso… Se solo chi governa la città ascoltasse le proposte che gli vengono fatte…
da Paolo Battisti
(Capogruppo Partecipazione)
che c (omississ) di proposte fanno.....
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