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Sistema produttivo Marche in crisi nera, meno assunzioni e più licenziamenti

Drammatici i dati di un'inchiesta realizzata da Unioncamere e Ministero del Lavoro

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Meno assunzioni e più licenziamenti. La crisi del sistema produttivo marchigiano trova una conferma nei numeri dell’indagine Excelsior sull’occupazione, realizzata da Unioncamere e Ministero del Lavoro. A perdere il posto di lavoro, nel 2013 saranno 22.330 marchigiani, mentre i neo assunti si fermeranno a 14.920. Le imprese marchigiane alla fine di dicembre perderanno 7.420 posti di lavoro rispetto ai 4.480 scomparsi l’anno scorso.

Particolarmente pesante la situazione nell’edilizia, che vede sfumare 1.520 posizioni lavorative,mentre anche il turismo pag pegno con un calo di 770 posti di lavoro. A livello territoriale è Ancona a pagare il conto più salato con la perdita di 3.220 posti di lavoro, mentre 1.380 ne perdono Pesaro e Macerata. In calo di 830 occupati Ascoli e di 610 Fermo.

Le Marche, secondo l’indagine Excelsior, non è una regione per giovani in cerca di lavoro. Le aziende che assumono, preferiscono infatti scegliere dipendenti ultratrentenni che nel 2013 coprono il 67,7 per cento della nuova forza lavoro. I giovani con meno di 30 anni quest’anno rappresentano soltanto il 36,3 per cento delle assunzioni di personale dipendente, che nell’industria scende al 25,3 per cento e nelle costruzioni rappresenta appena il 18,4 per cento dei reclutamenti. Anche le donne sono sfavorite dalla crisi.

Nel 2013 solo il 38 per cento dei nuovi posti di lavoro verranno occupati dalle donne. Un’altra categoria che vede ridursi le opportunità di lavoro è quella degli immigrati: soltanto l’11,7 delle imprese prevede di assumere personale immigrato rispetto al 18,3 dell’anno precedente. In flessione anche al domanda di personale non qualificato, che si ferma al 10,2 per cento dei 14.920 neoassunti.”E’ in crescita“, commenta il presidente Unioncamere Marche Adriano Federici, “l‘esigenza, da parte delle imprese manifatturiere marchigiane, di ricorrere a profili professionali più elevati, necessari a un tipo di produzione che è cambiata nel corso degli ultimi tempi e che richiede competenze sempre più avanzate, anche a livello di manodopera. Quali i titoli di studio più richiesti?A livello universitario le lauree a indirizzo economico, ingegneristico, sanitario e paramedico mentre per quanto riguarda i diplomi e le qualifiche professionali, i più richiesti sono i titoli ad indirizzo meccanico, moda, turistico e alberghiero“.

Le professioni più gettonate? I commessi (670 nuove assunzioni), gli operai specializzati (510), magazzinieri (490), addetti alle pulizie (480), muratori (420), camerieri (340), cuochi (300)contabili (370), venditori (170).

Le imprese che sono più propense ad assumere“, sostiene Federici, “sono quelle che hanno unavocazione maggiore all’internazionalizzazione. Questo perché il mercato internazionale, più dinamico di quello interno, debole e in recessione, permette e permetterà alle aziende esportatricidi incrementare la produzione e di assumere di conseguenza nuovo personale. In quest’ottica sarebbe utile la formazione di manager ed esperti che sappiano gestire i processi di internazionalizzazione e di conoscenza dei mercato esteri, con piena padronanza non solo dell’inglese ma delle lingue dei Paesi emergenti dal russo all’arabo al cinese“.

In particolare, le imprese esportatrici delle Marche, che sono il 12,1 per cento del totale, avranno necessità di effettuare nuove assunzioni nel 23,4 per cento dei casi per complessive 2.960 nuoveassunzioni, contro una quota del 12,1 per cento delle imprese che non vanno sui mercati esteri. Un altro fattore determinante per lo sviluppo delle imprese è l’innovazione. Le aziende che hanno introdotto nuovi prodotti o servizi, hanno anche generato una maggiore disponibilità di posti di lavoro. Oltre un’impresa innovatrice su cinque (il 21,5%) assumerà personale nel 2013, per 3.360 muovi posti di lavoro. La provincia che assorbirà il maggior numero di occupati è Pesaro con 4.150 neo assunti. Seguono Ancona (4.060) , Macerata (2.720) , Ascoli Piceno (2.390) e Fermo (1.610).

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