La mostra di Ester Chilese a Senigallia: illustrazioni che raccontano sogni e vita
Anna Lorenzetti ci parla di opere che sono narrazione ironica e forbita. In esposizione fino al 28 settembre
Esiste, all’angolo di via Cavour con via Fratelli Bandiera, un piccolo scrigno di meraviglie: è lo spazio-galleria detto “Il Cavalletto” dove sabato 14 settembre 2013, alle ore 18, ho presentato la mostra di Ester Chilese.
Illustrazioni, dice lei. Opere pittoriche che raccontano i suoi sogni. L’esposizione muove appunto dal suo titolo “Redream”, il sogno rosso, ripetuto, persistente, continuo e martellante, come la vita che Chilese spezzetta e riassembla per noi che stiamo a guardare i suoi lavori un po’ ironici, beffardi, nostalgici a volte sfuggenti. Non sempre le illustrazioni devono avere un linguaggio limpido e lampante. A tratti il discorso si dipana fluido, a tratti si incastra in motivi o archetipi che lo rendono ancor più interessante. Comunque sempre le scene sono percorse da un ritmo vitale ed il colore come un ganglio meraviglioso sottolinea le necessità visive del percorso.
Illustrazioni dice lei. Ma dove sta il segno di demarcazione fra un’illustrazione e un’opera d’arte?
Molti artisti hanno iniziato il loro (percorso) appassionato illustrando, molti si sono retti l’esistenza facendo e vendendo cartoline illustrate e l’intera storia dell’arte non si snoda attraverso il racconto infinito degli amori e delle paure degli uomini?
Troppo spesso il nostro vizio di incasellare ed etichettare i generi ha disturbato, addirittura distorto la visione delle cose, ed è in fondo un bene che oggi i generi artistici si siano così mescolati, contaminati, confusi in una combinazione che genera meraviglia.
Quello che vale è il modo, il linguaggio che si usa poiché, come diceva Picasso, “il corpo della donna è sempre quello ma bisogna vedere come lo racconti”. Il linguaggio di Ester Chilese racconta forbito, astuto, meravigliato. Le composizioni si addensano e si distendono accogliendo tutti i mostri tutti i santi del suo olimpo. Sempre divertente, il suo linguaggio ironico ci dice che sogno è vita e viceversa, come un altro grande aveva anticipato, che lo spirito guida esiste e non va dimenticato e che la musica, l’amore, la poesia sono le forze che muovono il mondo, troppo spesso noioso!
All’inaugurazione della mostra erano presenti il Sindaco Maurizio Mangialardi, il Vice-Sindaco Maurizio Memé, l’Assessore alla Cultura Stefano Schiavoni e numerosi concittadini.
da Anna Lorenzetti
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