Rifiuti, la Provincia di Ancona interviene sull’impianto di compostaggio corinaldese
Casagrande replica al primo cittadino ostrense Olivetti: "Mai fatta quella proposta"
“Respingo fermamente le accuse rivoltemi dal sindaco di Ostra Massimo Olivetti, in quanto l’Assemblea Territoriale d’Ambito non può essere identificata con la Provincia di Ancona, che tra l’altro in termini decisionali pesa appena il 5%, ma un organismo costituito da tutti i 49 sindaci del territorio provinciale. Preciso inoltre che l’Ata, come previsto dalla legge, è soltanto temporaneamente presieduto da me, in termini di garanzia e di riequilibrio dei poteri. Un dato che ho voluto sottolineare anche nell’Assemblea di ieri (lunedì 9 settembre, Ndr) scegliendo il voto di astensione”.
Così il commissario della Provincia di Ancona Patrizia Casagrande replica a Massimo Olivetti, secondo il quale sarebbe da attribuire allo stesso commissario la proposta di trasformare l’impianto per il trattamento della frazione umida di Corinaldo in impianto di trattamento della frazione secca, anziché realizzarne uno nuovo a Maiolati Spontini.
“Per quanto mi riguarda – spiega la Casagrande – non temo smentita nell’affermare che non ho mai avanzato quella proposta. Se Olivetti si rileggesse il verbale dell’assemblea dello scorso 24 aprile, potrebbe facilmente constatare che la proposta venne formulata dal sindaco di Monsano e accolta, tra gli altri, dai sindaci di Corinaldo e Maiolati Spontini, cioè i sindaci dei due Comuni prevalentemente interessati“.
“Sono fermamente convinta – conclude la Casagrande – che la costituzione dell’Ata abbia rappresentato un passo avanti per aumentare l’efficienza della gestione del ciclo dei rifiuti e che la stessa Assemblea esprima un avanzato modello di progettazione territoriale fondato sul confronto e la partecipazione“.
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