Occupazione, sarà crisi fino al dopo estate 2014
Le piccole e medie imprese puntano il dito sui governi: nessun provvedimento per il rilancio del sistema Italia
Il conto alla rovescia sull’occupazione, anche nelle Marche, continuerà fino al dopo estate 2014. Purtroppo molti settori del manifatturiero sono ancora in difficoltà, anche perché non c’è ripresa dei consumi con l’aggiunta di nuove tasse in arrivo per famiglie e imprese. Non meglio si trova il settore turistico, in quanto il risultato della stagione 2013 non incoraggia investimenti e assunzioni a lungo periodo.
Il prolungamento della crisi occupazionale è in gran parte colpa degli ultimi Governi che non hanno preso in tempo provvedimenti a sostegno dell’impresa salvaguardando la struttura pubblica e il sostegno al sistema bancario. In zona Euro Germania e Francia aumentano il loro PIL in quanto da sempre sostengono le loro imprese le quali, in molti settori, riescono a toglierci posizioni importanti anche sui mercati extra europei.
Attualmente siamo in tanti a credere che l’indebolimento del sistema “Italia” è sempre stato l’obiettivo di Germania e Francia, mentre i nostri politici guardano ancora a Bruxelles come unica ancora di salvezza, senza accorgersi del rovescio della medaglia. Purtroppo, causa l’instabilità politica, il Governo Letta non vuole prendere provvedimenti adeguati riducendo in primis la spesa pubblica per aiutare la ripresa, in quanto il suo partito potrebbe perdere voti.
Nella realtà i politici sanno che la ripresa non ci sarà fino a quando il Governo non avrà preso seri provvedimenti di riduzione delle tasse, costo del lavoro, favorire finanziamenti alle nuove iniziative, sostegno all’export e l’applicazione della legge sui termini di pagamento.
Se il comportamento del Governo non cambierà, di questo passo alla fine del 2014 saremo molto più vicini alla Grecia che alla Francia con tanti giovani che dovranno emigrare e un esercito di disoccupati, invalidi, anziani ed extracomunitari da mantenere ai quali aggiungiamo la sanità pubblica ormai quasi ovunque alle corde e il debito pubblico in aumento.
Quanto detto non è dettato dal pessimismo, ma è la reale prospettiva di un Paese che non ha la forza politica per interventi drastici e che non ha mai voluto collocare le PMI al centro del sistema come unica risorsa, lasciando che le grandi imprese se ne vadano all’estero e che i nostri diretti concorrenti europei acquistassero anche i nostri marchi più famosi e aziende con alta specializzazione e potenziando le loro reti della Grande Distribuzione fino alle acquisizioni del sistema bancario e assicurativo.
da Unital (Unione – Industrie – Italiane – Arredi – Legno)
Categoria aderente alla Confapi (Confederazione delle Associazioni Piccola e Media Industria)
il Presidente Riccardo Montesi
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