Metti una sera al Labirinto di Mais di Senigallia -FOTO
Anche SeniglliaNotizie.it ha provato "Il piacere di perdersi" in una notte di quasi luna piena
“Perché vuoi combattere contro il labirinto? Assecondalo, per una volta. Non preoccuparti, lascia che sia la strada a decidere da sola il tuo percorso, e non il percorso a farti scegliere le strade. Impara a vagare, a vagabondare. Disorientati. Bighellona. – Tiziano Scarpa- ”
E’ tanta la curiosità che il Labirinto di Mais creato dalla Società Cooperativa HORT appena fuori a Senigallia, ha suscitato tra i tanti che hanno scelto di trascorrere una serata tra il dedalo di sentieri che si dipanano nei 4 ettari di campo, raffigurante la Rocca Roveresca. Dopo aver descritto le varie iniziative che hanno animato i corridoi a cielo aperto, aver raccolto commenti e impressioni, abbiamo deciso di sperimentarlo in prima persona in una sera di fine estate di quasi luna piena.
Parcheggiata la macchina a bordo strada, l’entrata del labirinto si raggiunge tramite una stradina di sassi. All’entrata i ragazzi dell’associazione, in cambio dei soldi dei biglietti di ingresso, ci consegnano una mappa consigliandoci vivamente di adoperarla solamente in caso di necessità e ricordando che ‘“nel peggiore dei casi a fine settembre il mais sarà battuto“. All’interno del labirinto si trovano delle tappe intermedie numerate da 1 a 14 che conducono all’uscita e sono un validissimo aiuto per potersi orientare.
Per i più sprovveduti (noi), i ragazzi in cambio del deposito di un documento vi prestano una torcia elettrica. L’equipaggiamento base per affrontare questo dedalo di vie, oltre che della suddetta torcia, è composto da pantaloni lunghi e abbondante spray repellente anti zanzare che, nonostante le temperature da fine estate, vi aspetteranno al varco fin dal primo passo con la stessa ferocia del Minotauro nel più famoso labirinto di Minosse.
Pronti-via: dopo una ventina di metri percorsi dal cartello ‘partenza’ e tre bivi imbucati, più o meno all’altezza della torre di guardia a sinistra dell’entrata, dobbiamo ricorrere alla preziosissima mappa che ci ha accompagnato per i vicoli, le piazze ed i vari punti fino ad arrivare al cartello ‘Uscita’. Durante il tragitto di circa un’ora, abbiamo incrociato coppie, famiglie, giovani e meno giovani. Alcuni seguivano il percorso, altri andavano a ritroso mentre altri ancora si erano persi veramente. In comune però, oltre il sorriso, c’era una certa tranquillità generale.
A conti fatti, un po’ per la bella serata di fine estate incorniciata dalla luce lunare, un po’ per l’esperienza particolare, non possiamo non consigliare di provare almeno una volta il ‘gusto di perdersi’. Male che vada, la fine di settembre e la raccolta del mais non è poi così distante.
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