Continua il gemellaggio tra Caritas Šabac e Senigallia
Campo di volontariato ed esperienza a Senigallia, da qui la possibilità di creare cooperative sociali in Serbia
La collaborazione tra la Caritas serba della città di Šabac e quella di Senigallia, dalla sua ripresa, avvenuta nel 2012, si sta progressivamente intensificando in diversi settori e questa estate si è concretizzata in un campo di volontariato di una settimana.
Già nell’agosto 2012 un gruppo di volontari di Caritas Šabac partecipò ad una visita studio nelle Marche per conoscere i servizi, il lavoro e la metodologia di Caritas Senigallia, oltre ad alcune bellezze della nostra regione.
Per quest’anno si è pensato di andare oltre alla semplice visita, proponendo ai volontari e ai collaboratori di Caritas Šabac un’esperienza di servizio presso le strutture gestite da Caritas Senigallia. Questa scelta è frutto della consapevolezza che l’esperienza diretta a contatto con i beneficiari e gli utenti di questi servizi è molto più formante e arricchente di una semplice visita conoscitiva. In aggiunta, il gruppo serbo, avendo vissuto per una settimana in un contesto comunitario e di massima condivisione come quello offerto dal Punto Giovane (appartamento gentilmente reso disponibile dalla Pastorale Giovanile di Senigallia), ha avuto modo di crescere in termini di coesione e spirito di gruppo.
Quest’anno le persone provenienti dalla città di Šabac ospitate dal 4 all’11 agosto erano 12, oltre ai volontari e collaboratori che sostengono il lavoro quotidiano di Caritas Šabac erano presenti un sacerdote della Chiesa Ortodossa, Milan Andric e il primario del reparto psichiatrico della città, il dott. Boris Jovanovic. Caritas Šabac gode di una stretta collaborazione con il reparto di psichiatria della città, grazie alla quale oggi offre un servizio di assistenza domiciliare alle persone con disturbo mentale. Anche il primario dott. Jovanovic può essere definito un volontario della Caritas serba, offre infatti consulenza e formazione al personale di Caritas ed è sempre a loro disposizione in caso di necessità.
Il primo incontro in programma è stato con Daniela Giuliani che ha spiegato la nascita e lo scopo del Punto Giovane, soffermandosi poi sul significato del bellissimo mosaico di Rupnik che arricchisce la piccola Cappella del Punto. Il Padre e artista sloveno era già conosciuto da alcuni partecipanti, egli infatti ha realizzato una sua opera anche per l’Arcidiocesi di Belgrado. Il benvenuto ufficiale è stato invece dato da Don Giancarlo durante la S. Messa che ha celebrato la chiusura dell’iniziativa “Giochi senza barriere”, organizzata dalla Parrocchia del Portone.
Durante la settimana tutti i partecipanti al campo hanno avuto modo di prestare servizio presso il Centro di Solidarietà e Casa S. Benedetto, le due strutture di accoglienza gestite da Caritas Senigallia e, nonostante il grande caldo di quei giorni, hanno anche lavorato presso l’orto della cooperativa sociale Undicesimaora. Oltre alle mattinate di servizio, il gruppo ha incontrato i membri della pastorale giovanile e ha offerto loro qualche assaggio e sorso di Serbia, organizzando un’ottima cena con prodotti tipici.
Mons. Orlandoni, vescovo di Senigallia, come ormai di consueto, ha dato il saluto finale al gruppo prima della partenza, raccogliendo le impressioni di tutti i partecipanti e in cambio ha ricevuto l’invito ufficiale, da parte di Padre Andric a nome della Chiesa Ortodossa di Šabac, a visitare la Serbia e la città di Sabac.
Insieme al direttore di Caritas Šabac e allo staff di Caritas Senigallia si è anche discusso sui prossimi passi concreti per proseguire con questa collaborazione italo-serba, focalizzandosi principalmente sulla creazione di cooperative sociali finalizzate all’inserimento lavorativo. L’esempio della cooperativa Undicesimaora può essere un buon punto di partenza per creare un simile progetto in Serbia, soprattutto nella regione di Šabac, in larga parte un’area rurale.
Un altro obiettivo per i prossimi mesi sarà anche la realizzazione di scambi di volontariato a lungo termine tra giovani serbi e italiani, attraverso la promozione del Servizio Volontario Europeo SVE, programma a cui stanno aderendo le due Caritas che presto apriranno opportunità di partenza per periodi di 9 mesi. Per i giovani che volessero vivere un anno di servizio in Serbia, a settembre sarà anche pubblicato il bando per il servizio civile all’estero con Caritas Italiana, con il quale si offriranno interessanti opportunità non solo nell’area balcanica.
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