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Il Ministro Delrio ad Ancona: riforme e risorse i temi principali

Con Spacca discussi i temi dei trasporti e del patto di stabilità, oltre alla spending review

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Vigor-Sambenedettese - 08.09.2013
L'incontro tra Gian Mario Spacca e Graziano Delrio ad Ancona

Si è svolto nel pomeriggio di lunedì 2 settembre a Palazzo Raffaello, ad Ancona, l’incontro tra il Ministro per gli Affari regionali e le autonomie locali Graziano Delrio, il presidente della Regione Gian Mario Spacca e gli amministratori locali marchigiani.

Nel corso dell’incontro il presidente Spacca ha sottoposto al Ministro Delrio alcuni temi particolarmente importanti per la Regione e per tutto il sistema degli Enti locali a partire dai rapporti Regione-Governo con particolare attenzione per il trasporto pubblico locale e il patto di stabilità.

Il riparto del Fondo Nazionale dei Trasporti, in particolare, basato su criteri storici dalla fine degli anni ’90, penalizza le Marche in modo inaccettabile con un quota inferiore a quella di tutte le altre Regioni. La modernizzazione del Paese, invece, passa anche dal superamento del criterio della spesa storica in tutti i settori, che altrimenti rischia di avvantaggiare sistemi regionali dove si annidano sacche di inefficienza e penalizzare le Regioni come le Marche che stanno attuando processi di riforma e razionalizzazione.

Sul Patto di Stabilità, come già espresso dalla Conferenza delle Regioni e delle Province autonome, Spacca ha confermato la necessità di un allentamento dei sui vincoli, al fine di favorire iniezioni di liquidità fondamentali per alimentare il rilancio della crescita attraverso nuovi investimenti e i pagamenti delle imprese. Questo può avvenire con l’esclusione di alcune tipologie di spesa, quali: le spese per i cofinanziamenti nazionali ai programmi europei; le spese in conto capitale per l’edilizia scolastica; le risorse per il Fondo per lo sviluppo e la coesione sociale (ex FAS) o altri investimenti produttivi; tutte le spese per il finanziamento del TPL; i trasferimenti regionali agli Enti locali.

E’ stata inoltre sollecitata, per l’anno 2013, la verifica da parte del Governo delle coperture finanziarie relative al Fondo sociale per l’occupazione e la formazione, al Fondo per le politiche sociali e al Fondo per le non autosufficienze, ai fini della loro esclusione dal Patto, come già richiesto dalle Regioni.

Tra gli altri temi affrontati da Spacca nel corso dell’incontro:
Il ruolo delle istituzioni:
* Priorità alla collaborazione tra istituzioni territoriali
Tra gli esempi di collaborazione il presidente Spacca ha ricordato il patto di stabilità regionale verticale che nelle Marche ha consentito il trasferimenti di oltre 211 milioni di euro di capacità di spesa della Regione agli Enti locali al fine di consentire i pagamenti di Comuni e Province alle piccole imprese per i lavori già effettuati. Inoltre Spacca ha ricordato i 61 milioni di euro di trasferimenti effettuati dalla Regione agli Enti locali delle Marche per compensare l’azzeramento subito dal fondo sociale nazionale e consentire la tutela delle politiche sociali di ogni singola comunità locale.

* Riformismo condiviso e responsabile
L'incontro tra Gian Mario Spacca e Graziano Delrio ad AnconaIl riformismo istituzionale è centrale nell’agenda di governo, per gestire attivamente uno scenario in cui l’unica certezza è quella del cambiamento veloce di ogni certezza del passato. Obiettivi:
– modernizzare la pubblica amministrazione rendendola più efficiente, più veloce nelle scelte, meno costosa negli apparati.
– eliminare ogni sacca di privilegio o rendita di posizione, facendo prevalere gli interessi generali rispetto a quelli particolari.
– avvicinare i cittadini e ricostruire un solido rapporto di fiducia con tutta la comunità, abbreviando le distanze tra il dire e il fare.

Alcune misure di riforma regionale
Nel corso dell’incontro il presidente Spacca ha ricordato la riduzione dei costi della politica e degli apparati amministrativi con oltre 30 milioni di euro di risparmi, ad esempio con: il taglio delle auto blu; la soppressione, l’accorpamento o il riordino degli enti strumentali della Regione; l’eliminazione di CDA; l’azzeramento delle consulenze esterne; la riduzione e semplificazione delle strutture regionali; il blocco del turn-over; la riduzione dei costi di funzionamento; la legge che riduce il numero dei consiglieri e gli assessori; la riforma sanitaria.

Molteplici sono poi le iniziative di rinnovamento istituzionale che riguardano le Autonomie Locali:
– sono in corso di realizzazione, nel territorio regionale, diversi procedimenti di fusione dei Comuni.
– è all’esame dell’assemblea legislativa la proposta di legge, presentata dalla giunta, sulla soppressione delle attuali nove Comunità montane e la loro trasformazione in Unioni di Comuni montani.
– la giunta regionale ha approvato una proposta di legge “per l’integrazione istituzionale e territoriale” che prevede che, nel caso di contributi a favore dei Comuni, siano preferiti innanzitutto i Comuni risultanti da fusione e, in secondo luogo, i Comuni associati in Unione o convenzione.
– è in corso di elaborazione il programma di riordino territoriale (L.R. 44 del 2012) per lo svolgimento in forma obbligatoriamente associata delle funzioni fondamentali dei Comuni minori.

L’incontro di oggi – ha detto il presidente Spacca – è un’occasione importante di confronto per approfondire i progetti di riforma e rinnovamento istituzionale che il Ministro e l’intero Governo Letta hanno avviato per modernizzare il sistema istituzionale del Paese. Affrontare l’attuale durissima fase sociale ed economica significa impegnare le Istituzioni della Repubblica ad uno sforzo comune condiviso. Quindi tutelare in modo equo i diritti fondamentali dei cittadini anche nello scenario di risanamento dei conti pubblici. Per tali finalità tutte le Istituzioni della Repubblica hanno di fronte tre sfide principali: la stabilità istituzionale e politica, perché una crisi di governo in un momento così delicato del ciclo economico sarebbe una follia incomprensibile che il Paese pagherebbe a duro prezzo; una leale collaborazione su progetti condivisi; un riformismo coraggioso e responsabile”.

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