A Senigallia il 50°anniversario dello storico fumetto Diabolik
50 anni di storia e di un amore necessario: Diabolik ed Eva Kant - FOTO
La conferenza stampa tenutasi presso la Rocca Roveresca di Senigallia, si è svolta per trattare dell’evento in giallo che coinvolgerà l’intera città sul mitico fumetto di diabolik .
Quest’anno si festeggia l’anniversario di Diabolik, primo fumetto nero italiano creato nel 1962 da un’idea delle sorelle Giussani (Angela e Luciana), fumettiste ed editrici italiane.
50 anni di storia e 51 anni d’amore, è ciò che contraddistingue questo fumetto straordinario, e pensato per un pubblico adulto, a dispetto di quanto accadeva negli anni in cui è sorto. In quegli anni i fumetti erano pensati solo per i bambini.
La signora Patricia Martinelli, è colei che è subentrata nel 1992 come sceneggiatrice del fumetto, in seguito alla morte delle Giussani. In conferenza stampa, spiega come a quei tempi, la televisione, la radio ecc in casa erano un lusso che in pochi potevano permettersi e perciò in molti si dedicavno alla lettura. La signora Patricia Martinelli è cresciuta con le sorelle Giussani, e nel cuore pulsante del gruppo editoriale dello storico fumetto e per questo conservava fedelmente lo stile dei racconti.
L’attenzione era particolarmente rivolta a coloro che girando per la città di Milano, salivano e scendevano dai treni, con in mano, libri, quotidiani.. e osservandoli, alle sorelle Giussani, venne in mente la brillante idea di creare un tascabile, un oggetto comodo e innovativo, alla portata di tutti e che tutti potevano portarsi dietro facilmente, da leggere rapidamente, animato con schizzi spettacolari che intercalavano la leggera ma entusiasmante lettura.
La signora Martinellli, durante la conferenza, racconta dell’innovazione per quei tempi di questo fumetto sotto vari aspetti. La prima grande rivoluzione fu che a scriverlo furono due donne, inoltre il fatto che fosse un fumetto nel quale era presente Eva Kant, e ciò ha portato all’avvicinamento di questo mondo a vignette, anche il pubblico femminile, restie solitamente ai gialli o a vicende diaboliche ma più dedite ai romanzetti romantici. Inoltre le sorelle Giussani, hanno voluto tutelare in tutti i modi negli anni , il personaggio di Diabolik, facendolo rimanere sè stesso in tutto e per tutto, con pregi e difetti. Questo è stato e lo è tutt’ora, il motore della sua vittoria e ciò che lo ha tenuto in vita e in prima linea nel campo della fumettistica per 50 anni;
A Senigallia si festeggia l’anniversario con “ventimilarighesottoimari“, sei giorni ricchi di eventi per gli appassionati. Questo Festival in giallo è promosso dal Comune di Senigallia, in programma nella spiaggia di velluto dal 21 al 26 Agosto. Uno dei momenti più attesi del festival in giallo sarà quello di visitare la camera gialla, una delle biblioteche più ricche in italia di libri gialli realizzata grazie alla fondazione Rossellini, luogo misterioso che racchiude il segreto di 10.000 omicidi che rappresenta, per la letteratura popolare nella propria sede di viale Bonopera 21 che raccoglie praticamente tutti i libri gialli pubblicati in lingua italiana. Un vero e proprio prezioso tesoro per studiosi ed appassionati del genere che dal 22 al 25 agosto agosto (dalla 22,30 a mezzanotte previa prenotazione) avranno la possibilità di una visita guidata e gratuita.
Tornando al fumetto e a ciò che lo caratterizza, dobbiamo sottolineare come festeggiamo sì i 50 anni ma il 51° di un amore eccezionale, dato che nei numeri iniziali ancora non era presente il personaggio di Eva Kant, ma quello di Elizabeth, solita bionda tutta curve ma senza sostanza. Le sorelle Giussani, da subito, percepiscono come accanto alla figura del diabolico uomo nero, dotato di un’astuzia formidabile e di un’intelligenza arguta, non poteva accostarsi la solita monotematica senza-cervello e così accostano a Diabolik questo nuovo personaggio, Eva Kant, bellissima, ma con la grinta di una donna che sa essere intelligente, furba e sexy allo stesso tempo.
Questo ideale di donna capovolge completamente l’ideale della donna del tempo, dedita normalmente più alla casa e ai figli che al successo sul lavoro.
Viene dunque rivalutata la figura femminile, non è più solo colei che deve dedicarsi solo alla casa e ai figli. La donna comincia ad alzare la testa e a pretendere di più dalla vita, comincia a diventare più ambiziosa.
Eva Kant riesce a tirar fuori addirittura un Diabolik più “tenero” e a volte spaesato e più di una volta, Eva, è necessaria per salvargli la vita. Assistiamo con questo ad un processo di umanizzazione del diabolico personaggio, che nella gente ricrea una sorta di riflessione e speranza. Inizialmente Diabolik era il classico ladro, pronto a tutto per raggiungere i suoi fini, con una donna così accanto si fà uomo, un uomo sì capace ma che sa anche ammettere quando sbaglia.
Sul piano sociologico, come spiega il professor Franco Spiritelli, critico letterario, durante la conferenza , questo si riflette negli animi del tempo e pian piano va a disintegrare il mito dell’uomo che non deve chiedere mai. Rende la passione dell’amore una forza di vita ineguagliabile e comincia a porre sullo stesso piano l’uomo e la donna che si aiutano complici. Diabolik, intenerendosi, coglie il bello e la passione dell’amore di coppia, che rende la storia più coinvolgente e appassianante.
Un numero fondamentale è il 100, la signora Martinelli, spiega come in quel numero Diabolik credeva Eva fosse morta e distrutto informa Ginko che aveva vinto, perché la sua vita non avrebbe avuto più senso senza di lei. Questa è ancora una dimostrazione del grande valore morale di questo piccolo ma grande tascabile.
Un’importante questione da sottolineare, è come nel fumetto un’attenzione cruciale, dati anche gli anni, era prestata per le scene tra Diabolik ed Eva, le sceneggiatrici sono sempre state attente a non rendere il tutto di basso livello, con scene troppo erotiche. Ciò si può cogliere dai disegni, le vesti da notte di Eva, i letti separati e tutto ciò che comprendeva il loro rapporto, rimaneva permeato da un alone di castità.
Il disegnatore del fumetto presente alla conferenza, Angelo Maria Ricci, spiega cosa vuol dire disegnare per Diabolik, e lo esprime adducendo che è la sua vita, proprio perchè le storie del fumetto deve raffigurarle per caricarne ancora l’enfasi e l’emozione, e mette in ciò tutta la passione che egli stesso ha per questo fumetto.
La conferenza si è conclusa con una azione di solidarietà per la piccola Chanel, affetta da una malattia tanto rara quanto grave, la fibromatosi. Un’offerta libera poteva essere lasciata in cambio di un quadretto raffigurante Diabolik che esce dalla Rocca Roveresca ,creato dal disegnatore Ricci e da lui autografato.
di Michaela Mariselli
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