Una favola chiamata… Senigallia
Il sogno di una Metropolitana Adriatica - dal Ciarnin fino al Cesano - sotto la SS16 per far sparire la ferrovia
(Prima parte) C’era una volta… una piccola città che si sviluppava tra le colline ed il mare. Guardandola verso monte, si notava una barriera arrugginita, che doveva servire a mitigare il rumore del traffico in autostrada. Era un’ammasso di strisce di metallo, che qualcuno voleva dargli una mano di antiruggine per farla sembrare più accettabile alla vista.
Molti pensavano: con tutti questi cinesi presenti in città, forse era un modo per ricordare la “Grande Muraglia” e chissà colorandola color sabbia, la cosa ci poteva anche stare. Altri, pensando alle “Mura Urbiche” di antica memoria, con qualche merlata ogni tanto, rappresentasse meglio un bastione di tipo medievale.
Spostando la visuale verso il mare, un’altra barriera anche se meno appariscente, con tanti pali in ferro piantati in maniera regolare, rappresentava la “Ferrovia“. Sembrava la Foresta di Sherwood e mancava solo Robin Hood con le sue frecce. In compenso le frecce in edizione moderna ve ne erano a iosa. Frecciarossa, Freccia Bianca, Freccia d’Argento oltre ad Intercity e convogli vari. Per completare l’opera, a quel tempo, ci avrei visto bene, una Freccia Robin Hood: Londra, Parigi, Milano, Bologna, Rimini, Senigallia…
Un bel giorno, la città si svegliò, senza Frecce…
Gli abitanti di via Perugia riuscirono per la prima volta, a vedere i dirimpettai di via Podesti. Sparì il cadenzario sciame sismico al passaggio dei treni. Le abitazioni vicino alla massicciata, dove prima vi erano piccoli orticelli, capanne prefabricate, improvvisamente si abbellirono di recinzioni, e spuntarono come funghi delle sobrie balconate. I viottoli presero la forma di marciapiedi e si allargarono a dismisura. Gli alberghi circondati da alte barriere antirumore, decisero di aprire nuove porte e finestre.
Il vecchio scalo merci rifiorì d’incanto. Divenne un bel parco, attraversato da un lungo viale, con pista ciclabile, che spaziava senza soluzione di continuità da nord a sud.
La via Corridoni, quella del nuovo ponte sul Misa, si allargò fino a lambire il viale Bonopera. I lungomari, no, non si fecero pregare!! Eliminarono il vecchio marciapiede, divennero una lunga area ciclopedonale, attraversati da mini-bus elettrici per il trasporto dei residenti e turisti.
E come in tutte le favole che si rispettano, i senigalliesi e i turisti vissero felici e contenti.
E la Ferrovia? (Seconda parte)
Finito il sogno, andiamo sul concreto. Nei primi anni ’60 si prospettò l’idea, di spostarla a monte con una stazione a Borgo Coltellone ma non se ne fece nulla. E’ di pochi anni fa l’idea di deviarla dal Cesano verso l’interporto di Jesi.
La mia vuole essere una proposta di indirizzo che, nei prossimi anni, potrebbe prendere corpo se i cittadini tutti facessero pressione per una sua attuazione. Sono altrettanto convinto che, solo con queste grandi opere, l’economia italiana e cittadina potrebbe venirne fuori dalla crisi stagnante in cui siamo da troppo tempo.
Creare una Metropolitana Adriatica utilizzando, sottoterra, il percorso dell’attuale Statale 16 dal Ciarnin fino al Cesano. Nella parte centrale, tra piazza Diaz e via Annibal Caro, una galleria che bypassi il Misa con il sistema a “foro cieco”, senza creare disagi al centro storico.
Per il tratto iniziale e finale utilizzerei lo “Scavo sotto battente di bentonite e posa di paratie di protezione” o Metodo Milano
per ottimizzare i lavori e riportare la strada Ante Operam in breve tempo. Il tratto ferroviario dovrebbe avere 4 binari di cui quelli centrali separati fisicamente da quelli laterali, in particolar modo per ovviare allo spostamento d’aria che i treni veloci producono nella fattispecie nelle stazioni. I binari laterali, serviranno solo per le fermate ed il traffico locale.
Ci vedrei 3 stazioni: Ciarnin, Centro e Cesano anche per un futuro sviluppo di metrò locale. Le stazioni al loro interno dovrebbero essere formate da una galleria longitudinale rispetto ai binari per le attività commerciali, e collegate con l’esterno ed il piano dei binari con percorsi a spirale affinché anche i diversamente abili le possano utilizzare per la salita e discesa a quota minima. In ambito europeo vi sono dei finanziamenti specifici per le infrastrutture ferroviarie, coordinate dallo Stato e dalle Regioni. Fondi FAS.
Credo anche che le problematiche qui esposte, possono interessare tante località costiere, strette tra le colline ed il mare. Vedasi Ponente e Levante ligure oltre al Piceno nella nostra Regione.
Come dice giustamente @lillobillo ci sono cose MOLTO + importanti,focalizziamo le nostre risorse su qualcosa di + utile,buona giornata.
Libertà di opinione :)
Comunque tutte le proposte, anche quelle non condivise, servono per ampliare il punto di vista. Troppo facile dire no, ad ogni no andrebbe sempre aggiunta almeno una proposta alternativa.
Tra l'altro questi eventuali lavori sarebbero a carico del gestore della rete ferroviaria.
... e cmq sognare nn costa nulla... e nonostante tutto qualche volta i sogni si realizzano...
Prima di investire somme su Senigallia che francamente è in piena "decadenza" sarebbe il caso di investire nell'entroterra con infrastrutture adeguate o manutenzioni delle presenti. Quest'anno tra Serra dei Conti e Castiglioni non sono riusciti a tagliare nemmeno l'erba a bordo strada, rendendo questa strada molto pericolosa.......Hook60 anche le manutenzioni sono volani per la ripresa!!!
Si è sognato per tanto tempo il by pass di via Petrarca e guardate il risultato si sono realizzati due ponti per rimanere sempre sullo stesso argine ,non è facile unico esempio d'ingegneria, penso nel mondo. Complimenti!!
Il ponte sullo stretto di Messina secondo lei lo facevano solo ed esclusivamente per rilanciare l'economia o per fare una cosa utile?oppure la TAV?
Evidentemente c'è qualcosa che non va,la verità è sotto gli occhi di tutti,se fino ad oggi le grandi opere si sono fatte e alcune non sono mai state ultimate un motivo deve pur esserci (per me è che qualcuno le ha utilizzate solo per mangiarci sopra).
Quindi,se permette,dal mio punto di vista non servono affatto a rilanciare l'economia,ma solo ad arricchire un gruppo ristretto di persone.
Oltre a questo,non so se la parola "debito pubblico" le è familiare,no perchè solitamente quando ci sono queste "strepitose idee" (grandi opere pubbliche) lo stato si indebita,però effettivamente abbiamo "solo" 2.063.095.042.xxx di € di debito,cosa vuoi che siano 2 spiccioli in più!
Concludendo: non mi sento di rappresentare l'oscurantismo,sento invece di essermi informato con fonti diverse dalla TV,che mostrano realtà ben discordi da quelle che continuano a farci vedere e quindi essere spinto a vedere la realtà per quello che purtroppo rappresenta.
I sognatori servono,gli investimenti pure ma non sono proprio opere come queste a rappresentare l'obiettivo.
Avere anche più persone che aprano gli occhi e si sveglino dal lungo sogno (incubo) italiano non sarebbe male per uscire dal baratro.
Ma se a Senigallia non siamo stati capaci neanche di realizzare un autodromo quando era il momento buono di farlo visto che tutti ci invidiavano le "giornate motoristiche marchigiane" che arricchivano la stagione estiva nei mesi di luglio e agosto con oltre centomila spettatori a gara. Anche il grande Enzo Ferrari auspicava che a Senigallia,per la bellezza e le difficoltà tecniche del suo circuito stradale si potessero disputare Gran Premi Internazionali. Purtroppo Senigallia oltre che essere premiata con la bandiera blu dovrebbe avere anche il primo premio per l'UTOPIA. Vedi da ultimo il faraonico progetto di via Mameli ex Italcementi -Sacelit. Senza parlare della famosa complanare. Quanti mezzi transitano giornalmente su questa strada???.... visto che la SS 16 dal cesano al ciarnin in certi giorni e certe ore è impraticabile dal traffico e dalle auto parcheggiate sia a destra che a sinistra e costringono i pedoni a loro rischio e pericolo a camminare dentro la carreggiata automobilistica. Caro Leotex la programmazione vera è una scelta molto, molto ponderata e non castelli in aria o una pubblicità elettorale perchè poi le cose finiscono sempre male ..............e noi paghiamo. Ciao Poldo.
Sono perfettamente d'accordo sig. Gianmarco, anche le manutenzioni, essenziali per mantenere in efficienze ed in sicurezza le infrastrutture generano ricchezza ma non ampliano le capacità produttive.
L interramento della ferrovia, per località come Senigallia, il polo urbano Palombina-Falconara, Fano e Pesaro, non può che essere considerata una tappa obbligata per l evoluzione urbanistica di questi piccoli centri.
No all espansione, si alla riqualificazione delle aree urbane!
Quello che tende all i possibile è far si che tali interventi non diventino interminabili cantieri dai costi dubbi!!!
c
C'è qualcuno che mi puo' spiegare come mai la complanare a nord si ferma con l'incrocio con la strada della marina di scapezzano. Sarebbe stato più logico arrivare all'altezza della strada delle cone e del cesano,con meno difficolta' data la scarsa presenza di abitazioni.
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