L’autopsia stabilirà le cause del decesso del turista a Senigallia
Nominato il perito che l'effettuerà, i familiari raggiungono Ancona dove è stata portata la salma
Ancora non è stata effettuata l’autopsia sul corpo di Aldo Caliendo, il turista 40enne deceduto mercoledì pomeriggio sulla spiaggia di Senigallia mentre si trovava in acqua. La salma però, è stata nel frattempo trasportata a Torrette, presso l’obitorio dell’ospedale regionale. Nominato invece il perito che dovrà condurre l’autopsia.
La Procura infatti mira ad individuare le cause del decesso dell’uomo rinvenuto riverso in acqua da alcuni bagnanti che hanno allertato i bagnini di salvataggio. Da lì in poi è stato tutto un susseguirsi di interventi di soccorso e di pratiche di rianimazione, con l’ausilio anche dell’unico defibrillatore presente sulla spiaggia di velluto, proprio nello stabilimento balneare davanti al quale l’uomo è stato rinvenuto privo di sensi.
Si stanno vagliando due ipotesi: quella del malore improvviso e fatale e quella della congestione con il conseguente annegamento. A stabilire se avesse appena mangiato e abbia tenuto un comportamento incauto andando a fare il bagno ci penserà l’autopsia stabilita per queste ore.
Nel frattempo i familiari di Aldo Caliendo sono giunti ad Ancona. L’uomo, napoletano, era in vacanza a Senigallia da alcuni giorni con degli amici, comprensibilmente sotto choc per la drammatica vicenda consumatasi in pochi istanti.
(Campagna Contro l'Utilizzo di "Una Foto Qualsiasi di un Mezzo Simile ma di un'Altra Parte del Mondo" nei Servizi di Informazione)
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