Tanta gente e tanti turisti che arrivano significa tanti veicoli che si muovono, il traffico che aumenta, le code che si formano, i minuti che scorrono in auto, la sosta selvaggia… E il Summer Jamboree non fa certo eccezione a questa “regola non scritta” degli eventi più attrattivi.

La sera e la notte di sabato 10 agosto arrivare e girare a Senigallia non era impresa semplice: la città letteralmente invasa dalla marea anni ’50 ha portato dietro i disagi collaterali che sono un po’ lo scotto da pagare quando si parla di grandi eventi.

Ci sono state segnalate lunghe code sull’A-14 al casello di Senigallia in entrambe le direzioni, sintomo dell’afflusso da fuori città per la notte di festa del Summer Jamboree, ma è stato intenso il traffico su tutta la rete viaria cittadina, complici anche la chiusura al traffico di quasi tutto il centro storico, dettato anche dall’enorme afflusso pedonale, e quella (consueta) del lungomare, pedonalizzato nelle sere estive.

Inevitabili quindi le code lungo le arterie della città, sia quelle in direzione monte-mare, che quelle nord-sud, come la Strada Statale Adriatica 16: un continuo serpentone di auto e moto. E numerose erano anche le vetture parcheggiate in corrispondenza di aree di sosta vietata e passi carrabili, con interventi degli agenti di Polizia Municipale per contravvenzioni e rimozioni, senza risparmiare (come vediamo nella foto di Francesco Sestito) neppure le auto anni ’50 che hanno fatto da cornice per 10 giorni al Summer Jamboree.

Da ultimo, effetto “collaterale” alquanto spiacevole quando si parla di serate con un cospicuo afflusso di persone a Senigallia, la brutta sorpresa patita da alcuni ciclisti che si sono visti trafugare le bici, seppur chiuse e legate a pali e recinzioni, e di altri che hanno trovato il mezzo divelto sulle rastrelliere o lungo le strade, nell’evidente tentativo di rubarlo.