Le “promesse elettorali” non mantenute del Sindaco Mangialardi: – 5° puntata
Il segretario del MSFT di Senigallia, Marcello Liverani, si concentra sulla mobilità cittadina
Nella quinta puntata vediamo di analizzare quanto, come e cosa è stato realizzato per la voce “Mobilità”, rispetto a quanto era stato scritto nel Programma Politico – Amministrativo del centro sinistra nella scorsa tornata elettorale.
MOBILITA’
“Il tema della mobilità trova la sua cornice organica di riferimento nel Piano Generale del Traffico Urbano recentemente approvato e che dovrà essere adeguato con l’entrata in funzione della complanare. Ad esso, nel corso del prossimo mandato, verrà data attuazione a riguardo alle seguenti priorità“.
LA MOBILITA’ SOSTENIBILE
“Dovrà essere completata e migliorata la rete delle piste ciclabili rendendola sicura, facilmente individuale e di facile utilizzo per ogni tipologia di utente, la rete dovrà estendersi a tutto il territorio, valorizzando la rete delle strade bianche collinari ottimizzando la loro fruibilità e permettendo il collegamento della città con le frazioni e il lungo fiume.
Il principio di isola pedonale come strumento di valorizzazione degli spazi, sarà ampliato in una prospettiva di “arcipelago pedonale”, esteso a parti di quartieri residenziali e includendo i lungomari, costituendo una rete mista di percorsi pedonali e ciclabili che uniscano tutti gli spazi verdi della città e del territorio diventandone la struttura portante. Sarà potenziato e migliorato il servizio gratuito di bike sharing“.
Per le piste ciclabili bisogna iniziare con il dire che questa amministrazione non ha proprio idea di cosa siano, di come dovrebbero essere fatte e di come si potrebbero estendere in tutto il territorio. Le ciclabili di Senigallia altro non sono che delle piste “colorate” ad ostacoli, tra tombini, buche, crepe e percorsi impossibili che pretendono di passare su dei fondi assolutamente non lisci. Senza andare troppo lontano basterebbe farsi un giro a Pesaro per vedere come sono fatte e come si collegano tra loro senza problemi. Quelle di Senigallia sono, in diversi casi, percorsi di guerra. Avete mai visto una ciclabile con i tombini e le buche? Avete mai visto piste ciclabili che passano sui marciapiedi in corrispondenza delle “aiuole” degli alberi? Avete mai visto piste ciclabili non protette dal traffico urbano? Avete mai visto piste ciclabili così strette da non permettere il passaggio a due bici nei due sensi? Eppure, a sentire l’amministrazione, le ciclabili sarebbero un vanto per Senigallia. Assolutamente no, chi li ha progettate molto probabilmente non conosce neanche le norme basilari delle stesse.
L’ECF (European Ciclists’Federation) come prima cosa spiega dettagliatamente tutte le strategie per ottenere il massimo dei fondi europei disponibili per le piste ciclabili, e il Decreto Ministeriale n. 557 del 30/11/1999 (più successive modifiche Http://www.federciclismo.it/mobilita/pistecicl/dm577_99.pdf) detta le regole per la costruzione delle ciclabili: “regolarità delle superfici ciclabili” – “piste ciclabili su corsia riservata” – “rastrelliere” – “fontanelle di acqua potabile ogni 5 km”….queste sono solamente quattro delle innumerevoli linee guida per la costruzione delle ciclabile. Chi vuole può leggersi il link con attenzione, sarà così palese e chiaro a tutti che le piste ciclabili di Senigallia, oltre a non essere un vanto, non sono state realizzate come invece avrebbe dovuto essere. E si che per una cittadina tutta in pianura non sarebbe difficile costruire km e km di ciclabile che aiuterebbe l’ambiente e i cittadini. Una cittadina come Senigallia, buona parte in pianura, permetterebbe un collegamento continuo da Marzocca a Marotta con annesso il centro, ma bisogna saperlo fare, infatti non è stato fatto. Sembra assurdo, ma Senigallia ha qualche ciclabile a “tronconi”: uno qui, uno là e un altro laggiù…e niente più. Dove sono i percorsi misti “pedonali e ciclabili”? Sono rimasti nei pensieri degli amministratori…Posso capire che in inverno sia difficile usare la bicicletta, ma se fosse stata fatta una rete vera e seria come tante altre città hanno, in primavera e in estate in tanti ne avrebbero potuto usufruire eliminando un pochino di traffico quotidiano. Il problema principale e che nessuno ha mai pensato di mettersi seduto ad un tavolo per studiare un vero piano di viabilità a due ruote.
Per quanto riguarda il bike sharing (condivisione della bicicletta), qualche cosina è stata fatta, ma in percentuali bassissime se non quasi nulle, perché una città turistica come Senigallia dovrebbe avere decine di punti dove il turista, ma non solo, possa prendere la bicicletta comunale e andare a spasso evitando così di prendere l’auto, di dover cercare un parcheggio che in estate sono introvabili. Quindi il bike sharing non è stato ne potenziato ne migliorato.
LA SOSTA
“Si dovrà dare attuazione agli strumenti di pianificazione della mobilità cittadina, realizzando i parcheggi a corona del centro storico (sotterraneo ex GIL e in struttura stazione ferroviaria) con un contestuale ampliamento delle aree pedonali, nel centro cittadino, nei quartieri residenziali, nelle frazioni e sui lungomari all’interno di specifici progetti di riqualificazione“.
Anche qui, se la memoria non mi inganna, di questi “parcheggi a corona” sotterranei neanche l’ombra, ma neanche il pensiero….dove sono i progetti di riqualificazione inerenti a questo punto? Non ci sono…è stata solamente propaganda elettorale allo scopo di “intortare” i cittadini per avere il voto, e una volta ottenuto…”scurdammoce ‘o passato simme politici paisà”!
Rimangono da analizzare due punti del programma “Mobilità”, ma li andremo a sviscerare nella prossima puntata perché sono “simpatici” e meritano una attenzione particolare.
Ma questo è solamente uno dei tanti temi del programma, di sicuro con gli altri sarà andata decisamente meglio, no? Chissà…Lo vedremo nelle prossime puntate.
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