Silvana Amati: “gravissime le scritte che inneggiano ad Erich Priebke”
La senatrice di Senigallia sugli auguri a Roma al criminale nazista, che compie cento anni
“Le scritte inneggianti a Priebke e al suo centesimo compleanno, comparse sulle mura della sede dell’Anpi e poi ancora davanti ad un circolo del Pd e in giro per Roma, sono gravi e inaccettabili e, soprattutto, confermano quello che noi diciamo da tempo“.
“E cioè che, purtroppo, la cultura sottesa all’apologia del fascismo e del nazismo è una triste realtà e dunque che il disegno di legge che ho presentato e che si prefigge di contrastare il negazionismo, anche nelle nuove forme in cui si manifesta e sui social media, ha una sua ragione di stretta necessità. La mia solidarietà va a tutte le associazioni, alle organizzazioni e agli stessi cittadini romani colpiti dagli ennesimi, crudeli fatti di questi giorni che oltraggiano la memoria dei caduti delle Fosse Ardeatine e la storia stessa di una città come Roma“.
Lo dice la senatrice del Pd Silvana Amati, componente dell’Ufficio di Presidenza del Senato della Repubblica.
ma la verità storica è che i le forze occupanti subirono un attentato vergognoso e a tradimento.
i comandanti delle forze occupanti INVITARONO GLI AUTORI A CONSEGNARSI ALTRIMENTI AVEREBBERO PRESO PER OGNI TEDESCO UCCISO DIECI OSTAGGI.( più o meno dovrebbe essere cosi)
però gli autori dell'attentato si guardarono bene dal presentarsi e consegnarsi ai tedeschi.
gli autori dell'attentato hanno pianificato con cura l 'attentato contro le forze di occupazione
Non pensarono al ricatto al dopo.
Gli autori dell'attentato non si consegnarono ,
Ricordo che ci furono dei carabinieri che si offrirono volontari al posto degli ostaggi per attentati
ricordiamo della verità storica.
quando si affronta un nemico lo si deve affrontare guardandolo in viso
non si può affrontare un nemico mettendogli le bombe sotto i piedi
ma i partigiani hanno fatto storiA.
da quella storia è nata Stay Behind (GLADIO) letteralmente stare indietro e colpire alle spalle
Nella puntata Pippo Baudo ha intervistato un Maggiore dell'Esercito Italiano, Francesco Sardone. E nel farlo evidentemente ha detto cose non gradite agli ex partigiani. Secondo l'Anpi infatti «parlando di via Rasella, si sono rappresentati i fatti come se si fosse trattato di un attentato terroristico, e non di una legittima azione di guerra partigiana, come è stato riconosciuto più volte dalla Corte di Cassazione». Pronta la risposta di Baudo: «Qui si gioca con le parole. Mi pare che non abbiamo mai detto terrorismo ma per esserne sicuro dovrei vedere il filmato». E ancora: «Allora parliamo di attentato, lo era sì o no? I nazisti, che hanno tutta la mia disistima per quello che hanno compiuto nel mondo, facevano pattugliamento. I partigiani sapevano che la reazione dei tedeschi sarebbe stata uno a dieci. Purtroppo che questa rappresaglia nazista ci sarebbe stata era noto perché c'erano manifesti su tutti i muri di Roma, come ha spiegato bene il maggiore Sardone». L'Anpi sostiene anche che «parlando della rappresaglia, le domande di Baudo sembrano legittimare le presunte leggi di guerra, solo in parte spiegate dal Maggiore dell'Esercito, continuando a diffondere l'idea sbagliata che si potessero uccidere dieci persone per ogni militare morto». A questo il conduttore ieri replicato: «Una volta che sai che la tua azione contribuirà a far ammazzare 335 persone o hai il coraggio di dire Sono stato io e ti immoli o verranno uccisi degli innocenti». Ma su questo l'Anpi resta sulle proprie posizioni: «In realtà l'eccidio fu compiuto dai tedeschi in gran segreto e in tempi rapidissimi (21 ore dopo l'azione). Non fu rivolto alcun appello a consegnarsi agli autori dell'azione di via Rasella né vi fu alcun preavviso della rappresaglia... La verità è stata definitivamente stabilita dai tribunali».
Ma per Baudo non si può ridurre tutto alle aule di giustizia. Bisogna distinguere: «c'è il tribunale della Storia e il tribunale della morale che è un'altra cosa. Nessuno si è immolato per salvare queste vittime. Io sono per i partigiani e quello che hanno fatto in Italia è eroico. ma in questo caso un atto di eroismo in più ci stava».MSacc
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