Confartigianato Senigallia: “gli evasori totali uccidono le imprese regolari”
Il segretario Cicconi Massi: "servono misure dure ma proporzionate alla gravità dell'illecito"
Sì al rispetto delle regole, e linea dura contro gli evasori. Siamo i primi a credere nella legalità e i primi a chiedere controlli.
Le leggi vanno rispettate e su questo non c’è nulla da eccepire. Chiediamo però provvedimenti e sanzioni che siano proporzionati alla gravità dell’illecito – dichiara Giacomo Cicconi Massi, Segretario Confartigianato Senigallia – e che per questo la lotta all’evasione sia particolarmente incisiva contro le imprese “fantasma”, quelle del tutto sconosciute al fisco, che operano nel più totale disprezzo delle regole e contribuiscono zero alle entrate dello Stato.
Chi più evade, più deve essere colpito e chi fa dell’evasione totale e sistematica una prassi va fermato. Per questo occorre intensificare i controlli, dandosi però delle priorità perché è ingiusto accanirsi verso soggetti che operano alla luce del sole quando ci sono imprese “invisibili” completamente anonime al fisco. La micro e piccola impresa va valorizzata, tutelata e in questa lotta contro chi è furbo non può pagarne il prezzo chi lavora onestamente.
Sono le imprese del tutto “sommerse” quelle che stanno affossando il nostro sistema produttivo, non certo quelle regolari, che pagano al fisco e che, se commettono un errore, nessuno mette in dubbio che è giusto che paghino ma in modo proporzionato al danno commesso. Occorre infatti sottolineare – continua Cicconi Massi – che, a fronte di persone che operano nella totale illegalità per sfuggire agli obblighi fiscali e tributari in modo da aumentare i margini di profitto, ce ne sono altre che in questo momento di crisi non riescono a sostenere una pressione fiscale sempre più elevata.
Secondo i dati elaborati dal nostro Ufficio Studi e aggiornati al II trimestre 2013 122 aziende artigiane hanno cessato attività nei primi sei mesi dell’anno. Con 101 iscrizioni totali, il bilancio della natalità e mortalità aziendale del distretto produttivo senigalliese chiude a metà anno con un saldo in deficit a -21, uno dei più negativi della provincia. Le perdite si concentrano in particolar modo nel settore dei servizi alla persona (-7), quindi le costruzioni (-6) e il manifatturiero (-5). Le imprese non ce la fanno. La pressione fiscale si è fatta insostenibile e una delle cause prime di chiusura attività è proprio questa: l’impossibilità di far fronte alle spese del fisco, oltre che ai costi di gestione e del lavoro. Questo dramma lo vivono tutti i giorni i “regolari” a differenza degli altri, gli “invisibili”, a contributi zero, fuori da ogni regola, concorrenti sleali, sistematicamente criminali.
Per questo occorre intensificare i controlli contro il “nero” totale – conclude Cicconi Massi – La Confartigianato è in prima fila nel contrastare tale fenomeno, in quanto danneggia gli equilibri del sistema produttivo e sottrae risorse pubbliche, e perciò torna a chiedere controlli mirati e un alleggerimento del carico fiscale per le imprese regolari.
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