“L’occupazione della Ragno di Senigallia nasce dalla mancanza di spazi pubblici”
Mentre il processo per i fatti del 2009-2010 è in corso, alcuni cittadini prendono posizione
Come cittadini senigalliesi e/o associazioni che operano a Senigallia intendiamo esprimere alcune considerazioni sul processo in corso per l’occupazione dell’ex stabilimento Ragno, avvenuta dal novembre 2009 al settembre 2010.
Indipendentemente dalla condivisione o meno della loro impostazione politica e delle loro iniziative, pensiamo che quella occupazione sia stata motivata allora dalla mancanza di spazi pubblici dove poter organizzare in autonomia tutte quelle attività che da anni questi giovani propongono alla città col loro impegno volontario.
Non può essere sottaciuto infatti che tanti senigalliesi hanno varcato le porte della ex Ragno, mentre era occupato, per assistere a dibattiti, cineforum, mostre, incontri con parlamentari, scrittori, giornalisti, o ad altre iniziative che hanno dimostrato, grazie alla partecipazione sempre numerosa, il loro riscontro con la città.
Va ricordato, inoltre, che proprio in quei locali prese vita il Comitato promotore cittadino dei referendum per l’acqua pubblica, destinato a risultare vittorioso nella successiva consultazione referendaria.
Tra l’altro, non è inopportuno da parte nostra testimoniare che i locali erano sempre ordinati, puliti e mantenuti in modo adeguato allo svolgimento delle attività sopra ricordate.
Che l’esigenza di avere a disposizione spazi per il funzionamento del Centro Sociale, che allora si chiamava “Mezza Canaja”, fosse effettiva e non frutto di una intenzione episodica priva riscontro con la città, è provato dal fatto che in seguito la stessa Amministrazione Comunale ha riconosciuto l’importanza di tale esperienza decidendo di assegnare a questi giovani alcuni locali in affitto, in via Abbagnano.
da
Fabio Maria Agostinelli, psicologo
Americo Alessandrini, insegnante
Elvira Andreanelli, insegnante
Anselmi Barbara
Appolloni Ivana, insegnante
Associazione nazionale di amicizia Italia-Cuba, circolo di Senigallia
David Anzalone
Barbara Baldassarri, informatica
Alessandra Balducci, impiegata
Davide Balducci, studente
Roberto Ballerini, ingegnere
Oscar Bartolacci, pensionato
Anna Maria Bartolini, casalinga
Leonardo Barucca, commerciante
Paolo Battisti, consigliere capogruppo “Partecipazione”
Angela Benettin, studentessa
Eva Berti, impiegata
Luca Biagetti, operaio
Daniele Bonazza, geometra
Silvana Bozzi
Claudio Brocanelli, impiegato
Lorenzo Brunetti, aiuto cuoco
Alessandro Centola, infermiere prof.
Francesca Cerioni, insegnante
Vittorio Chiostergi, architetto
Evasio Ciocci, pensionato
Circolo Sinistra Ecologia Libertà di Senigallia
Rachele Copparoni, studentessa
Massimo Corinaldesi, disoccupato
Nausicaa Fileri, insegnante precaria
Susetta Franceschini, cuoca
Paolo Fuligni
Marina Gazzetti, impiegata
Daniele Genovali
Massimiliano Giacchella, consigliere comunale “Città Futura”
Leonardo Giacomini
Alessio Giorgetti, operaio
Andrea Giorgi, commerciante
Claudio Giraldi, geometra
Stefano Giuliodoro, educatore
Tommaso Giuliodoro, studente
Raffaele Gramolini, studente
Francesca Improta, cuoca
Elena Landini, studentessa
Anna Grazia Lentini, medico
Stefania Lisi, casalinga
Tommaso Lombardi, apicoltore
Giordano Mancini, consulente
Roberto Mancini, consigliere comunale “Partecipazione”
Rosaria Mancini, insegnante
Emanuele Mandolini, funz. pubblico
Leonardo Mangialardi
Roberto Mangialardi, pensionato
Antonella Marchi, disoccupata
Michel Mattioli, sommozzatore portuale
Laura Mengucci, imprenditrice
Diego Moretti, cuoco
Eleonora Moretti, ingegnere
Giuliana Moretti, infermiera prof. Caposala
Anna Mori, impiegata
Massimo Mori, impiegato
Francesco Morresi, studente
Palestrini Daniele
Claudia Pallotta, insegnante
Giuseppe Petrini, educatore prof.
Federica Piangerelli, studentessa
Angelo Pitarresi, impiegato
Giuseppe Polinori, SEL di Ancona
Roberto Primavera, operaio
Luigi Rebecchini, consigliere comunale gruppo misto
Francesca Rosi, aiuto cuoca
Paolo Restuccia, assistente tecnico
Cinzia Ruggeri, insegnante RSU Cobas scuola
Nicola Sabbatino
Fulvio Senigalliesi, insegnante
Vittorio Sergi, agricoltore
Alessandro Seta, impiegato
Andrea Simonetti, art counselor
Andrea Spedicato, tecnico di radiologia
Paolo Talucci, impiegato Multiservizi
Giuseppe Tommasini, operaio
Maurizio Tonini Bossi, pensionato
Giuseppina Valenti, impiegata
Giovanni Valentini, geometra
Margherita Veroli, studentessa
Fabio Zippo Cipriano, artigiano
Se ogni gruppetto di cittadini decidesse di fare una qualsiasi attività e pretendesse anche con la forza di occupare edifici di altri saremmo all'anarchia,
Dato che si vive in un paese civile è bene cercare locali, fare un contratto e pagarseli, come fanno tutti. Non fare manifestazioni casinistiche, pretenziose e coinvolgere il comune che ha ben altro da pensare.
Il vostro motto è: -tutti siamo uguali-.
Bene, anche voi siete uguali agli altri, quindi l'occupazione di locali di terzi va condannata. Sempre.
Andate oltre la vostra campana di vetro che vi isola da ciò che in questa vita è veramente importante, la riconquista della libertà. Quella che vi hanno sottratto e restituito in ignoranza e arroganza.
Quello spazio autogestito e occupato regalava e regala ogni anno alla vostra cittadina eventi che il comune stesso, se fosse interessato al bene dei cittadini invece dei soldi, dovrebbe organizzare o comunque dare la possibilità ad altri di organizzarli.
Perché signori miei senza informazione, cultura e istruzione si diventa come Voi.
La superficialità è il vostro male; sotto lo strato di uno stabile occupato c'è un ripieno buono di altruismo e intelligenza, di esperienza e socialità, di valori quali l'antirazzismo e l'antifascismo, gli stessi sui quali si fonda la Nostra repubblica.
Uno spazio occupato esce dal degrado e vi viene così restituito pieno di eventi alla città, migliorando non solo l'estetica ma anche la qualità della vita. Mica poco!
Ma a voi che vi frega, meglio passare il pomeriggio a giudicare, contestare e dissipare dissenso.
Rileggetevi tra l'altro i vostri esempi, paragoni da bambini proprio. Da mocciosetti che non hanno capito neanche di che cosa stanno parlando.
Vabè, ve la lancio lì, uscite e andate ai loro eventi, viveteli, conoscete i ragazzi, toccate con mano uno spazio liberato dal sistema, se poi proprio non capite allora puntate il dito.
- Una lontana 50 km da Senigallia
firmo il comunicato.
Almeno ancora c'è qualcuno in questo paese e soprattutto in questa città che pensa di cambiare sto schifo di società!
oppure preferite che il nostro futuro lo facciano ragazzetti minorenni ubriachi che intasano il pronto soccorso (MI RIFERISCO A CHI E' CONTRO IL COMUNICATO)?
minimo di solidarieta',per questo motivo l'Italia sta'
andando alla deriva,invece di dare spazio a questi
giovani che si impegnano,volete ghettizarli,non avete
nemmeno il coraggio di firmsre i vostri osceni commenti.
bye Ghertrida Sadovski
E' gente come voi che alimenta la destra.
Mica ci fate apposta, siete cosi'.
Dove eravate voi mezzacanna-& quando il RICCIOLONE inaugurava la STORPIA-complanare?
A creare condivisione e socialità “silenziosa” nello spazio (regalato dall’amm.) dei bubamara al centro commerciale?
Dove siete sul “ borgo torri” et altre incompiute (parcheggio-ciminiera, sottopasso Mamiani, arena Italia, asfalto x calcetto all’ex-cantiere, ex-colonia Enel, terza corsia A14, .........) ?
Ci farete sapere e reperirete-pubblicherete gli atti di giunta e/o le determine che hanno concesso a lanari di sequestrare da anni e per anni via Mamiani dalla statale all’ex- cantiere? suddito n.d.610
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