All’Arena Gabbiano il produttore Fabrizio Mosca presenta “Alì ha gli occhi azzurri”
I commentatori più veloci su Senigallia Notizie potranno assistere gratis alla serata del 6 luglio
Prenderà il via sabato 6 luglio, alle ore 21.30, la rassegna nella rassegna, organizzata dal Cinema Gabbiano in collaborazione con La rete degli spettatori, “CinEventi all’Arena Gabbiano”, con il produttore Fabrizio Mosca che sarà presente alla proiezione del film “Alì ha gli occhi azzurri”.
Fabrizio Mosca è noto al grande pubblico per il film di successo “I cento passi”, film che ha vinto 5 David di Donatello Awards e una nomination ai Golden Globe. Ha inoltre prodotto “Doc The Love Factory”, “Sotto Falso Nome”, “Nuovomondo”, “Galantuomini”, “Una Vita Tranquilla”, “Into Paradiso” e il recente “Salvo” che ha riscosso grande successo all’ultimo Festival di Cannes.
Otto eventi speciali caratterizzeranno questa stagione dell’Arena Estiva, davanti alla presenza di autori, registi, attori e produttori che incontreranno il pubblico per un dibattito al termine di ogni proiezione. Il pubblico presente potrà, ad ogni evento, dare una preferenza: a fine rassegna verrà premiato il migliore film, la migliore regia e il migliore dibattito.
Sarà possibile acquistare i biglietti per l’incontro di sabato 6 luglio, e anche di tutti gli altri eventi, presso la cassa del cinema, in via Maierini 2, a partire dalle ore 20.40. In caso di maltempo, proiezione all’interno con aria condizionata.
Chi legge SenigalliaNotizie.it al Gabbiano può però entrare gratis: sono in palio due biglietti omaggio per ciascuno dei primi due commentatori di questo articolo.
Gli autori dei primi due commenti che compariranno sotto questo testo, potranno recarsi al botteghino insieme ad un’altra persona, indicando di essere i vincitori per poter assistere alle proiezioni gratuitamente.
La programmazione completa dell’Arena Estiva e della rassegna CinEventi all’Arena Gabbiano la trovate su www.cinemagabbiano.it.
Ecco l’elenco completo della Rassegna “CinEventi all’Arena Gabbiano”, con tutti i biglietti acquistabili sin da stasera:
Venerdì 12 luglio – Simone Bachini, produttore, presente in sala per UN GIORNO DEVI ANDARE – a seguire dibattito
Lunedì 15 luglio – Mario Balsamo, regista, presente in sala per NOI NON SIAMO COME JAMES BOND – a seguire dibattito
Venerdì 26 luglio – Marco Bellocchio, regista, presente in sala per BELLA ADDORMENTATA – a seguire dibattito
Martedì 13 agosto – Maria Sole Tognazzi, regista, presente in sala per VIAGGIO SOLA – a seguire dibattito
Venerdì 23 agosto – Germano Maccioni, regista, presente in sala per FEDELE ALLA LINEA – a seguire dibattito
Sinossi:
Ostia, il lungomare di Roma, inverno. Due ragazzi di sedici anni, alle otto del mattino, rubano un motorino, fanno una rapina, e alle nove entrano a scuola.
Nader e Stefano: uno è egiziano ma è nato a Roma, l’altro è italiano ed è il suo migliore amico. Anche Brigitte, la fidanzata di Nader, è italiana, ma proprio per questo i genitori del ragazzo sono contrari al loro amore. Nader allora scappa di casa.
Alì ha gli occhi azzurri racconta una settimana della vita di un adolescente che prova a disubbidire ai valori della propria famiglia. In bilico tra l’essere arabo o italiano, coraggioso e innamorato, come il protagonista di una fiaba contemporanea, Nader dovrà sopportare il freddo, la solitudine, la strada, la fame e la paura, la fuga dai nemici e la perdita dell’amicizia, per tentare di conoscere la propria identità.
Intenzioni di regia:
Alì ha gli occhi azzurri è un film che vuole raccontare l’adolescenza nella società multiculturale italiana di oggi: la vitalità e la complessità dell’adolescenza, la turbolenta ricerca di un’identità, che l’origine non italiana del protagonista di questa storia rende ancor più difficile. Nader, egiziano nato a Roma, diventa per me emblema della seconda generazione italiana: l’identità nel suo farsi, in bilico tra l’eredità della religione e della legge del padre e i costumi occidentali del presente italiano. Nader è in divenire attraverso questa sospensione, e il tentativo inconsapevole di conoscere se stesso diventa un racconto di formazione epico e quotidiano che dura sette giorni.
A volte l’integrazione, nei territori più periferici, si confonde con l’omologazione, con la perdita della propria appartenenza culturale e religiosa, per sposare il presente nichilista della società dei consumi. Ma scegliendo di stare sempre accanto a Nader, solo un passo dietro di lui, le ragioni che prevalgono nella sua battaglia quotidiana sono quelle dell’adolescenza, con i suoi valori morali assoluti: l’amore vissuto senza confini e l’amicizia che è fratellanza.
Il punto di partenza di questo lavoro è stato proprio il conflitto che Nader viveva, come essere umano, prima di diventare personaggio: l’amore per una ragazza italiana, vissuto quasi in clandestinità, contro il divieto dei propri genitori e della propria cultura ( haram – quello che l’Islam considera proibito). Per sfiorare la verità abbiamo messo in scena quel conflitto con Hosny e Fatima, i reali genitori di Nader, e con Brigitte, la ragazza di cui è davvero innamorato, grazie ad una generosa disponibilità da parte loro ad una delicata autorappresentazione. Protagonista del film è anche Ostia, il lido di Roma, la spiaggia di inverno, un territorio per sua natura più multietnico della capitale. Quasi tutto è raccontato attraverso il punto di vista di Nader: la posizione della macchina da presa è determinata dal suo sguardo, dal suo corpo e dalle sue azioni, in un pedinamento continuo e dinamico in metropolitana, a piedi, in motorino, sulla provinciale, avanti e indietro dalla periferia al centro: gli adolescenti non sifermano mai, non conoscono l’immobilità e noi viviamo l’azione del film insieme al loro movimento vitale, gioioso, chiassoso.
Ma non c’è soluzione al conflitto che Nader porta dentro, tra amore e proibizione, tra la cultura di adozione e quella di appartenenza: resta solo la coscienza e la ricchezza della propria contraddizione.
Claudio Giovannesi
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