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MSFT Senigallia: “sulle mense scolastiche il Comune si dovrebbe vergognare”

Il segretario Liverani: "tagli al personale già decisi prima di discuterne in Commissione"

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servizio mensa, scuola, refezione scolastica

Si è svolta martedì 25 giugno la riunione congiunta della I° e IV° Commissioni consiliari che hanno competenza rispettivamente in materia di affari istituzionali, personale e partecipazione e in materia di servizi alla persona, pubblica istruzione e politiche giovanili, per parlare delle problematiche sulla “razionalizzazione” delle mense scolastiche: pasti, punti cottura e personale.


Attenzione alla parola “razionalizzazione”, tanto usata sia dall’Assessore Schiavoni che dal Dr. Mandolini, questo termine è un modo molto fine per non pronunciare la parola “tagli”, ma di fatto tutta questa operazione altro non è che un taglio alle spese per quanto riguarda le mense scolastiche, mandando anche a ramengo due lavoratori cinquantenni che avevano un contratto a tempo determinato e fregandosene della qualità del servizio e dei cibi.

Precisata questa importante “particolarità”, e prima di raccontare quanto è accaduto, il commento generale sulle tre ore di discussione, che ha visto da una parte i componenti di questa amministrazione e dall’altra le opposizioni e un gruppo di genitori/docenti/sindacati, è un commento molto semplice e lapidario: vergognatevi!

Si, vergognatevi veramente, perché il dibattito non è praticamente servito a nulla in quanto le opposizioni, rappresentate da Cameruccio, Cicconi Massi e Mazzarini del PDL, Mancini di Partecipazione, Rebecchini del Gruppo Misto e Perini dell’UDC, hanno avuto l’amara sorpresa di scoprire, e trovare, che la “pappa era già stata cotta“, perché la Giunta ha già discusso e deliberato tutte le novità e i tagli in camera caritatis e nessuno sapeva nulla. Se per voi questa è una “buona politica”, per il sottoscritto NO, non lo è, e la parola più mite che vi si possa dire è, vergognatevi!

Educazione, correttezza, onestà ed etica avrebbero voluto che prima di discutere e approvare in Giunta se ne fosse parlato ad un tavolo con tutte le forze politiche della città visto che di un problema dei cittadini si tratta, ma così non è stato, per l’ennesima volta questa amministrazione, con strafottenza e arroganza, ha deciso da sola senza dar modo alle opposizioni di poter dire almeno la loro. Ma non è tutto, perché nessun componente di questa amministrazione ha pensato bene di portare in commissione la delibera di quanto deciso, e alle rimostranze decise e piccate delle opposizioni, in particolare del Consigliere Rebecchini che diceva: “Prassi avrebbe voluto, per buon senso, che lei, Assessore, questa sera si fosse presentato con la delibera“, l’assessore Schiavoni, sempre con arroganza, spocchia e strafottenza, ha tranquillamente risposto loro: “Io non sono tenuto a darvela la delibera, se volete ve la andate a prendere, a domanda ho risposto, quindi io sono a posto“! Tutto questo alla faccia della politica partecipata, della trasparenza e della democrazia!

Quindi tutta la discussione, durata tre ore, in pratica non è servita a nulla, perché le opposizioni hanno si messo tanti paletti e formulato tante domande, ma le risposte altro non sono state che un dato di fatto in quanto già tutto deciso e approvato, in barba alla democrazia. Devo però dire che fin dall’inizio, avendo una certa esperienza in materia, avevo notato uno strano comportamento dei componenti della maggioranza delle Commissioni, perché mentre le opposizioni parlavano e formulavano domande, gli altri parlottavano tra loro, giocavano con i telefonini, scrivevano, uscivano per fumare, il Dr, Mandolini per ben 5 volte si è assentato per andare a fumare, e questi sono i tipici atteggiamenti di chi è costretto ad essere presente, ma con interesse pari a zero visto che tanto è già stato tutto deciso, quindi si partecipa alla commissione solamente per prendersi il gettone di presenza e, per alcuni, neanche si interviene, ma si fa solamente atto di presenza. E questa sarebbe la buona politica di questa amministrazione?

Di fatto quindi, forti di un risparmio da operare di 120.000 mila euro, come già avevo scritto precedentemente, sono stati tagliati due punti cottura e due lavoratori cinquantenni a contratto determinato e tutto il personale del comune andrà a preparare i pasti nei locali della Cimas. La quale Cimas è stata “dipinta” dal Dr. Mandolini come una “onlus di beneficienza”, perché oltre ad aver praticato uno sconto di 20.000 euro sui costi generali, pagherà lei tutte le utenze, a suo carico saranno anche le spese di ristrutturazione dei locali cucina per metterli a norma, l’affitto dei locali e le sostituzioni del personale.

A dirla così sembra un ottimo affare, ma non lo è affatto, perché il Dr. Mandolini non ha minimamente dato spiegazioni sui prezzi degli alimenti, dove invece si sarebbe potuto risparmiare molto, perché non è mica normale che si accetti un capitolato di spesa dove le seppie ci costano 14 euro al Kg più Iva quando invece si trovano tranquillamente a 8 euro al Kg, ed è allora poi facile capire il perché la Cimas sia così generosa, tanto sono sempre soldi dei cittadini, e tra parentesi quando hanno parlato i componenti del pubblico, tra mamme e insegnanti, tutti hanno messo in evidenza che la qualità del cibo è scarsa e che spesso avanza in quanto i bambini la lasciano in quanto non di loro gradimento, e hanno invitato l’Assessore Schiavoni ad andare a mangiare qualche volta alla mensa per meglio rendersi conto della situazione, ma l’Assessore ha risposto che “lui mangia a casa“!

Quindi, morale della favola, alle tante domande delle opposizioni e del pubblico presente, è stato sempre risposto in politichese con tanta “fuffa”, e il Dr Mandolini, è stato un abile imbonitore della platea, o almeno ha tentato di esserlo facendo apparire l’appalto con la Cimas come un “affarone” (ricordo che alla Cimas ci lavora la moglie del Dr. Mandolini, Sig.ra Flaminia Sonnino e che la loro figlia ha delle collaborazioni sempre con la Cimas, vedi il congresso eucaristico di Ancona), perché le repliche del pubblico sono state dure e pesanti, perché chi è a contatto con la realtà non ha l’anello al naso e ha capito benissimo che è stato preso per i fondelli, per l’ennesima volta, da questa amministrazione e dai sui “tecnici” profumatamente pagati.

Se i tagli devono essere fatti si fanno in tutte altre direzioni, non mandando a ramengo due onesti lavoratori cinquantenni in questo periodo di crisi dura, ma rivedendo tutto il capitolato di spesa degli alimenti mettendo in atto il “Km zero” che al 100% garantisce prezzi migliori e qualità migliore. Perché ditemi voi che garanzia può dare il biologico che viene dall’Africa visto che loro non hanno le norme europee. E le famose pere biologiche, tanto care al Dr. Mandolini che ha detto che solo in estate le prendono dall’Argentina, in primis si trovano anche in Italia o al massimo in Europa, e per secondo non è vero che solo in estate vengono dall’Argentina, perché chi è addetto allo “scarto” sostiene che tutto l’anno provengono appunto dall’Argentina. Chi dei due mente?

Tutto questo però non è praticabile dalla politica e da chi la pratica, perché le lobby degli appalti si sa benissimo come funzionano, perché guarda caso vincono sempre quelle ditte che hanno qualche relazione di amicizia, parentale o di lavoro con chi gestisce gli appalti. Ovviamente per l’Assessore Schiavoni la scelta era tra i tagli o l’aumentare i buoni pasto, hanno optato per i tagli, ma senza nessun criterio.

Assistere alle rimostranze di una lavoratrice che era a contratto determinato ed è stato “tagliata” e che parlava con il groppo in gola, perché trovarsi senza lavoro a cinquanta anni non è piacevole, non è stata una bella scena, e voi Assessore, tecnici e dirigenti, vi dovreste vergognare non una, ma dieci volte, perché il vostro compito dovrebbe essere quello di tutelare i cittadini, non di mandarli per stracci! E bene ha fatto il Consigliere Rebecchini quando, alzando la voce, è intervenuto per chiedere le dimissioni di questi personaggi che con faccia tosta, la D.ssa Bo, hanno negato l’evidenza dei fatti dando in pratica della “menzognera” alla signora Francesca Improta che lamentava appunto il fatto di essere stata “tagliata” dopo nove anni di lavoro con il Comune, mentre invece la D.ssa Bo sosteneva che non corrisponde al vero che lavorasse con loro da nove anni.

Ultima nota, la cosa forse più brutta e antipatica della serata, e che ha ferito brutalmente chi si è visto “tagliare” all’età di cinquanta anni, e’ stata quando l’Assessore Schiavoni ha “etichettato” come un “monte ore” queste due persone, e siccome non ci sono più i soldi loro non possono più permettersi di fare “assistenza sociale“, come se il lavoro qualificato e frutto di continuo aggiornamento di due onesti lavoratori fosse solo un’elemosina che loro gentilmente elargivano. E anche il Consigliere Girolimetti ha calcato la mano su questa questione senza un minimo di vergogna. Parole che hanno calpestato la dignità delle persone…

Cari cittadini, cosa aspettiamo a mandare a casa questi “pseudo politici” sostituendoli con persone normali, semplici senigalliesi onesti? La politica tutta ormai è morta e sepolta, e a questi signori interessa solamente il loro tornaconto, non quello dei cittadini.

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