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Senigallia, Ascanio Celestini conquista il pubblico del CaterRaduno

L'attore romano tra sarcasmo, luoghi comuni e promesse da tiranno chiude la serata del 25 giugno

Doveva essere un successo e lo è stato. Sold out al teatro La Fenice per “Discorsi alla nazione”, il nuovo spettacolo di Ascanio Celestini, rientrante nel programma del CaterRaduno XL. Il ricavato è stato devoluto all’associazione “Libera” di don Ciotti.

Due ore di coinvolgimento della platea completamente riempita. Introdotto dalle registrazioni audio dei discorsi politici di tanti potenti della storia – Mao, Kennedy, Craxi, Bush, Khomeyni, Andreotti e Berlusconi – Celestini giunge sul palco in modo informale e parla direttamente agli spettatori per spiegare il senso dell’operazione. Non è un cappello introduttivo, ma – in senso pirandelliano – si è già all’interno dello spettacolo.

Da qui comincia a parlare della situazione politica frammentata e dei valori di sinistra, altrettanto in pezzi. Io sono di sinistra… è il refrain introduttivo di molte sue riflessioni, che però poi divagano su argomenti di senso comune (“Io sono di sinistra, lo so che la Costituzione italiana ripudia la guerra, ma se tutto il mondo fa la guerra a Gheddafi che facciamo, noi non ci andiamo? Io sono di sinistra, ma in fondo quel Gheddafi è vero che ci ha fermato un po’ di africani che sennò ci stava l’invasione. Io sono di sinistra, ma però me ne frego…”). E’ un discorso che cita anche luoghi comuni, venati da xenofobia, qualunquismo ed egoismo sociale.

E poi partono i monologhi, in cui Celestini dà vita e voce ad altrettanti personaggi, tutti abitanti di un ipotetico condominio, di cui quello più facilmente memorabile è della persona che decide di vivere sempre con la pistola in tasca come in un quotidiano far west con la moglie e altre persone della sua vita.

Ma Celestini tocca il culmine con i discorsi del tiranno – che chiede al popolo di eleggerlo – e dell’imprenditore – che vanifica i tentativi della classe operaia: e un riso frammisto alla amarezza non può essere trattenuto dagli spettatori di fronte a un sarcasmo così mordente.

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