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Da Senigallia un proposta di legge sui social network

Un seminario ha permesso dei passi in avanti in materia

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Il social network Facebook

Si è concluso il 23 giugno a Senigallia ilseminario “La politica nell’era dei social network”, promosso dall’On.Emanuele Lodolini e dai Giovani Democratici, con la preziosa collaborazionedi Luca Conti, uno dei massimiesperti a livello nazionale, ma non solo, in materia.

Il seminario era riservato a 50 esponenti del Pd della provincia di Ancona i quali, al termine di questi tre incontri, hanno fatto notevoli passi avanti verso un sempre più corretto ed efficace utilizzo dei social media, indipendentemente dal livello di competenza da cui era partito all’inizio. Il seminario era stato pensato, dal deputato Pd, come momento di incontro, di condivisione delle buonepratiche, di conoscenza e di approfondimento di uno strumento come il web e in particolare dei social media, attraverso i quali tanto si può fare per avvicinare le persone alla Politica. A conclusione del ciclo di incontri l’On. Lodolini presenterà in Parlamento una proposta di legge in materia che sarà illustrata il 19 luglio p.v. insieme a Luca Contistesso nell’ambito di un incontro pubblico sul tema “Internet e Futuro. Il Cambiamento ai tempi della Rete”.

Sono i numeri, del resto che. oltrea far comprendere bene la portata del fenomeno, rendono necessaria una proposta di legge in materia. Facebook ha già 1 miliardo di iscritti (erano 700 milioni poco più di 1 anno fa), in Italia sono quasi 18 milioni le piccole e medie imprese (vale a dire oltre il 90% del tessuto produttivo) che sono online attive e nonostante la crisi crescono di più di quelle passive mentre sviluppano il +4% di redditività e il +34% di produttività. Il 67% delle aziende che fanno business con altre aziende (B2B) e il 41% delle aziende che vendono direttamente al consumatore finale (B2C) hanno acquisito clienti tramite Facebook. In Italia l’economia che lavora su internet vale 56 miliardi di euro, cioè il 3% del PIL, e crescerà del +2% all’anno.

E ancora, l’85% della popolazione mondiale ha accesso a comunicazioni mobili, sono 487 milioni gli smartphone venduti nel 2011 (+62,7% rispetto al 2010), 20 milioni in Italia (1 ogni 3 persone); + 358% la crescita della pubblicità su smartphone e tablet nel 2011 in Europa; +18% la crescitadell’e-commerce in Italia nel 2012 (9,6 miliardi di euro di acquisti per 12 milioni di acquirenti, 3 milioni in più rispetto al 2011); oltre il 50% dell’insieme dei dati pubblicati su internet è di tipo turistico, l’85 delle decisioni di acquisto nel turismo sono influenzate da informazioni su internet, il 53% delle vendite turistiche avviene tramite internet e tutto ciò mentre l’economia del turismo è destinata a raddoppiare i volumi nei prossimi 15 anni passando dagli attuali 900 milioni di viaggiatori nel mondo a 1,7 miliardi, dei quali 500 milioni nell’area Europa e Mediterraneo che rimane la destinazione turistica leader nel mondo in cui l’Italia ha un ruolo di primo piano; i prossimi fondi strutturali Europa 2020, le uniche risorse finanziarie non a debito che l’Italia potrà veramente destinare per nuovi investimenti, saranno prioritariamente finalizzati a far crescere cultura, pratiche, ricerca, infrastrutture, sistemi e servizi digitali in tutti i paesi dell’Unione.

L’uso dei social network in politica non è solo una moda passeggera – commenta Emanuele Lodolini  – Siamo dentro ad un nuovo ecosistema strutturale per la vita delle persone e per le attività economiche, culturali e sociali, di fondamentale importanza per la crescita civile del Paese. I social network consentono ai cittadini diinteragire, criticare anche, intervenire, dialogare con i politici. Ma consente anche agli eletti, ai vari livelli, di rendicontare, raccontare la loro attività e le loro proposte. Uno strumento indispensabile che non sisostituisce alle sedi tradizionali, dai circoli alle assemblee, alle piazze, bensì arricchisce la partecipazione e garantisce la trasparenza. E i nuovi media sono il canale privilegiato per riavvicinare alla politica attiva giovani e meno giovani, per ridurre la distanza che si è creata fra chi è chiamato a fare scelte per il futuro delle nostre comunità e le comunità stesse. Ma il web è un mezzo e non può essere il fine. Sarebbe assurdo ridurre la politica a qualcosa di virtuale e basta, perché così facendo la si snaturerebbe invece di migliorarla”.

Commenti
Ci sono 2 commenti
Emanuela 2013-06-24 10:11:51
ma a Senigallia non c'era nulla di meglio da fare? Con tutti i problemi che ci sono, l'urgenza è quella di mettere al guinzaglio l'unica fonte libera di informazione che ci è rimasta? Non lo sapete che siamo al 68° posto nella classifica mondiale per la libertà di informazione? Perfino in Africa sono più avanti di noi...pensiamo a come rendere più libera l'informazione e non il contrario. La dittatura nasce la dove viene violata la libertà di informazione. Ma continuiamo pure a tentare di lobotomizzare ancora di più gli italiani. Questi sono metodi degni della migliore Chiesa all'epoca dell'inquisizione. E proprio vero che l'ignoranza rende schiavi...BRAVI!!!
gio 2013-06-24 13:14:50
Ma emanuela hai letto bene lo articolo?
Non si parla assolutamente di mettere il bavsglio ad inernet....
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