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La ripresa? per le Marche i primi segnali nel 2014

Ma alla fine del 2015 ogni marchigiano sarà più povero di 572 euro rispetto a cinque anni prima

Lavoro, occupazione, imprese, aziende, Marche, artigianato, industria, manifatturiero, crisi

Dovremo aspettare ancora un anno, ma tra il 2014 e il 2015 per l’economia marchigiana dovrebbe arrivare una prima, timida ripresa. Ad affermarlo un’indagine dell’istituto di ricerca Unioncamere – Prometeia, resa nota durante “l’Undicesima Giornata dell’Economia”, organizzata dall‘Unioncamere Marche a Colli del Tronto (Ap).

Se quest’anno è prevista una ulteriore caduta del Pil dell’1,6 per cento accompagnata da una riduzione dell’occupazione dell’1,3 per cento, la situazione dovrebbe cambiare nel prossimo biennio. Secondo gli “Scenari di sviluppo delle economie locali italiane 2011 – 2015”, realizzata all’inizio di giugno, il Pil delle Marche dovrebbe crescere nel 2014 e nel 2015 dello 0,9 per cento mentre anche l’occupazione dovrebbe risalire lentamente dello 0,2 per cento mentre la spesa per consumi aumenterà del 2,3 per cento. In ogni caso alla fine del 2015 saremo comunque più poveri rispetto a quello che eravamo cinque anni prima: a dicembre del 2015 il valore aggiunto per abitante stimato dall’indagine Unioncamere – Prometeia, sarà di 20.585 euro rispetto ai 21.013 euro del dicembre 2010, con una perdita di 572 euro.

Cosa fare per rilanciare il sistema produttivo marchigiano?
Occorre” ha sostenuto il presidente regionale Unioncamere Adriano Federici presentando il quadro economico delle Marche “investire sui giovani per favorire da un lato l’inserimento di nuove forze lavoro e dall’altro la nascita di nuovi imprenditori che possano immettere nel sistema produttivo marchigiano idee moderne ed innovative per rilanciare il nostro comparto manifatturiero che negli ultimi cinque anni ha visto gli occupati nel settore diminuire di 25.222 mila unità. Inoltre bisogna creare le condizioni perché le imprese possano tornare ad investire sull’innovazione, sulla ricerca, sull’internazionalizzazione, anche utilizzando la leva della defiscalizzazione.” Misure che, secondo Federici, sono urgenti perché “dall’inizio del 2013 il sistema produttivo regionale ha perso 16 aziende ogni giorno mentre ogni 24 ore sono stati 27 i marchigiani che hanno visto scomparire il loro posto di lavoro“.

Grandi preoccupazioni per il futuro dell’economia marchigiana sono state espresse dai rappresentanti delle categorie produttive. Situazione pesante anche quella dell’artigianato e del commercio, denunciate da Giorgio Aguzzi e da Fausto Calabresi mentre i problemi degli industriali sono stati evidenziati da Gennaro Pieralisi e quelli del calzaturiero da Renzo Formentini. In particolare il costruttore Massimo Ubaldi ha ricordato come “il comparto edile dal 2009 abbia visto ridursi del 54,2 per cento la costruzione di nuove abitazioni e del 42,9 per cento le opere pubbliche, con un calo degli investimenti del 30 per cento, la conseguente perdita di 10 mila posti di lavoro e la scomparsa di un’impresa su quattro”.

In forte aumento anche le sofferenze bancarie delle imprese (+13,6%) e il tasso d’insolvenza (+11,2%) mentre i prestiti delle banche alle imprese sono diminuiti: si è passati da 24,3 miliardi di euro nel 2011 a 23,5 nel 2012 con una flessione del 3,3 per cento che è diventato il 6,2 per le imprese di minori dimensioni.
“In base alle più recenti informazioni” ha affermato Giacinto Micucci responsabile Ufficio studi regionale della Banca d’Italia “anche nel 2013, la dinamica flettente del credito sta proseguendo. La flessione riguarda i finanziamenti alle imprese che si sono ridotti di un ulteriore 2,8 per cento mentre il credito alle famiglie si mantiene quasi stabile.”

La speranza per una ripresa del sistema produttivo marchigiano viene dai giovani. Lo ha confermato il preside della facoltà di Economia dell’Università Politecnica delle Marche Gian Luca Gregori secondo il quale “sono i 43.340 imprenditori under 35 quelli che più di altri sono pronti ad innovare ed a rivolgersi al web per commercializzare i loro prodotti ed affrontare i mercati ma per fare questo servono incentivi agli investimenti e defiscalizzazione”.

La tavola rotonda è stata conclusa dal Governatore Gian Mario Spacca, il quale ha affermato che “la ricchezza dei marchigiani è diminuita in quattro anni del 12 per cento. Per invertire la tendenza occorre partire dalle imprese e sostenerle nell’accesso al credito. La Regione ha già stanziato 3 milioni di euro per finanziare il Fondo di Garanzia regionale. Nel 2014 abbasseremo l’Irap e stiamo semplificando le procedure burocratiche della Regione“.

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