Paradisi: “la sanità a Senigallia è solo una pedina, sacrificata alla politica”
Il consigliere comunale: "Ciccarelli irrispettoso in Consiglio, mentre Mangialardi si finge indignato"
Presentarsi di fronte al consiglio comunale della città in cui si sta smantellando l’apparato sanitario masticando sfrontatamente un chewing gum, sorridendo in modo sarcastico quando prendono la parola i rappresentanti dei cittadini e addirittura riprendendo pubblicamente una spettatrice in sala per un applauso ironico, è atteggiamento grave e profondamente irrispettoso delle istituzioni e dei cittadini.
Eppure così si è presentato a Senigallia il direttore della sanità regionale Ciccarelli. Una seduta, quella che si è celebrata in questi giorni nella sala consiliare, che è stata particolarmente emblematica.
Ciccarelli e Mezzolani, arrampicandosi sugli specchi e spacciando per “ottimizzazione” quello che è una vera e propria liquidazione del polo ospedaliero senigalliese, non hanno dato una sola risposta che sia credibile. Purtroppo, il loro atteggiamento e il teatrino che ha inscenato il sindaco Mangialardi (che si è finto indignato per i tagli che Senigallia sta subendo), hanno confermato una cruda verità.
Senigallia è la pedina all’interno dello scacchiere politico marchigiano. Sulla sanità si gioca una partita che non è finalizzata alla salute dei marchigiani, ma è finalizzata a disegnare equilibri partitici. Il Pd regionale è il grande regista di questa scellerata operazione e il dott. Ciccarelli, pagato come una star televisiva con i soldi dei contribuenti, ci ha messo la faccia per assecondare volontà partitiche. La “pedina” Senigallia viene sacrificata e abbattuta con la garanzia per i baroni politici locali di lunghe e poco meritate carriere politiche. Fabriano diventa il nuovo “faro” regionale sanitario (forse perché è la città del presidente della Regione e sede di facoltosi imprenditori vicini al Pd?) e, giusto per risparmiare i soldi dei cittadini, la Regione dilapida 3,5 milioni di euro per acquistare la nuova sede centrale in quella città (con Mezzolani che, in consiglio comunale, ha finto di non saperne nulla).
Eppure non ci sono i soldi per le risonanze magnetiche o per garantire la guardia medica notturna in cardiologia a Senigallia (vietato essere colpiti da infarto durante la notte, pena la pelle!). Ma i soldi non ci sono nemmeno per gli ecocardiografi in ginecologia (quelli attuali sono rattoppati e obsoleti), non ci sono per le ambulanze nuove, non ci sono per la guardia notturna in ortopedia, non ci sono per le visite medico-sportive. Ci sono però per gli immobili fabrianesi, per il dott. Ciccarelli e per i dirigenti apicali Asur che prendono stipendi e indennità da capogiro. Intanto a Senigallia, in sordina, sono stati smantellati altri 29 posti letto in medicina. Di sanità, ormai da noi, si rischia di morire.
Ma Ciccarelli mastica il chewing gum.
CITTA FUTURO PERSO!!!!!!!!!!!!!!!
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